Tra le località che fanno attualmente parte del Comune di Barga di seguito si trova un elenco, accompagnato da una breve storia, delle maggiori:
Fornaci di Barga
Fornaci di Barga è posta in fondo alla valle, lungo la riva sinistra del fiume Serchio.
Nel 1880 Fornaci era un piccolo villaggio composto da poche case dislocate all'inizio della vecchia strada che da Giuvicchia conduceva a Barga.
Il nome del paese deriva dalle fornaci di calce e di laterizi esistenti nel luogo. Per colpa delle piene del fiume Serchio, l'attività agricola a Fornaci
era poco redditizia, questa fu una delle cause che portò, verso il 1870, gli abitanti del piccolo paese ad emigrare negli Stati Uniti.
"Con le rimesse degli emigranti, migliorarono le condizioni economiche di molte famiglie, ed in seguito attorno al 1895 con il definitivo ritorno di
alcuni di essi, ricchi di modesti risparmi, acquistarono poderi, altri aprirono negozi, acquistarono vecchie case rimodernandole."
(Da "Guida di Barga" di Bruno Sereni)
Nello stesso periodo il Genio Civile rinforzò gli argini del fiume Serchio lungo il tratto Campia-Calavorno: questo provocò un aumento del reddito agricolo.
I primi anni del XX sec. furono caratterizzati da un grande sviluppo di Fornaci: la popolazione aumentò e il 17 gennaio 1903, nel giorno di S.Antonio Abate,
protettore degli animali domestici e patrono del paese, si tenne la Fiera del Bestiame. Questo evento è importante perchè dimostra come l'apertura del tronco
stradale Piezza-Calavorno avesse confluito attorno al villaggio una serie di interessi che prima non esistevano.
La ferrovia raggiunse Fornaci il 19 Marzo 1911.
Nel 1915 venne iniziata la costruzione dei primi capannoni, fonderia e laminatoio, dello stabilimento metallurgico dell'Ing. Luigi Orlando.
Parallelamente furono costruiti lungo il viale di accesso alla stazione i villini per gli impiegati, un nuovo albergo e il primo nucleo delle case per
gli operai.
Nei primi mesi del 1916 lo stabilimento iniziò a lavorare a pieno ritmo fabbricando pallottole da fucile e bossoli da cannone. Durante la Guerra lo stabilimento
continuò a crescere tanto che alla fine della stessa dava lavoro a circa cinquemila tra operai, impiegati e tecnici.
Oggi Fornaci basa la sua economia soprattutto sulle attività commerciali, anche se la produzione industriale nel comparto metalmeccanico è ancora importante.
Sommocolonia
Castelvecchio Pascoli
Questa frazione è suddivisa in due borgate: Castelvecchio di sopra e Castelvecchio di sotto.
Castelvecchio di sopra è anche chaimato "Caprona" dal nome dell'antica famiglia Caproni che lì aveva la propria residenza già dal
XIV sec. .
Nel 1422 la chiesa di Castelvecchio, soppressa dal Vescovo Nicolao di Lucca, fu incorporata, con i beni annessi, alla Pieve di Barga.
"Castelvecchio di sotto costituisce proprio il nucleo del paese. Non vi si riscontrano fortificazioni e neppure la tradizione narra che
ve ne siano mai state. Questo luogo, posto ai confini con la Garfagnana serviva mirabilmente per il contrabbando, che era la vera ricchezza di questi
luoghi." (Da "Barga e i suoi Castelli. Fornaci" di Pina Iacopucci Marroni).
Il paese è noto per ospitare la residenza del poeta Giovanni Pascoli, oggi visitabile, che vi si trasferì nel 1895 con la sorella Maria.
Sommocolonia
Sommocolonia in origine era un avamposto fortificato dai Romani, che vi si erano insediati per controllare le strade della Corsonna dopo la
deportazione dei Liguri Apuani.
Le prime documentazioni relative a "Summo colunia" rivelano che nel X sec. il paese era sotto il dominio dei Ronaldinghi.
Nel 1261 i Signori di Sommocolonia sono i Gherardinghi di Garfagnana.
La storia di Sommocolonia è molto simile a quella di Barga: l'11 Novembre 1343 si sottopose spontaneamente al Comune di Firenze.
Nella metà del XVI sec. Sommocolonia, antimedicea, fu posta sotto assedio da Barga che era favorevole al ritorno dei Medici a Firenze.A capo di Sommocolonia
c'era Matteo Bartoli, il Capitan Galletto, che venne sconfitto dai Barghigiani nel 1530 e, dopo un suo tentativo di rivincita, nel 1537.
Le mura di cinta di Sommocolonia, al cui interno si trovavano due torri, furono parzialmente distrutte nella II Guerra Mondiale a causa dei
violenti bombardamenti tra l'Ottobre del 1944 e l'Aprile del 1945.
Tiglio Basso
Tiglio
Tiglio è costituito da due borghi: Tiglio Alto e Tiglio Basso, situati tra il torrente Ania e la Loppora.
Un atto del 20 Luglio 983 del Vescovo Teudegrimo attesta che questo paese esisteva già nel X sec..
Come Barga, nel 1342 Tiglio si sottomise a Firenze ma nel 1352 il castello tigliese venne occupato dal Signore di Coreglia, Francesco Castracani,
nipote di Castruccio, alleatosi con i Pisa e Lucca in guerra contro Firenze. L'anno seguente però Castracani dovette riconsegnare il paese a Firene e
"a tenore della pace di Sarzana del 1353, previa demolizione delle fortificazioni di Tiglio, e condizioni che in avvenire non potesse essere
più in alcun modo ridotto a Castello" (Da "Dizionario Geografico Fisico Storico della Toscana" di Emanuele Repetti).
Vennero così distrutte le fortificazioni del Castello, l'unica loro traccia ancora oggi visibile è l'antica torre ridotta a campanile: in pietra con pareti
di 1,65 metri di spessore.
Per tutto il medioevo il santuario di Tiglio fu meta di pellegrini, anche illustri come ad esempio Papa Alessandro III di Siena e il Principe Colonna.
Nel 1960 fu terminata la costruzione della strada carrozzabile che collega Tiglio al capoluogo.
San Pietro in Campo
Dal nome "Campus Sancti Petri" è stato dedotto che in origine San Pietro in Campo fosse un territorio romano.
Nel medioevo era sede di un monastero di suore agostiniane. Nel 1700 venne costruita l'attuale chiesa parrocchiale.
Vicino a San Pietro in Campo era presente, fino a circa due secoli fa l'Arsenale Mediceo: deposito del legname dell'Alpe destinato,
via Serchio, alla flotta toscana e collegato con la montagna dalla Via dei Remi che atrraversava, nel suo tratto finale, il piano
di san Pietro in Campo. Questo Arsenale oggi è stato trasformato in abitazione civile.