Egisto Malfatti nacque a Viareggio il 23 agosto 1914 e morì a Viareggio il 26 settembre del 1997. Fu un personaggio molto amato dalla sua città e fu poeta, attore teatrale e cantautore; la sua attività è legata soprattutto al Carnevale di Viareggio e al suo teatro in vernacolo.
  Egisto nasce in via Garibaldi e fin da piccolo dimostrò talento per il canto e la musica, tanto che entrò nel coro parrocchiale della Chiesa di Sant’Andrea. Durante la Seconda Guerra Mondiale, Egisto è ufficiale di cavalleria, ma viene anche fatto prigioniero; è in questi anni che incontra Nicola Salerno, detto Nisa, paroliere italiano autore di diverse canzoni. Grazie a questa amicizia viene introdotto nel mondi delle case discografiche milanesi, dove conosce il maestro Redi.
  Nel 1948, si iscrive all’albo dei giornalisti e collabora con molti quotidiani e riviste, fra cui l’edizione italiana di “Life”; vince inoltre diversi premi letterari di poesia e narrativa.
  Nel 1960, entra alla RAI, dove è autore su Rai 2 di due programmi radiofonici che ottengono grande successo. Nel 1969, torna definitivamente a Viareggio, dove negli anni compone diverse belle canzoni per il Carnevale. Nel 1984, esce dalle scene teatrali, per tornarvi dal 1988 al 1997, con libri di poesia e prosa che rivelano al pubblico il suo lato poetico ormai maturo.
  Negli ultimi anni della sua vita si dedica all’insegnamento del teatro ai bambini e ai giovani, dando spazio soprattutto ai sentimenti e l’umanità. Infatti in tutte le sue opere letterarie e teatrali Egisto mise in evidenza l’umanità e la dignità dei personaggi, soprattutto se poveri.
  Nel 1946, alla fine della guerra, a Viareggio viene organizzato uno spettacolo ed Egisto viene chiamato ad improvvisare un monologo. Il successo è grandissimo ed è l’inizio di un lungo rapporto fra il Malfatti e la città. E così gli spettacoli comici si succedono di anno in anno fino al 1960, quando, a causa di attriti, Egisto rinuncia agli spettacoli fino al 1967.
  Deluso, Egisto va a Sanremo, ma torna a Viareggio l’anno dopo, portando a teatro “Un nido d’amore”; fino al 1981, sono gli anni d’oro di Egisto, che però entra in forte competizione con altri artisti emergenti, che avevano costituito nuove compagnie teatrali.
  Con il passare degli anni, il vernacolo viene sempre meno capito dai giovani e i gusti cambiano, dunque Malfatti preferisce nel 1984 abbandonare le scene, rivolgendosi ai giovani per insegnar loro la recitazione teatrale.
  Egisto muore il 26 settembre del 1997, ma lascia un serie di personaggi tipici, realmente esistiti e da lui conosciuti nella sua città e resi sul palcoscenico in chiave allegorica.
Realizzato da Elena Ulivieri