Le colline
Carrara è situata ai piedi delle Alpi Apuane a circa 100 mt s.l.m., unico luogo pianeggiante alla confluenza delle tre valli di Gragnana, Torano,Bedizzano attraversata fin dall'epoca romana dai carichi di marmo provenienti dai bacini marmiferi
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14. Bernieri, Antonio. 1985. Carrara. Genova, Sagep Editrice, p. 7
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La città è circondata da rilievi collinari le cui alture un tempo erano coperte da boschi di castagno ed oggi coltivate a vigneti e a oliveti
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15. Klapish - Zuber, Christiane. 1973. Les maitres du marbre (Carrare 1300 - 1600). Paris, Ecole Pratique des Hautes Etudes, p. 60
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Su alcune di queste colline sorsero nel Medioevo, a difesa della pianura:
- il borgo murato cioè il castrum di Moneta posto in posizione strategica, citato in un atto del Codice Pelavicino nel 1035 (16)
16. Bertozzi, Massimo (a cura di). 1996. Castelli e fortificazioni della provincia di Massa - Carrara. Massa, Società Editrice Apuana., p. 212
del quale ancora oggi è possibile vedere i resti sopra Fossola;
- il castello di Ficola, oggi scomparso, il cui toponimo risale al 1259 come territorio controllato dalla Pieve di Sant'Andrea ed è ricordato il castellano Parentino detto Trantacosta (17)
17. Ricci, Roberto. 1999. Carrara Medioevale attraverso il cartario della Pieve di Sant'Andrea (XI-XIII secolo) in Atti e memorie della Accademia Aruntica di Carrara Volume IV Anno 1998. Massa, Ceccotti Arti Grafiche, p. 54
indicato negli atti del cartario dell'Abbazia di San Frediano di Lucca relativi a Carrara;
- il castello di Campiglia, anch'esso scomparso. Il toponimo è citato per la prima volta nel diploma dell'imperatore Ottone II a Gottifredo vescovo di Luni dell'anno 981 riferendosi solo alla localizzazione geografica, mentre viene nominato il "castrum Campilie" in due atti del Codice Pelavicino del 1185 e del 1191 (18)
18. Lupo Gentile, Michele. 1912. Il Regesto del Codice Pelavicino. Roma, Tipografia Artigianelli S. Giuseppe, pp. 27 - 31 -34.
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I rilievi collinari sono collegati ai massicci delle Apuane e la città ha uno sbocco verso il mar Tirreno dal quale dista circa 7 km.
La costa
In epoca romana la costa non era lontana dalle alture poiché il mare ricopriva gran parte dell'attuale pianura.
In seguito la spiaggia si è allontanata per un fenomeno di interramento già visibile nell'Alto Medievo, dovuto al deposito di detriti prodotti dal fiume Magra che aveva la foce più vicina alla zona di Avenza, situata sulla sponda destra del Carrione
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19. Bernieri Antonio. 1985. Carrara. Genova, Sagep Editrice, p. 7
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Nel XII secolo l'unico borgo che sorse su questa pianura costiera avanzata per più di due chilometri
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20. Klapish - Zuber, Christiane. 1973. Les maitres du marbre (Carrare 1300 - 1600). Paris, Ecole Pratique des Hautes Etudes, p. 60
, sabbiosa, in parte asciutta e in parte paludosa e malsana, fu Lavenza che aveva un
castrum a protezione di questo punto strategico dove vi era l'antico scalo di Porto Cacho che probabilmente era alla foce del Carrione
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21. Di Pierro, Pietro. 2007. Il castello di Avenza sulla Via Francigena: la storia di Avenza attraverso le vicende del castello. Carrara, Grafiche Catelani., p. 76
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La costa della valle del Carrione ristretta tra il mar Tirreno e l'improvviso sorgere delle Alpi Apuane, fa parte della pianura alluvionale costiera, costruita dai fiumi Magra, Serchio e Arno; il Carrione e gli altri torrenti già ricordati che sfociano in questo tratto di mare, hanno uno scarso apporto alluvionale e quindi la loro importanza ai fini dell'accumulazione è molto limitata
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22. Albani Dina, Le spiagge della Toscana Settentrionale dalla Foce del Fiume Magra ai Monti livornesi in Le Spiagge Toscane a cura di Albani Dina, Griselli Angiolina e Mori Alberto. 1940. Roma, Tipografia del Senato; p. 13
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Dati raccolti dai Ministeri della Marina e dell'Aviazione a partire dal 1938 e rilevati dalla cartografia dell'Istituto Geografico Militare hanno messo in evidenza che nell'avanzamento della costa ha contribuito principalmente la Magra, la quale trascina nel mare sabbie ed argille.
Questi materiali alluvionali, distribuiti dalla traversia del libeccio che raggiunge la massima violenza in autunno e in inverno, spinti a est lungo il litorale compreso tra i fiumi Magra e Carrione dove si è svolta la storia di "Portus Lunae" e della Marina dell'Avenza, hanno provocato nel corso dei secoli, il graduale avanzamento della linea costiera
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23. Bernieri Antonio, Mannoni Luciana e Tiziano. 1983. Il porto di Carrara storia e attualità. Genova, Sagep Editrice, pp. 11 - 64
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L'importanza dell'unità territoriale
Fra il 1191 e il 1214 dagli Atti dei notari genovesi che stipulavano accordi commerciali tra lavoratori del marmo di Carrara e quelli di Genova, si hanno le prime notizie sulla ripresa dell'escavazione del marmo
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24. Klapish - Zuber, Christiane. 1973. Les maitres du marbre (Carrare 1300 - 1600). Paris, Ecole Pratique des Hautes Etudes, pp. 73 - 74
; è da questo momento che possiamo considerare Carrara inscindibile dai bacini marmiferi, dai paesi a monte e dal mare poiché è una realtà territoriale unica, nella quale elementi naturali ed antropici si uniscono in sinergia.
La sua importanza economica, ma anche la sua instabilità politica, sono derivate dalla posizione geografica con l'apertura verso il mare e da un sistema viario frequentato da viandanti e uomini d'arme, già in periodi antecedenti al dominio romano per cui è sempre stata vista come un territorio da possedere da parte degli ambiziosi confinanti di Pisa, Lucca, Luni e Genova
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25. Klapish - Zuber, Christiane. 1973. Les maitres du marbre (Carrare 1300 - 1600). Paris, Ecole Pratique des Hautes Etudes, p. 78
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