Oulipo
GiovedÌ 24 novembre 1960, nella cantina del
Vero Guascone si ritrovarono alcuni amici dagli interessi comuni: matematici che avevano a cuore la letteratura, uomini di lettere con l’amore per le scienze "esatte".
Così il matematico-scacchista
Francois Le Lionnais e lo scrittore
Raymond Quenau fondarono
l’Oulipo (Ouvroir de Litterature Pontentielle).
Tra le tante personalità che vi entrarono a far parte possiamo ricordare Italo Calvino e George Perec.
L’obiettivo del gruppo era quello di esplorare la potenzialità della lingua per produrre nuove forme e strutture letterarie che fossero in grado di creare poesie, romanzi, testi rispondenti a prefissate contraintes (costrizioni), prescindendo almeno in parte dal tradizionale concetto di ispirazione.
L’ispirazione di un opera letteraria, dicono i fondatori dell’Oulipo, deve in ogni modo adattarsi ad una serie di procedure e costrizioni grammaticali, lessicali o di struttura.
Lo scopo dell’Oulipo fu quello di modificare o ampliare tali limitazioni ormai codificate e consolidate.
Coloro, che aderirono a questo programma, si proposero di dimostrare come tali costrizioni fossero, talvolta, la letteratura stessa e cercarono di scoprirne di nuove sotto il nome di strutture.
Chi cerco di mettere in pratica queste strutture nei suoi lavori, fu soprattutto G.Perec.
Tra le sue opere oulipiane possiamo ricordare:
- La Vita Istruzioni per l'Uso (La Vie Mode d'Emploi-1984):oggetto dei capitoli del romanzo sono le storie degli abitanti di un condominio parigino che si intersecano
creando un vero e proprio puzzle. Infatti, ogni capitolo può essere paragonato alla tessera di un
puzzle e riporta le storie degli inquilini di oggi e di ieri.
Lo schema dell'edificio parigino si presenta come una scacchiera 10 x 10 in cui ogni casella rappresenta
una stanza del palazzo. Perec si muove da una casella all'altra con il salto del cavallo degli scacchi in
modo da toccare tutte le caselle una e una sola volta.
- La Sparizione (La Disparition-1969): un lipogramma di 300 pagine scritto senza l’utilizzo della vocale e al quale fa seguito un secondo lipogramma Le Ripetizioni (Les Reventes) dove usa come sola vocale la e
- Il poema Alfabeti (Alphabets-1976): raccolta di 176 poesie di undici versi in cui ogni verso è anagramma dell'altro e le lettere utilizzate sono quelle più frequenti nell'alfabeto francese
( E-S-A-R-T-I-N-U-L-O)
- Il libretto di poesie Ulcerazioni (Ulcerations): Perec partendo dal dato statistico che le undici lettere più frequenti nel francese scritto, sono quelle della parola ulcérations ed utilizzando un calcolatore elettronico che gli fornisce tutte le permutazioni di queste undici lettere, sceglie pazientemente, da questi anagrammi senza senso quelli che, letti uno di seguito all’altro (e introducendo stacchi e punteggiatura), possono formare dei versi liberi dotati di un senso e di un ritmo, costruendo così un testo che consiste di 399 tra le permutazioni di queste undici lettere.
- Il Petit abecedaire illustre (pubblicato privatamente nel 1969 e poi in Oulipo La Litterature Pontentielle, Gallimard, 1973): è composto di sedici brevissimi testi narrativi.
Ognuno di essi equivale semanticamente ad un altro testo di poche sillabe che a sua volta corrisponde alla successione di una consonante e delle cinque vocali come nei sillabari BA-BE-BI-BO-BU, CA-CE-CI-CO-CU,
DA-DE-DI-DO-DU, e cosi via per tutte le lettere dell’alfabeto.
- 9691: racconto palindromo di circa cinquemila lettere.