Viareggio è una città dell’Italia centrale in Toscana. Si trova in provincia di Lucca ed è il secondo comune della provincia con i suoi 64.000 abitanti, dopo il capoluogo.
Il nome deriva dal latino via regis, nome della strada tracciata nel Medioevo che collegava la fortificazione sulla spiaggia a Lucca.
Viareggio è conosciuta principalmente per il turismo balneare e per il Carnevale nato nel 1873 con i suoi carri allegorici che sfilano lungo la Passeggiata a mare. La maschera ufficiale del Carnevale di Viareggio è il Burlmacco, creato da Umberto Bonetti nel 1930. Le sfilate domenicali dei carri sono accompagnate da feste rionali che si svolgano le sere dal venerdì alla domenica.
Dal punto di vista artistico, Viareggio è conosciuta per le architetture liberty e decò e per aver dato i natali ad artisti come Lorenzo Viani, Umberto Bonetti, Renato Santini, Galileo Chini. È altresì nota per essere la città di nascita di Marcello Lippi, ex allenatore della nazionale di calcio. È inoltre conosciuta nel campo della cantieristica navale ed è sede di premi quali il Premio Letterario Viareggio Repaci, istituito nel 1929 e di manifestazioni come il Torneo Mondiale Coppa Carnevale di Viareggio. Importante anche il Festival Gaber, in memoria di Giorgio Gaber, al quale partecipano artisti importanti nel panorama musicale italiano.
Storia
Nella zona si trovano testimonianze di popolazioni preistoriche. La zona che circonda il lago di Massaciuccoli dall’VIII secolo a.C. fu abitata da gruppi di Etruschi, che commerciavano con le popolazioni liguri. Nel III secolo a.C. si stanziarono i Liguri Apuani, che nel 180 a.C. furono sconfitti dai Romani, i quali iniziarono a colonizzare la zona. Nel Medioevo nacquero i primi villaggi collinari, molto dei quali esistono ancora; il territorio dove ora sorge Viareggio era paludoso e quindi non fu abitato. Intorno al 1000 d.C. iniziarono le prime lotte fra Pisa e Lucca per il controllo della costa versiliese.
Al 1169 risale il primo fatto storico riguardante Viareggio: venne infatti costruita una torre di legno a guardia del litorale; due anni dopo fu edificata l’opera militare che venne chiamata Turris de Via Regia, dal nome della via che doveva essere percorsa per accedervi, quella che oggi prende il nome di Via Montramito.
Successivamente, anche Viareggio fu coinvolta nelle dispute fra Pisa e Lucca.
Fino al 1400, il territorio fu coinvolto in dispute e guerre, invasioni e saccheggi. Insieme a tutto questo, fu anche colpita dalla pestilenza che colpì tutta l’Italia e raccontata anche da Giovanni Boccaccio nel Decamerone.
Intanto, Firenze stava espandendo il proprio potere sulla Toscana, ma Lucca riuscì a mantenere l’indipendenza. Nel 1534 fu costruita la nuova torre quadrata a protezione del porto. Questo secolo fu il più difficile per i 300 abitanti di Viareggio: la zona infatti era ancora paludosa, insalubre, epidemie mortali rendevano la vita di pescatori e contadini molto difficile; Lucca tuttavia cercò di migliorare il tenore di vita bonificando la zona. Da qui, Viareggio cominciò a cambiare volto: furono infatti costruite due chiese e due fabbriche, sorsero botteghe e il porto diventò più attivo, mentre le terre, ormai bonificate, furono maggiormente coltivate.
Nel 1701, Viareggio diventò comune, la zona in quegli anni fu totalmente bonificata e i nobili lucchesi cominciarono a costruirvi i loro palazzi.
Nel 1797, fu costituita da Napoleone la Repubblica Cisalpina; nel 1799, le truppe cisalpine iniziarono l’occupazione della Repubblica di Lucca; dopo l’occupazione i viareggini non reagirono; ma nel tempo videro questi come stranieri arroganti, nemici del Cattolicesimo e delle loro tradizioni, così insorsero contro i giacobini; presto arrivarono le truppe da Livorno per placare le sommosse e gli insorti si dovettero arrendere. Con la caduta di Napoleone, Viareggio fu ancora teatro di fatti sanguinosi: i viareggini infatti manifestarono nuovamente contro i francesi, ma la manifestazione portò solo ad atti di teppismo. Viareggio rimase sotto il dominio austriaco fino al 1817, quando il Congresso di Vienna assegnò a Maria Luisa Borbone il nuovo Ducato di Lucca; sotto questo regno, venne costruita la prima darsena e nel 1820, Viareggio fu dichiarata città.
Dopo la morte della madre, fu la volta di Carlo Ludovico di Borbone che contribuì a migliorare la città con una nuova chiesa, un casinò e con i primi due stabilimenti balneari costruiti a Viareggio. Nel 1847, Lucca fu ceduta alla Toscana e Viareggio si sviluppò come stabilimento balneare.
Nel 1848, scelse il proprio stemma, che rimase tuttora: un’ancora con gomena e scudo bianco, rosso e verde; il tricolore, simbolo dell’Italia è uno dei vanti dei viareggini, unici ad averlo nel proprio stemma.
Agli inizi del Novecento, Viareggio vide un grande sviluppo del litorale e dell’industria balneare: nacque la Passeggiata, con i caffè e i negozi; la città fu definita Perla del Tirreno. Ma a causa del molto legno usato nelle costruzioni, nel 1917 scoppiò un incendio che in una notte distrusse molte costruzioni.
Durante la Seconda Guerra Mondiale, Viareggio fu colpita da molti bombardamenti e interi quartieri furono distrutti. Tuttavia, nel dopoguerra si iniziò con passione la ricostruzione: infatti, fu avviata la costruzione del violone e fu ridata vita al Carnevale. Negli anni successivi, Viareggio continuò a svilupparsi tra alti e bassi e ancora oggi è una nota località balneare, famosa per il Carnevale e la cantieristica navale.
Ultimo fatto per cui purtroppo Viareggio è tornata a far parlare di sé è avvenuto il 29 giugno 2009: un treno merci composto da 14 vagoni-cisterna contenenti gas GPL deragliò a causa di un cedimento strutturale di un carrello del primo vagone. Il gas GPL fuoriuscito provocò un incendio, che brucò tutto quello che trovò nel suo percorso. Due palazzine crollarono immediatamente, mentre altre decine si incendiarono e in seguito furono abbattute. Via Ponchielli è rimasta famosa a causa del disastro ferroviario, che è stato uno dei momenti di lutto più pesanti per Viareggio, con 32 morti, tra cui alcuni bambini, e 25 feriti.
Vernacolo
Particolare a Viareggio è il vernacolo, con espressioni e modi di dire tipici; pur non essendo parlato quotidianamente, è ancora vitale grazie ai diversi spettacoli teatrali proprio in vernacolo, come le Canzonette, ovvero spettacoli comici che vengono organizzato durante il Carnevale, e grazie alla pubblicazione di opere in prosa e poesia in viareggino; inoltre, in commercio esistono raccolte di modi di dire e veri e propri vocabolari di vernacolo.
Realizzato da Elena Ulivieri