Il cemento
Le piastrelle di cemento colorato sono composte di pasta di cemento, ossidi e sabbia, e hanno uno strato superficiale costituito da cemento puro, inerti e ossidi. Sono realizzate in due strati , che consentono di avere disegni molto più elaborati. Hanno avuto grandissima diffusione nell'Ottocento fino ai primi decenni del Novecento. Costituiscono una forma importante di artigianato d'area mediterranea, trasversale a Spagna, Francia del Sud e Italia centrale, con incursioni stilistiche in Maghreb e Inghilterra. Con questo materiale relativamente povero si ottenevano effetti decorativi spesso sorprendenti e preziosi in cui i motivi floreali del Liberty s'intrecciano con le complesse geometrie più vicine al Déco.
La gamma dei disegni e dei colori a disposizione era molto varia e consentiva di sbizzarrirsi in composizioni che "vestivano" le stanze come un tappeto. Poi ci furono lunghi anni di abbandono, cambiarono i dettami degli architetti, cambiò il gusto comune, nuovi materiali furono preferiti come più adatti alle esigenze di una abitazione moderna. Chi aveva in casa queste vecchie piastrelle si affrettava in genere a rimuoverle e a buttarle via oppure, se non poteva affrontare la spesa, a ricoprirle con linoleum o con moquette. Oggi però siamo in tempi di recupero e guardiamo alle cose del passato con occhi molto più amorevoli. A molte persone piacerebbe, forse, avere un pavimento così.
Le piastrelle in cemento sono maggiormente diffuse rispetto a quelle in graniglia. Infatti molte cave della graniglia sono chiuse. Per quanto riguarda la lavorazione, le piastrelle vengono eseguite a mano, una ad una. Dentro una piastra metallica di forma quadrata o esagonale circondata da un bordo si cola prima di tutto un impasto piuttosto liquido di cemento colorato. I colori più comuni sono il nero, il rosso, l'avorio, il bianco, il grigio. Poi si stende lo strato che costituirà il sottofondo della piastrella ed è fatto con una miscela di cemento e polvere di cava. In certi pavimenti vecchi e usurati il cemento riaffiora in superficie e si nota come veniva steso dai lavoratori in giro, avanti e indietro.
Poi si livella, si chiude con un'altra piastra e si mette sotto la pressa. Questo è il procedimento per le piastrelle in tinta unita. Per quelle con disegno il primo strato di cemento colorato viene versato, colore per colore, con l'aiuto di uno stampo. Tolta dalla pressa, la piastrella viene sfilata a mano dalla piastra con delicatezza, per evitare che l'impasto colorato resti attaccato sul fondo; infine viene capovolta. Un pavimento decorato si può ottenere sia usando piastrelle con disegno, sia accostando piastrelle in tinta unita di colori diversi. Al momento della posa queste piastrelle vanno impregnate d'acqua, poi asciugate sulla superficie colorata lasciando però il sottofondo, ben bagnato, e messe in opera su un fondo di cemento e calce.
Per le piastrelle di cemento la pressa richiede maggior forza. Mentre la piastrella in graniglia va levigata, la parte superiore delle piastrelle in cemento, fatta di cemento puro, non si deve levigare perche perderebbe quelle sfumature e sfocature che danno la bellezza alla piastrella.
Per conservare le piastrelle in cemento non va usato dell'acido, perche lo decompone. Va lavato come si faceva una volta, con uno straccio imbevuto di acqua e sapone di Marsiglia bollito e fatto liquefare. Questo composto crea sul pavimento uno strato di cera. Attualmente vengono usati idrorepellenti, ma io li sconsiglio. Per lucidare il pavimento invece, bisogna creare un composto con cera d'api e trementina. Faccio sciogliere sul fuoco la cera d'api. Quando è liquida aggiungo la trementina a fuoco spento per rendere il composto oleoso. Passo il composto sul pavimento. Se dovesse sbiancare passo un altro strato di trementina. Il composto va fatto assorbire bene. La cera d'api forma una pellicola durissima e impermeabile che ravviva il colore delle piastrelle. Il cemento, fresco e idrofilo, ha inoltre bisogno di umido e la cera d'api che penetra diventa impermeabile e dura una vita, lo nutre, lo rapprende, lo indurisce, lo rende brillante. La trementina è maggiormente utile d'inverno e meno d'estate.
Intervista a Francesco Tessieri, titolare della ditta A.Tessieri & C., a cura di Elisa Perelli e Maurizio Iachella