Ristrutturata nel secolo scorso e consacrata nel 1823, sorge sui resti di un'antichissima cappella del XVI secolo, eretta nel luogo in cui, secondo la tradizione, il patrono di Carrara subì il martirio.
Nella semplice facciata ad intonaco è posta in nicchia, sopra il portale, la statua di S. Ceccardo in abiti vescovili sormontata da una corona con tralci; sul frontone vi sono due teste di putti in marmo.
L'interno è a forma rettangolare con abside a cupola.
Sull'altare in marmi policromi sono poste le statue di Gesù e della Madonna e il tabernacolo è sovrastato da due teste marmoree di angeli; ai lati dell'altare vi sono le immagini di S. Giuseppe e della Vergine inserite in nicchie.
Sul fondo, in alto, una tela seicentesca, raffigurante il martirio del patrono di Carrara con Vergine e Bambino tra gli angeli, è inquadrata in una cornice marmorea sovrastata da due teste di cherubini. Sulla parete destra si notano, provenienti dalla chiesa precedente, una lastra marmorea recante la data "MDXIII" e la piccola cappella con la sorgente, posta tre scalini al di sotto della pavimentazione. L'acqua sgorga nel punto in cui, secondo la tradizione, cadde il capo del martire (la fede popolare attribuisce all'acqua potere taumaturgico); lo zampillo esce da una testa di leone marmorea tra bassorilievi floreali in marmo. Sulla parete, sopra questo complesso scultoreo, è posta un'icona in marmo con la figura di S. Ceccardo, ai suoi piedi la scritta "S. CICHARDO"; in alto un bassorilievo marmoreo raffigura il martirio del Santo.