Divisione in quartieri di Barga:
rosa = Porta Mancianella
viola = Porta Macchiaia
giallo = Porta di Borgo
Barga presentava tre porte per l'accesso al castello: Porta di Borgo, Porta Macchiaia o Latria e Porta Reale o Manciana.
Le porte erano luoghi di una certa importanza per la vita cittadina, nelle loro vicinanze si trovavano, infatti,
magazzini, dogane, taverne e locande. Inoltre le porte determinavano l'asse viario che univa la città
al contado.
In base alle porte la città veniva suddivisa dal punto di vista amministrativo,
fino a quando non vennero usati a tal fine i quartieri (chiamati, comunque, con lo stesso nome della porta).
Nello Statuto di Barga del 1360 è scritto che il paese, a quella data, era suddiviso
in tre quartieri in corrispondenza delle tre porte. Ciascun quartiere eleggeva due Consoli per il Consiglio Generale
e il Governo Barghigiano, a sua volta, nominava degli Incaricati per ogni Porta che avevano il compito di provvedere
alla manutenzione delle vie del borgo e di quelle all'esterno nelle vicinanze delle mura.
Porta Reale è la più importante e meglio conservata. Questa porta viene chiamata anche
Manciana o Mancianella perchè corrisponde in linea d'aria ad una
località avente lo stesso nome che si trova vicino Pian di Coreglia, in territorio lucchese.
Venne chiamata "Porta Reale" in onore della visita del Granduca di Toscana Leopoldo I di Lorena a Barga nel 1787.
La porta presenta una torretta aggettante, la merlatura e lo stemma di Barga, in origine aveva anche varie
fortificazioni esterne e un ponte levatoio.
Il piazzale antistante Porta Reale, comunemente chiamato "il Fosso", deriva il suo nome,
con molta probabilità, dal fatto che fosse presente un fossato a difesa delle mura. In tempi più recenti il Fosso
serviva come spazio per il gioco del bracciale.
All'esterno di Porta Reale si trova il sobborgo dei "Frati".
Porta Macchiaia esiste ancora, anche se attualmente ha dimensioni molto ridotte rispetto a
quelle che doveva avere in passato. Viene chiamata " Macchiaia" perchè da lei partiva la via
che conduceva ai boschi ("le macchie") dell'Appennino Tosco-Emiliano, ma aveva anche un
altro nome: Latria.
La porta è stata costruita con pietre squadrate e nel 1920, a causa di un forte terremoto, ha perduto
la stanza destinata agli alloggi del corpo di guardia.
Fuori da Porta Macchiaia si trova il sobborgo chiamato "Fornacetta" dalle fornaci
di terracotta che erano presenti in quel luogo.
Porta Reale e Porta Macchiaia (esterno ed interno).
La Porta di Borgo introduceva direttamente al centro cittadino ma è stata demolita
nel 1833 per permettere la costruzione della nuova via di circonvallazione.
Fuori dalla Porta di Borgo si trova il sobborgo del "Giardino".
I sobborghi nacquero nei pressi delle porte perchè era all'esterno
delle mura del castello che abitavano i contadini, gli artigiani, i braccianti, i mezzadri, ecc. .
Al di là dei sobborghi si estendevano le proprietà delle famiglie nobili e i terreni dei coltivatori
proprietari dei fondi.
Fino al 1802 le porte venivano chiuse durante la notte: la chiusura era annunciata da una campana che suonava alle 22:00 d'estate e alle 21:00 d'inverno.