Immagine della croce tratta dal Pinxit Gullielmus
Il primo restauro ufficiale della croce risale al 1946, ma sembra ormai sicuro che durante gli anni sono stati apportati dei cambiamenti non documentati, che hanno forse aiutato la conservazione, ma compromesso la veste originale dell'opera.
I cambiamenti applicati alla croce fino al 1946 sembrano improntati più a modernizzare l'opera e a renderla conforme ai canoni artistici che a rispettare la sua struttura originale.
Giannino Marching, che si occupò della restaurazione del 1946, fu il primo ad avvicinarsi alla Croce, cercando di ristabilirne l'aspetto originale (con i limiti della strumentazione allora disponibile).
Marching definì l'opera consunta e polverosa e si adoperò a rafforzarne la struttura e a ridipingere le parti scolorite.
Nel 1946 si decise anche di togliere il materiale prezioso, come le gemme dal nimbo del cristo.Sempre nel 1946 la croce fu collocata sopra l'altare della Cappella del Crocifisso fra due colonne, esposta direttamente al clima della chiesa.
Questo purtroppo fu un grosso errore, a cui si è rimediato solo nei tempi presenti, infatti l'ambiente della chiesa non è adatto alla conservazione di opere d'arte, a meno che non si ricrei un microclima artificiale.
Bibliografia:
Marco Ciatti, Restauro della croce di Sarzana problemi e risultati di un progresso incompiuto, 2005.
Roberto Bellucci, Croce di Sarzana fra materia e immagine, 2005.