Torre Minucci (1085)
Il palazzo Minucci Solaini oggi sede della Pinacoteca comunale di Volterra è uno dei più importanti edifici della città, sia per i tesori che accoglie al suo interno, sia per la struttura architettonica che lo caratterizza come il più importante esemplare dei palazzi rinascimentali volterrani.
Già nei primi decenni del XV secolo i Minucci erano tra le famiglie patrizie volterrane già ricche e affermate, al pari degli Incontri.
Molti dei suoi componenti ricoprirono importanti ruoli in ambito ecclesiastico, civile e militare.
Dopo un ripiegamento sulla terra, avvenuto nel XVI secolo, la famiglia, tra le ventuno agnazioni più longeve di Volterra, subì il declino a cavallo tra il XVII e il XVIII secolo con una forte riduzione demografica dei suoi componenti e ben presto il suo cognome sarebbe scomparso dalle cronache cittadine. Tra i componenti illustri citiamo l'eroina volterrana Luisa Minucci.
Quando Volterra, nell'ottobre del 1529 quando oramai credeva di potersi liberare della tirannia di Firenze, il commissario Giovanni Covoni, con le sue truppe mercenarie, entrò con un presto da porta S.Francesco e saccheggiò la città. Mentre i volterrani pensavano a difendersi, Luisa Minucci, affacciata alla finestra del suo palazzo, lanciò un grande sasso sulla testa di un soldato fiorentino uccidendolo. L'esempio fu colto dai cittadini volterrani che iniziarono a lanciare pietre tanto da costringere i mercenari a trovare rifugio nel Palazzo del Podestà.
Quando all'inizio dell'Ottocento la casata Minucci si estinse, il Palazzo fu acquistato da Sebastiano Solaini, ricco fabbricante e commerciante di alabastro. Da qui il nome composito del palazzo che reca i cognomi delle due famiglie proprietarie dell'edificio.