La quinta sala del Museo è dedicata alla tecnica artistica della terracotta invetriata, di cui si possono osservare vari esempi nelle chiese di Barga, e alla pittura barocca, soprattutto nell'opera di Baccio Ciarpi.
La tecnica della terracotta invetriata fu inventata nella metà del 1400 a Firenze da Luca della
Robbia che creò una bottega per la sua fabbricazione.
Le terracotte robbiane non si trovano solo a Barga ma in tutta la Valle del Serchio ed ebbero
grande diffusione perchè più economiche rispetto alle opere in marmo, facilmente trasportabili,
con colori resistenti anche a climi umidi e freddi come quelli montani.
Vennero organizzate botteghe locali, meno prestigiose di quelle fiorentine, ma necessarie per far fronte alle
richieste di terracotte dipinte ed immagini a tutto tondo per la devozione pubblica e privata, come la
statua di S.Antonio Abate del XVI sec. proveniente dal Duomo.
Il successo degli invetriati coincideva anche con la diffusione dell'ordine francescano nella Valle.
Statua di S.Antonio Abate. Dipinto di Santa Lucia. Esempi di terracotte invetriate policrome e della tecnica per la loro fabbricazione.
Lorenzo Bartolomeo Ciarpi, detto Baccio Ciarpi, nacque a Barga nel 1614.
Egli ha dipinto varie tele per le chiese barghigiane, in questa sala si trova esposto il dipinto di
Santa Lucia della prima metà del XVII sec. .
Questo artista fu attivo soprattutto a Roma ed è famoso per essere stato il maestro del più celebre
Pietro Berrettini, ossia Pietro da Cortona: uno dei più importanti
artisti del barocco italiano.
Le opere di Baccio Ciarpi bene si adattano alla concezione dell'arte della Chiesa cattolica dopo il Concilio di Trento, infatti
nelle sue tele si possono osservare quella chiarezza di contenuti e la coerenza devozionale che, appunto,
erano richieste agli artisti per l'arte sacra.