Porta e Fonti di San Felice (1319)








Descrizione artistica



Le fonti, uno dei centri nevralgici della vita cittadina, che danno il nome alla strada ed al quartiere, erano così chiamate per l'esistenza nelle vicinanze di una chiesa intitolata a questo santo, da identificarsi non con l'oratorio che si trova a ridosso della porta, ma con un'altra oggi scomparsa. Il complesso murario rivolto verso la Val di Cecina, si apre con due porte, una Porta detta 'superiore' di San Felice, sotto la quale sul lato destro vi è un riquadro dove una volta era contenuta un'immagine della Vergine chiamata la 'Madonna dei Gabellieri'. Scendendo l'ampio dislivello esistente tra la porta 'superiore' e quella 'inferiore' ci ritroviamo innanzi alle fonti di San Felice, si tratta di una fontana monumentale costituita da un bacino protetto tramite una copertura sorretta da due archi in pietra, le pareti laterali e di fondo sono in muratura con paramento a blocchi. La fonte è alimentata da un'unica bocca, posta nel centro della parte di fondo, a cui fanno però capo più condotti. Secondo Costantino Caciagli, che ha collaborato ai lavori di scavo e di recupero del complesso, uno dei condotti di alimentazione della fonte medievale è stato scavato in epoca estrusca, mentre un altro si collega con un condotto di epoca romana. Nella facciata esterna della fonte, sopra il pilastro centrale è conservata un'epigrafe che attesta la costruzione del porticato attuale; in base a questa i lavori sono stati compiuti nel 1319 da Chelino Ducci Tancredi per ordine dei 'balitori' della contrada di S.Stefano.
Al di sopra dell'epigrafe sono murate sei palle di pietra che dovrebbero fare riferimento allo stemma della famiglia Medici, non sappiamo quando furono collocate in quel punto, sicuramente in occasione di qualche lavoro effettuato alla fonte, ma è difficile dare una data precisa, probabilmente durante la dominazione fiorentina a partire dal 1472 che come ricordiamo lasciò pesanti impronte su tutta la città. Sulla scarpata di fronte alla fontana è possibile vedere i resti di opere idrauliche romane che costituivano la prima parte della conduttura di alimentazione di un impianto termale costruito poco al di là delle mura rinvenuto negli ultimi anni. A ridosso delle mura medievali, proprio accanto alla porta, si conserva invece un tratto delle mura etrusche al cui interno è incluso un brevissimo tratto di conduttura fognaria.