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Il mio lavoro per me è materia viva. - dice Francesco - È lavoro di famiglia. Si vede che lo amo e lo vivo. Quando ero piccolo venivo qui, e mi ricordo ancora la fabbrica di allora. Lo stabile era il solito ma era molto più grande, infatti mi perdevo quasi sempre. C'erano grandi macchinari che avevano congegni, ruote e cinghie. Io rimanevo impressionato e incantato a guardarli...
Quando lavoro in un certo senso faccio anche l'architetto. Ho disegnato porte e altre parti della casa ai miei clienti, per creare l'arredamento giusto con le mie piastrelle. Il mio è un lavoro tremendo che va amato. Ci si sporca con i colori, il cemento, e tutti i materiali che vanno lavorati: è come lavorare con la terra. Non mi sembra adatto ai giovani, loro cercano altre cose. Pare che piaccia a mia figlia Benedetta. Da piccolo volevo fare questo lavoro, l'ho sempre voluto fare e non l'ho fatto di ripiego. Mi ha insegnato mio padre dalla fabbrica. Mi piacciono molto i colori e mi è sempre piaciuto crearli, ci sono portato da sempre. Se vedo un colore e mi viene chiesto di riprodurlo lo faccio con passione...