Quest’uomo è il miliardario Percival Bartlebooth, uno dei tanti inquilini che hanno vissuto nel condominio parigino di Rue Crubelleir,11
Bartlebooth decide di organizzare la sua vita intorno ad un progetto unico che rappresenta il tema centrale del romanzo.
Per dieci anni, dal 1925 al 1935, impara l’arte dell’acquarello dal pittore Valene.
Per vent’anni, dal 1935 al 1955, viaggia per il mondo con lo scopo di dipingere 500 acquarelli dello stesso formato raffiguranti porti di mare.
Per raggiungere questo obiettivo si propone di realizzare un acquarello ogni quindici giorni.
Le marine, come le chiama lui, sono poi spedite ad un artigiano specializzato, Winckler, che dopo aver incollato l’acquarello su un foglio di legno sottile, costruisce un puzzle di 750 pezzi.
Negli ultimi vent’anni della sua vita, dal 1955 al 1975, Bartlebooth torna in Francia e ricompone uno ogni quindici giorni e nell’ordine in cui sono stati creati i puzzle di legno.
Alla fine i puzzle, ricomposti come se fossero i dipinti originari, sono rispediti nei luoghi in cui erano stati dipinti ed immersi in una soluzione solvente da cui non sarebbe riemerso che un foglio di carta vergine e intatto.
Così non sarebbe rimasta nessuna traccia di quel progetto che per cinquant’anni aveva mobilitato il suo autore.
Bartlebooth morì senza essere riuscito a ricomporre tutti i puzzle.
Bartlebooth è soltanto uno degli inquilini che hanno vissuto nel condominio parigino di Rue Crubelleir,11 ma le storie degli altri abitanti del palazzo
ruotano quasi tutte intorno a lui e al suo progetto.