Fortezza Medicea (1190)







Descrizione artistica



La Fortezza è il risultato della conquista della città da parte di Lorenzo de' Medici nel 1472, il singolare binomio tra un complesso fortificato e la grande area aperta circostante che ne esalta l'arroccamento, si è andato costituendo nella parte più alta del colle, denominata Piano di Castello.1 Qui Lorenzo de' Medici, attorno alla sua Rocca e al Maschio costruito tra il 1472 e il 1475, volle edificare il simbolo del nuovo dominio fiorentino sulla città appena conquistata. Successivi sono invece i corpi di collegamento che andarono a costituire un corpo unico con la Rocca vecchia che conclude il complesso all'estremo orientale verso la Porta a Selci.

'Nella più alta sommità del monte sul qualche sorge Volterra, in un connubio tra monumento medievale-rinascimentale e tracce di interesse archeologico, si snoda il largo ripiano denominato Castello, dall'antica Rocca ivi esistita da remotissimi tempi '. 2

I lavori di costruzione della Fortezza furono svolti dal 1472 al 1475 e, alla fine, il baluardo mediceo rappresentò per Volterra la garanzia ed il simbolo del proprio assoggettamento totale a Firenze. L'opera, secondo il Vasari, è da attribuirsi all'architetto militare fiorentino Francesco di Giovanni di Francesco detto 'Il Francione' (1428-1495) ed evidenzia l'intenzione del costruttore di voler comporre l'insieme con regolarità.3 Al centro del cortile l'alta torre cilindrica, detta 'Maschio', aveva accesso da un ponte levatoio, mentre oggi visi accede da una porta praticata al piano terra. In una efficace simbiosi tra Medioevo e Rinascimento, dalle finestre del suo ultimo piano, il quinto per l'esattezza, ad un'altitudine di ben 570 metri, si parte antica e quella costruita oltre un secolo dopo non esista alcuna differenza 'Nero e massiccio, tozzo nella sua sveltezza, il Mastio sorge isolato dentro la città dei massicci bastioni e, come una vedetta, domina il vasto orizzonte. Quest'opera di fortificazione, sorta per volontà dei Fiorentini era la guardia attenta e fiera della città e dell'esteso territorio'. 4 A sedici metri dal suolo la struttura presenta una porta d'accesso, già congiunta al bastione tramite un ponte levatoio. Il torrione ha il massimo diametro esterno di metri 11,40 e quello interno di metri 5,26. Stretti sono gli ambienti, specialmente quelli verso la base, dove a malapena entra una persona e dove la luce si intravede appena, attraverso una feritoia. 'Un brivido gela il cuore del visitatore che curvo, quasi tentoni, figge l'occhio nella caverna ed un desiderio di uscire, di lasciare quel luogo pauroso e triste, sorge vivo ed irresistibile'. Fu dunque nel 1472 che l'antica Rocca si ampliò dei quattro bastioni fra i quali la superba torre del Mastio e di tutto il corredo delle fortificazioni che compongono la rocca attuale. A forma di cono troncato, la rocca, ad un certo punto d'elevazione, prende la figura cilindrica che mantiene fino alla sommità, coronata da una pergamena o galleria coperta. Le basse e strette bolgie presenti nei sotterranei del Mastio accolsero tante vittime. Di alcuni si hanno notizie. Giovanni e Galeotto di Piero dei Pazzi, per quanto e sappiamo, furono i primi prigionieri del Mastio e vi furono rinchiusi a seguito della famosa congiura contro i Medici, del 1478.


Note bibliografiche



1. S.Silva, 'Argomenti di storia urbana:la città di Volterra dall'inizio del XIV secolo fino all'anno 1475', Tesi di Laurea, Università di Firenze a.a 1987/88 pp.161-164 torna al testo

2. A.Cinci, 'Storia di Volterra', pp.3-21 torna al testo

3. E.Pertici, 'Volterra', pp 250-256 torna al testo

4. M.Battistini, 'Nel Maschio di Volterra', p.12 torna al testo