Carrara e i Malaspina
La città raggiunse un certo equilibrio politico con la signoria dei Malaspina, che ebbe inizio nel 1473, quando il marchese di Massa Jacopo Malaspina di Fosdinovo con la sua politica di acquisizione di feudi e terreni per regolare compravendita, acquistò Carrara con i castelli di Avenza e Moneta
83.
Jacopo Malaspina, succeduto nel 1445 al padre Antonio Alberico che possedeva il feudo di Massa dal 1442, dopo l'acquisizione di Carrara venne nominato commissario dei suoi stati in Lunigiana dal duca di Milano con il quale si era alleato.
Carrara e Massa così da questo momento furono un'unica entità politica che prese le caratteristiche del principato ereditario, basato sul principio del diritto e del possesso privato.
In questo periodo si svilupparono le strutture economiche nella valle del Carrione, la lavorazione del marmo rappresentava l'attività principale; si fecero sempre più numerosi i marmisti locali e forestieri che lavorano nelle cave, per estrarre blocchi e pagavano i diritti per l'escavazione direttamente al comune
84.
Ai primi del 500 anche Michelangelo venne a Carrara ripetute volte per cercare blocchi di marmo adatti alle sue opere.
Il governo di Alberico I Cybo Malaspina
Nel 1554 Alberico I Cybo Malaspina, a ventidue anni, diventò marchese di Massa, Carrara, Moneta, Lavenza con l'investitura concessagli dall'imperatore Carlo V
85.
Imitando le orme dei Medici fece entrare alla sua corte letterati e uomini di cultura, investendo risorse notevoli per richiamare a Carrara artisti famosi.
Cercò di governare con saggezza, di proteggere i suoi sudditi e iniziò ad arricchire la città con edifici pubblici e privati poiché vi era stato un forte aumento demografico.
Carrara ebbe una nuova piazza che prese il suo nome: Piazza Alberica, luogo del commercio e del mercato e in breve tempo diventò il nuovo centro della città, spazioso, centrale ed elegante: in essa fu costruito il lussuoso Palazzo delle Logge che sarà simbolo anche nel secolo successivo della nuova borghesia affaristica costituita dai proprietari di cava e commercianti del marmo.
Le mura albericiane
Alberico I Cybo Malaspina fece costruire un'altra cerchia di mura nel 1557, conosciute sotto il nome di
mura Albericiane 86 che andarono a circondare un'area molto più vasta rispetto alle mura medioevali, raddoppiando la superficie cittadina; avevano ben cinque porte e sette bastioni e conferivano alla città la forma di una stella per l'uso dei cannoni.
Come mai il principe pensò di potenziare le fortificazioni della città?
Dobbiamo tener presente che le grandi potenze europee volevano conquistare l'Italia e l'introduzione della polvere da sparo con le nuove armi creò la necessità di avere strutture fortificate per proteggere il territorio; con la trasformazione di Carrara in città - fortezza Alberico era in grado di controllare militarmente tutte le strade più importanti della valle poiché, con il nuovo assetto, entravano nelle mura.
Il mare era vicino e spesso pirati sbarcavano sulla costa quindi Alberico fece la recinzione intorno al suo territorio per difenderlo, ma nello stesso momento per affermare il suo potere assoluto; cercava in questo di aumentare anche la coscienza cittadina degli abitanti affinché si sentissero parte integrante della crescita di Carrara.
La realizzazione delle mura diede inizio al passaggio dal Medioevo all'età moderna e con quest'opera ci fu la visibilità concreta del suo disegno politico che voleva riconfigurare e trasformare non solo gli ordinamenti, ma anche gli spazi esistenti.
Carrara, paragonata alle altre città toscane come Firenze, Pisa, era poco più di un borgo, ma acquistava grande importanza e fama per il marmo estratto dai suoi monti e conosciuto nei confini italiani e all'estero.