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Masaccio

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<< Le cose fatte innanzi a lui [a Masaccio] si possono chiamar dipinte, e le sue vive, veraci e naturali. >> (Giorgio Vasari, Le vite dè più eccellenti pittori, scultori, e architettori, Vita di Masaccio da San Giovanni di Valdarno pittore.)

 

Masaccio, soprannome di Tommaso di ser Giovanni di Mone Cassai (Castel San Giovanni, 21 dicembre 1401 - Roma, estate 1428) è stato un pittore italiano.

 

Fu uno degli iniziatori del Rinascimento a Firenze, rinnovando la pittura secondo una nuova visione rigorosa, rifiutava gli eccessi decorativi e l'artificiosità dello stile allora dominante, il gotico internazionale. Partendo dalla sintesi volumetrica di Giotto, riletta attraverso la costruzione prospettica brunelleschiana e la forza plastica della statuaria donatelliana, inserì le sue << figure vivissime e con bella prontezza a la similitudine del vero >> (Vasari) in architetture e paesaggi credibili, modellandole attraverso l'uso del chiaroscuro. Roberto Longhi disse di lui << Giotto rinato, che ripiglia il lavoro al punto dove la morte lo fermò >>.

 

<< Fu persona astrattissima e molto a caso, come quello che, avendo fisso tutto l'animo e la volontà alle cose dell'arte sola, si curava poco di sè e manco d'altrui. E perchè è non volle pensar già mai in maniera alcuna alle cure o cose al mondo, e non che altro al vestire stesso, non costumando riscuotere i danari dà suoi debitori, se non quando era in bisogno estremo, per Tommaso che era il suo nome, fu da tutti detto Masaccio. Non già perché è fusse vizioso, essendo egli la bontà naturale, ma per la tanta straccurataggine.>> (Giorgio Vasari)