4 riquadri, agli estremi della croce.
I riquadri 1 e 2 rappresentano rispettivamente:
Un angelo, simbolo dell'evangelista Matteo, e un bue simbolo dell'evangelista Luca.
Un'aquila, simbolo dell'evangelista Giovanni e un leone alato, simbolo dell'evangelista Marco.
Nei riquadri 3 e 4 sono raffigurati:
Il profeta Isaia, che tiene fra le mani un cartiglio, con su scritto sicut ovis ad uccisionem,dicetur isaiis, cioè "era come un agnello portato al macello". Verso tratto dal testo biblico il servo di Jawè, dove è evocata l'immagine del servo sofferente che si sacrifica per l'umanità.
Il profeta Geremia, che tiene un cartiglio con un testo delle lamentazioni: Spiritus oris nostri, Cristus Dominus, Captus est, in peccatis nostris, cioè "il nostro respiro, l'unto del signore, è stato preso nel loro trabocchetto". La profezia si rivolgeva al re Sedecia preso dai Caldei, ma è riferita al Cristo catturato e ucciso dai Peccatori.
Posizione: all'estremità delle braccia sopra e sotto le mani.
Dimensioni: larghezza 19cm, altezza 9cm.
Bibliografia:
Wilhelmina G. Van Ketel, La croce di mastro Guglielmo e il suo culto, 1984.
Franco Bonatti e Piero Donati, Le Arti a Sarzana, Società Editrice Bonaparte Sarzana, Cinisello Balsamo 1999.
Mohr Gerd Heinz, Lessico di iconografia cristiana, traduzione di Michele Fiorrillo e Lina Monterossi, 2005.