Le Alpi Apuane ed il sistema idrografico
Le Alpi Apuane

Le Alpi Apuane sono una catena montuosa dell'Appennino settentrionale limitate dal fiume Magra a nord - ovest, dal fiume Serchio a sud - est e dal torrente Lucido a nord - est. Il complesso montuoso si differenzia dall'Appennino per caratteristiche geologiche e morfologiche: infatti presenta cime aguzze e bastioni rocciosi (1) 1. Dolci,Enrico. 1980. Carrara cave antiche. Viareggio, Tipo - Lito Mario Pezzini, p. 20 e probabilmente per questo motivo è stato denominato "Alpe" dal Repetti (2) 2. Repetti, Emanuele. 1820. Sopra l'Alpe Apuana ed i marmi di Carrara. Dalla Badia Fiesolana, p. 5 Il termine Apuane deriva dalle antiche popolazioni dei Liguri Apuani che si opposero e combatterono contro i Romani, dai quali vennero definitivamente sconfitti nel 180 a.C. (3) 3. Livio, Ab Urbe e Condita XXXIX,32 L'altezza delle Alpi Apuane varia dai 1.200 ai 1.900 metri soprattutto nella parte centrale con i monti Pisanino (1.945 mt.), Tambura (1.890 mt.), Pizzo d'Uccello (1.781 mt.) e Monte Sagro (1.749 mt.); lateralmente i monti digradano in una fascia collinare fino alla pianura costiera. La sezione delle Apuane che interessa il territorio di Carrara si trova a est - nord est di Carrara, compresa tra la foce del Magra a nord - ovest e del torrente Carrione a sud - est; in quest'area sono situati i famosi bacini marmiferi di Torano, Miseglia e Colonnata che costituiscono la zona di escavazione più antica, scoperta e sfruttata dai Romani con l'estrazione di marmi pregiati come il Bianco ed il Bardiglio. (4) 4. Dolci,Enrico. 1980. Carrara cave antiche. Viareggio, Tipo - Lito Mario Pezzini, p. 23 Le montagne si presentano più aspre nel versante verso la costa ed hanno un caratteristico colore bianco dato dai ravaneti, enormi discariche di detriti marmorei scaricati dai cavatori nel corso dei secoli (5) 5. Bartelletti Antonio e Paribeni Emanuela (a cura di). 2004. Ante et Post Lunam. Splendore e ricchezza dei marmi apuani. I - l'evo antico. Ripa di Seravezza (Lucca), Tipografia Graficatre, p. 25 ,solcati dalle ripide strade di arroccamento che conducono nelle cave, cioè nei luoghi di estrazione. Le alture sono caratterizzate da valli profonde con profilo a V ed infossate nei pendii delle montagne, in corrispondenza dei corsi d'acqua. (6) 6. Paolicchi, Costantino. 1981. I paesi della pietra piegata. Marina di Massa (Ms), Container Editrice, p. 16

Il sistema idrografico
Il sistema idrografico delle Apuane è costituito da corsi d'acqua a carattere torrentizio con portata d'acqua maggiore nei periodi piovosi ed esigua nei periodi di secca. Hanno una lunghezza breve, poiché le alture dalle quali si originano sono vicine alla costa e tra questi ricordiamo il Parmignola, il Carrione, il Lavello, il Ricortola, il Brugiano, il Frigido, il Nagliano e la Foce, molto utili per l'impiego intenso delle loro acque nell'agricoltura e, soprattutto, nelle attività industriali (7) 7. Albani Dina, Le spiagge della Toscana Settentrionale dalla Foce del Fiume Magra ai Monti livornesi in Le Spiagge Toscane a cura di Albani Dina, Griselli Angiolina e Mori Alberto. 1940. Roma, Tipografia del Senato; p. 13 legate all'estrazione ed alla lavorazione del marmo. Il più importante di essi per il territorio carrarese è il Carrione che nasce dal Monte Spallone nel bacino marmifero di Colonnata, è alimentato da sorgenti e da canali come il canale di Bedizzano, il canale di Torano, il canale di Gragnana, e dopo un percorso di 12 km si getta nel mar Tirreno.

Gli insediamenti e l'escavazione
Nella valle del torrente vi sono dei terrazzamenti e in corrispondenza di questi sono sorti insediamenti che costituiscono i paesi di Torano (160 mt s.l.m.), Miseglia (240 mt s.l.m.), Bedizzano (290 mt s.l.m.) e Colonnata (540 mt s.l.m) (8) 8. Dolci, Enrico. 1993. Paesi del marmo. Genova, Tormenta industrie grafiche, pp 51 - 60- 80 - 90 Tra il II e il I secolo a.C. con la scoperta dei giacimenti marmiferi da parte dei Romani e l'inizio dell'estrazione documentata da resti archeologici rinvenuti a Roma, a Luni e in altri numerosi centri dell'Italia antica e del Mediterraneo occidentale (9) 9. Bartelletti Antonio e Paribeni Emanuela (a cura di). 2004. Ante et Post Lunam. Splendore e ricchezza dei marmi apuani. I - l'evo antico. Ripa di Seravezza (Lucca), Tipografia Graficatre, p. 42 ,i coloni romani ebbero la necessità di avere a disposizione centri abitati vicino ai siti di escavazione del marmo, per i numerosi schiavi che lavoravano nelle cave e per il personale che aveva la gestione dell'escavazione (10) 10. Paribeni, Emanuela (a cura di). 2002. Carrara e le vie del marmo. La Spezia, Agorà Edizioni, p. 18 . Si ipotizza perciò che siano stati occupati i villaggi preesistenti sui terrazzi alluvionali, gli antichi "vici (11) 11. Dolci, Enrico. 1993. Paesi del marmo. Genova, Tormenta industrie grafiche, p. 15 "poiché erano le uniche zone pianeggianti fra le pareti di roccia delle montagne. Il territorio circostante le valli, soleggiato, riparato dai venti freddi per l'orientamento della catena montuosa (12) 12. Ferrando Cabona Isabella, e Elisabetta Crusi. 1979. Storia dell'insediamento in Lunigiana: alta valle Aulella. Genova, Sagep Editrice, p. 33 parallela alla costa, fu senz'altro favorevole agli insediamenti da parte dei Romani nei pressi delle cave, dove si era sviluppata l'escavazione del marmo.

L'importanza del Carrione per la lavorazione
Il Carrione, che ancora oggi attraversa il centro storico della città di Carrara, per secoli ha alimentato i laboratori per la trasformazione del marmo. Lungo la sponda destra di esso vi è ancora la via Carriona, un'antica strada che unisce Carrara al mare sulla quale transitavano i carri trainati dai buoi con sopra i blocchi di marmo per giungere alla marina dell'Avenza; da qui venivano caricati su naves lapidariae per il trasporto via mare o proseguivano lungo la via Aemilia Scauri fatta costruire nel 109 a.C. dal censore Aemilius Scaurus per facilitare il passaggio delle merci, dei viandanti, ma soprattutto per farvi passare le truppe (13) 13. Dolci,Enrico. 1980. Carrara cave antiche. Viareggio, Tipo - Lito Mario Pezzini, p. 30 .

Figura 2. Tavola Peutingeriana, parti del terzo e quarto segmento, secoli III - IV. Sono visibili i simboli della catena delle Alpi Apuane e della città Luna.


Figura 3. Vedute delle Alpi Apuane con cave e ravaneti


Figura 4. Il fiume Carrione e la via Carriona nel centro storico

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