- "Arren-tètefi! Arren-tètefi!" - "Cambiatevi o vi mando alla ghigliottina!" - "Ce l'ho fatta, visto? - "C'è voluto del fegato, quello pareva uno dei cattivi dei film di Walt Disney!" - "Cemento", lo chiamano. - "Certo. - "Che disdetta, eppure 'sto pomeriggio andava cosí bene! - "Chiedere di chi si tratta"]. - "Clausola 16: In caso di informazioni di carattere finanziario o economico di speciale importanza, e infine notizie di interesse a carattere generale, l'Ente concessionario seguirà le istruzioni del presidente del Consiglio". - "Cut!" - "E questa cassa qui, la lasciamo indietro?", - "Ehi, sono tornato!" - "Facciamo le cose per bene, adesso che vi siete scomodati, mettiamo tutto sottosopra, caso mai vi restasse il dubbio". - "Ghe xe dei morti! Ghe xe dei morti!" e "Dio can, i vol coparne, tiréghe de tutto". - "Ho parlato con Albert Anastasia: a fine anno torni con loro. - "Ho preso l'Lsd un centinaio di volte prima che diventasse illegale" (C. G.) - "Il 10 di marzo truppe vietnamite hanno dato inizio all'assedio del campo trincerato di Di ben... " - "Io c'ero!" - "Io non sono James Bond!" - "Io ti voglio bene, Pierre. - "Is that it?" - "La professionalità, Steve, è rendere il massimo anche nelle condizioni peggiori". - "Marisa, non fare quella faccia, non ti avevo invitato a guardare il televisore? - "Mentre giravamo il film, Stiv, c'erano due tipi, italiani pure loro, che parlavano di un riccone di quelle parti, uno tipo l'imperatore cinese, che si è comprato un diamante enorme, un coso cosí che costa non so quanti milioni. - "Mi dica, signor Bongiorno, per quattrocentomila lire, com'è che mio fratello si è spezzato la schiena nei campi e adesso gli tocca vivere con quattromila lire di pensione minima? - "Mi raccomando, Steve, tutto come le altre volte. - "Mi scusasse tanto, miss, ma questo mio dipendente a volte mi domando cu minchia tiene in testa". - "Monsieur Bond, au téléphone!" - "Nicola, Robespierre, ascoltatemi bene. - "Noi non siamo nulla, e vogliamo essere tutto! - "Non c'è male, signora Montroni, facciamo progressi". - "Non sono mai stato un poveraccio e non sarò mai un poveraccio" (L. L.) - "Pensate che se avessi potuto scegliere in quale corpo nascere avrei scelto questo? - "Penso che tuo marito sa di noi due. - "Prego, agente", "Vuole che l'aiuti?", - "Procaci", sentite? - "Procaci", si dice cosí? - "Proprio adesso dovevi decidere di partire!" - "Quanti anni ha? - "Quel pazzo dovrebbe riguardarsi", "Se continua cosí ci lascia le penne", "Dovrebbe smetterla di fumare come un turco". - "Quello ne ha ancora per poco", "Dovrebbe farsi ricoverare", "Non può andare avanti cosí". - "Sei pazzo, Pierre, se ti mettono in galera là, non ti fanno piú uscire". - "Sentite a mia, miss, voi siete perfetta per operare nel nostro settore. - "Sfoltire! Sfoltire! - "Signori, andate a farvi fottere tutti quanti". - "Sono mortificato. - "Sono qui, e per nessuna ragione al mondo potrei trovarmi altrove"... - "Stiiiv! - "Stop!" - "Su, ragazzo, te la devi guadagnare la pagnotta. - "Valgono un occhio della testa, - fa Ghigo, - ma siccome non ho pagato la tassa di frontiera, posso tenere basso il prezzo: cinquantamila". - "Voi uomini siete degli illusi e per la vostra illusione massacrate tutto. - "Vostra moglie capirà, Mr. Grant". - "What happened to your right cheek, sir?" - ... c'aggia fa'? - “Finché c'è lui, signora, non lo possiamo mica portar via. - A Bologna non ce n'è, e neanche in Jugoslavia. - A Bristol siete conosciuto, vostra madre anche e i giornalisti di provincia sono sempre a caccia di notizie. - A Cannes. - A Cary Grant non sarebbe successo. - A casa io mi alzo, apro la finestra, e tutte le mattine vedo il marciapiede, due o tre biciclette e qualche vecchia con la sporta della spesa. - A chi vuole darla a bere questo Fleming? - A cosa stai pensando? - A dire il vero no. - A disposizione. - A domani. - A fare che? - A fare cosa? - - A fare una gita, già te l'ho detto. - A fine aprile Odoacre sta via da Bologna almeno due settimane, per un convegno. - A Genova, a La Spezia. - A guerra finita non potevano coesistere due culti della personalità, non sarebbe stato possibile venerare Tito e Stalin. - À la guerre comme à la guerre, Mr. Grant. - A lui la medaglia gliel'hanno data, d'argento -. - A lui questo dondolo piace proprio un sacco. - A Marseille no, troppo rischioso, anche i muri hanno orecchie. - A me ha fatto rabbia. - A me Kociss mi piace assai di piú. - A me m'hanno rotto le balle tutti e due: adesso li chiamiamo qua e gli facciamo un bel discorso, che si dicano le cose come stanno, una volta per tutte, si mandino pure a cagare, ma la smettano con tutta 'sta manfrina. - A me pare una fregatura, lascia dire. - A me pare una fregatura, non so gli altri. - A me però gli amici, i cavallari di Agnano e altri amici ancora, mi conoscono - Kociss. - A me piaceva un sacco ma lei non viene piú. - A me sono loro che m'hanno cresciuto. - A Milano e Palermo, a Torino e a Reggio Calabria nemmeno la stessa lingua si parla, nemmeno si capiscono, non te ne sei accorto? - A Mosca ho conosciuto a Lenin, poi Trotzky e Stalin, Bukharin e Molotov: Un freddo, compadres, neanche ve lo potete immaginare che freddo fa en Mosca en invierno. - A Mosca vi hanno dato una parola d'ordine? - A Mosca, sotto la doccia. - A Napoli la gente è ospitale. - A New York. - A occhi chiusi. - A ogni modo, caro il mio Pinamonti, io c'ero, quando la Quarta armata di Tito sparò sulla folla italiana, il 5 maggio del '45. - A parte me e i miei piú stretti collaboratori, tutti gli altri credono di avere a che fare con George Kaplan, un agente di ritorno dagli Stati Uniti con importanti notizie da riferire. - A partire per la Jugoslavia, per cercare mio padre! - A piedi. - A proposito di cosa? - A proposito di piedi. - A proposito, a che ora è l'appuntamento? - A proposito, com'è questo Zollo? - A proposito, l'ultima cosa, Steve: a fine mese andrò via per qualche giorno, a Meta di Sorrento, nella dimora di quel Cavaliere del lavoro a respirare un po' d'aria buona e a sucarmi quelle meravigliose granite di limone. - A quando il prossimo carico? - A quanto pare questo non è il mio montgomery. - A quelli del carburante dovremmo dire di no, ma se avessimo uno spallone in piú, potremmo accettare. - A quello gli vogliono tutti bene. - A questo proposito vogliamo confermare a M'sieur Luciano che mezzo milione di franchi sono in viaggio verso Ginevra. - A tempo debito tutti i dettagli saranno chiariti. - A tirarti fuori dalla merda e a sistemare tutti quanti. - A trovare mio padre. - A tutti quei ricconi sfondati di soldi che queste cose gli piacciono assai. - A volte è vera, altre volte pura fantasia. - Abbastanza per cambiare mestiere e trasferirsi in un posto caldo. - Abbattetelo, che smette di soffrire! - Abbi pazienza, Fefe. - Abbi pazienza, figliolo. - Abbiamo chimici di prim'ordine. - Abbiamo concordato insieme lo scalaggio del farmaco. - Abbiamo già abbastanza rogne coi caffellatte, cerchiamo di non dare nell'occhio, va bene? - Abbiamo messo su casa a Corticella. - Abbiamo molte richieste, in questo periodo. - Abbiamo parlato tutta la notte. - Abogado, qué tal? - Absolutely not. - Accendini. - Accennavate a quattro questioni cruciali, ma avete detto che a Berlino se ne stanno discutendo tre. - Accettare la Germania Federale nel Patto atlantico è un passaggio decisivo per la conduzione della guerra fredda. - Accetti? - Accetto senza riserve l'incarico che mi vorrai assegnare, nell'interesse dell'Unione Sovietica. - Accetto. - Accomodati, - - Accussí finisce che i mariti si stufano presto, le mogli non si sentono apprezzate e smettono di curare l'aspetto. - Ad esempio è rimasta del tutto indifferente al conflitto in Corea. - Addestrare dei guerriglieri? - Addio, Paolino. - Addio, Pierre. - Addio, vecchio, ci vediamo alla prossima. - Addio. - Adelmo Castelvetri? - Adelmo. - Adesso andiamo a vedere. - Adesso basta, io gli spacco la faccia! - Adesso dimmi una cosa, Steve: tu da qua lo vedi lo stato italiano? - Adesso ha chi lo cura. Trova la tua strada, Pierre. - Adesso io... - - Adesso la fanno piú sporca, perché c'è la democrazia. - Adesso lei litigherà di brutto col marito e lui se la prenderà con me, per gelosia, e pare che sappia anche della Jugoslavia e chissà cos'altro può tirar fuori, è un pezzo grosso del partito, anche se dice delle balle, la gente gli crede. - Adesso mi racconti tutto quanto senza tante stronzate, okay? - - Adesso noi è meglio che ci muoviamo. - Adesso ognuno decide per sé. - Adesso perché siamo al buio, ma sono sicuro che se mi guardavi meglio alla luce, mi riconoscevi pure. - Adesso perché uno non è stato a Roma deve per forza essere uno sprovveduto, fare compassione? - Adesso poi che ci stanno piú americani che italiani... Marinai, ufficiali, medici, giornalisti. - Adesso sai chi è il peggiore tra noi due. - Adesso si inventano che davamo la droga a questi pervertiti di Roma per fare le feste, le orge, che forse a questi la minchia da sola non ci funziona. - Adesso sono sola. - Adesso sta al camposanto. - Adesso sta meglio. - Adesso te vai là e la inviti a ballare. - Adesso tutto crolla. - Adesso vedo cosa posso fare. - Adesso voglio andare in pensione. - Adesso, vediamo di far funzionare 'st'aggeggio, va' là, che tra dieci minuti comincia la partita. - Advertisement. - Affare fatto. - Affatto. - Agenti Vladimiro ed Estragone, abili e arruolati. - Agnano, dico. - Ah già, voi siete poeta. - Ah no? Peccato, perché a me piace un sacco, la tua amica. - Ah sí? - Ah, be', certo, come no. - Ah, be', se lo dice il presidente Mao... - Ah, c'è della pastura in quel ballatoio lí? - Ah, ecco, si vede che in Jugoslavia s'è scordato il frullone! - Ah, gli italiani uccisi e buttati in quelle buche profonde. - Ah, Lisetta, lo sai che per i nomi non c'ho memoria, e per di piú era un nome americano, complicato, e qua in Italia di sicuro lo chiamano in modo diverso, comunque me lo sono fatto scrivere su un foglietto, il titolo e il nome dell'attore principale, il piú grande di tutti, uno che prima di nominarlo bisogna sciacquarsi la bocca col sapone, ed era lí, proprio di fianco a me, capisci? - Ah, me no di sicuro. - Ah, mi incuriosisci molto, davvero... - Ah, non nego che la Costa Azzurra sia un luogo attraente. - Ah, perbacco... - Ah, sei te, - - Ah, sí: "alienazione". - Ah, voi siete l'accompagnatore di quel simpatico ragazzo italiano. - Ah. - Ahò!!! - Ai vostri amici non dispiacerà avere un nome da cui partire, no? - Aiutami a fare il pieno e partiamo. - Aiutami ad alzarmi, Salvatore. - Aiutare questo popolo a costruire il socialismo. - Al bar. - Al contrario, buona parte delle persone ricattate o rovinate da Hoover non hanno mai simpatizzato per il bolscevismo. - Al contrario, Monsieur Grant. - Al contrario, monsieur Verne, serve a farci riconoscere. - Al diavolo il tè, volete qualcosa di piú forte? - - Al funerale di Fefe mi guardava in un modo, Angela, lo sento, lo so. - Al Gran premio di domenica, mi pare ne avevamo tre, ho puntato su Monte Allegro, tutti dicevano che avrebbe vinto Ninfa e invece ha vinto Monte Allegro. - Al lavoro, prima che cali la luce! - Al momento, però, non abbiamo abbastanza prove, e saremmo molto grati a una persona ragionevole, che volendo tirarsi fuori da un brutto impiccio, ci chiarisse le idee su un paio di situazioni. - Al mondo ci sono due cose che non hanno soluzione: la morte e la figa. - Al porto. - Al Pratello, direi. - Al tempo, Signor Zollo. - Alcuni testimoni sostengono di aver visto un giovane di media statura, ben vestito, cappello, sciarpa e cappotto, avvicinarsi a Luciano e appioppargli uno schiaffo. - Alla faccia dell'arringa! - - Alla fine lui trova il colpevole e sposa la ragazza. - Alla mia pelle ci penso da solo. - Alla personalità di Tito arriveremo tra poco, è una cosa che vi riguarda piú di quanto possiate immaginare. - Alla Sala Borsa. - Alla salute! - - Alla spiaggia, - - Alla tua età non ci credi che è possibile, perché ti sembra di dover prendere le cose in fretta e furia, tutte subito, se no ti scappano dalle mani. - Alle cinque. - Alle manifestazioni, quando prendo le botte, non mi sento un eroe. - Alle persone che devo vedere non piacciono le facce nuove. - All'Hotel Lux, dove risiedevano i comunisti stranieri. - All'improvviso. - All'ippodromo. - Allô? - Allora abbiamo detto a quello che ce l'ha venduto di cambiarcelo e son già dieci giorni che quel farabutto non si fa vedere. - Allora ascolta bene, che poi non te lo dico piú. - Allora beviamo 'sto caffè alla salute del compagno Ho Chi Minh. - Allora chi s'è visto s'è visto, magari si arriva alle mani, che invece se ne poteva parlare tranquillamente, e quello che è da solo le prende, perché gli altri sono di piú. - Allora com'è 'sta storia... - Allora cosa mi dite? - - Allora decido: a fâg da par me. - Allora doveva essere proprio in crisi! - - Allora è chiaro, no? - Allora è lui. - Allora era vero, Fefe diceva la verità. - Allora forse stai per fare una stupidaggine. - Allora forza, cominciamo, - - Allora Ghigo apre la valigetta e glieli mostra e l'amico fa finta di intendersene, che quelli sono pezzi davvero preziosi. - Allora glielo dici, eh? - Allora ho deciso: devo andare, capire cos'è successo, trovare una risposta a tante domande. - Allora ho pensato che era meglio che per un po' me lo portavo appresso, cosí nessuno gli poteva fare altre domande o proposte strane. - Allora i suoi amici, quelli che gli dànno una mano a campare, si sono stufati, anzi, si sono arrabbiati proprio, che loro a don Luciano ci vogliono bene. - Allora io ti dico che la mia guerra, adesso che non si può piú accoppare nessuno, è di metterlo nel culo a quei delinquenti, ai loro amici e a chi li difende, e fare i soldi alla faccia loro". - Allora non conosci Nicola Capponi detto "Orso". - Allora non è mica grave, chiamalo, dài, che proviamo a metterlo di buon umore. - Allora non mangiava la torta di carote, poi Giorgio è andato in cucina e se l'è fatta fuori tutta. - Allora si è fatto vivo Bianco, un vecchio compagno della brigata: se vuoi, un lavoro te lo dò io. - Allora si volta verso il pollo: "Mi presta mica trentamila lire? - Allora siamo pari. - Allora tutto è chiaro? - Allora uno di questi giorni passa in magazzino, cosí parliamo. - Allora, che te ne pare, la rifacciamo? - Allora, come vanno le cose? - domandò Angela all'infermiere, come da copione. Lo chiedeva tutte le volte, anche se conosceva già la risposta. - Allora, dimmi di questa cantina. - Allora, Ettore, come facciamo adesso? - Allora, Gas, - attacca subito, - non eri te che dicevi di buttarsi sugli orologi, che oggi li prendi a dieci e tra un paio d'anni li rivendi almeno a cinquanta? - - Allora, i ragazzi di guardia al camion. - Allora, non so, magari se lo chiamiamo "Walterone", è piú contento, cosí, senza farglielo tanto notare. - Allora, prova a dirmi che quello lí non è un brandello di polmone! - Allora, Sacchetti, - - Allora, Stiv, che fai? - Allora,non noti niente di speciale? - Allora? - Allora? - Allora? - Allora? - - Allora? - - All'ordine del giorno ci sono la guerra d'Indocina, la spartizione della Corea e il riarmo della Germania Federale. - All'orfanotrofio Santa Teresa. - Almeno cosí dice lui. - Almeno i germogli li devi mangiare, caro. - Almeno muoio dissanguato e non ci penso piú! - Almeno per vedere se ti assomiglia davvero tanto. - Almeno quindicimila. - Altra gente potrebbe essere sulle mie tracce. - Altrimenti è meglio che non sa niente e domani sloggiamo il tutto. - Altrimenti veniamo a trovarti noialtri. - Altrimenti, ciccia. - Altro che miracoli, dovranno fotografarlo dalla cima dell'Empire State Building per riuscire a credere che questo sia io! - Altro che pallacanestro! - Altro che parlare! - altro che sinistra e sinistra, quelli son tutti uguali -. - Altroché colletta: il vero comunismo è far cacciare i soldi al padrone. - Altroché! - Altroché, quelle bestie là sotto fanno impressione. - Altroché, quello è un nazionalista, tratta l'Unione Sovietica come un qualsiasi altro stato borghese, e in piú è arrogante, ambizioso, presuntuoso, tipico dei trotzkisti controrivoluzionari. - Alzatevi, Mr. Bondurant. - Amici. - Amici? - Amico mio, vieni, entra, siediti sulla poltrona, prendiamoci un drink. - Amico, vedi che adesso risolviamo tutto. - Ammazzano anche noi! - An s'capess gninta! - Anche a te. - Anche alla fortuna! - Anche con Darko, vero? - - Anche con l'aiuto della tua macchina, è chiaro. - Anche dalle tue parti, a Imola, i responsabili della strage del Pozzo Becca furono linciati dalla folla. - Anche il presidente Eisenhower nutre una profonda disistima per lui e per i suoi metodi. - Anche la sedia sotto i cipressi è molto occhei, però lei non dice niente, zitta, buona per farsi un pisolino. - Anche lei in Venezuela? - Anche lui parla sempre di indipendenza e investimenti in attrezzature moderne. - Anche lui. - Anche mio fratello è stato partigiano. - Anche Odoacre. - Anche oggi la tua amica Teresa non è venuta, - - Anche padre Pio, quel prete che ha convertito Macario. - Anche per me, professore, ve l'assicuro. - Anche perché il tempo stringe, a metà giugno comincia il Campionato del mondo. - Anche quando deciderai di non vedermi piú". - Anche questo frutto è molto buono, e in piú fa bene a due cose assolutamente fondamentali. - Anche se io lascio Odoacre e sputo su tutto quello che ha fatto per me e per mio fratello, cosa facciamo dopo? - Anche se non dovessi piú rivedere New York. - Anche tu. - Anche tuo padre è stato in montagna, vero? - - Anch'io c'ho la tessera, ma non voglio vedere il mondo con gli occhi di Montroni o del direttore dell'"Unità" -. - Anch'io ci tengo, sapete. - Anch'io sono un brutto ricordo? - Anch'io voglio partire. - Anch'io voglio una rassicurazione. - Anch'io, andiamo al bar. - Ancora non capisco perché tutta questa cosa debba restare cosí segreta. - Ancora non hai bevuto niente e già sei lungo per terra? - Ancora non lo so. - And no highways. - And take care, okay?" - And you? - Andata. - Andava meglio la Svezia? - Andiamo a fare la passeggiata? - Andiamo al bar, vieni!" - Andiamo all'attacco? - Andiamo via! - Andiamo! - Andiamo! - Andiamo, - - Andiamo, Garibaldi, secondo te rifila una patacca a tutti quanti? - Andiamo. - Andiamo? - Angel, esta cerveza está caliente. - Angela, io sono innamorato di te, - - Angela, io... - - Angela, sono Pierre. - Angela... - Anguilla. - Antoine e Meme Guerini ci tengono a ribadire che finché ci saranno loro, Marsiglia e il resto della Francia non vedranno morti viventi aggirarsi per le strade. - Anzi, per tutto il corso della guerra, Flynn fa l'eroe sullo schermo, e io mi devo beccare le frecciatine degli scribacchini di Londra, che mi dànno del vigliacco perché non mi sono arruolato come David Niven! - Appena oltre confine. - Appunto. - Apriamo, apriamo. - Archie! Figliolo! - Arrabbiati allora, cosí la prossima volta mandi la tua amica. - Arrivano, mettono kappaò le guardie del corpo, inseguono l'americano e scappano dopo tre colpi. - Arrivederci e buona fortuna. - Arrivederci, signori. - Arrivederci. - Arriverà l'occasione buona anche per te. - Arriviamo domani sera. - Arriviamo in riviera cosí? - Arrivo, arrivo. - Ascolta, amico. - Ascolta, piuttosto: hai pensato al fratello? - Ascolta, se era morto, un amico che si prendeva la briga di informare i figli ce lo doveva avere, no? - Ascolta, un modo di abbassare il prezzo c'è. - Ascolta: con lui tu puoi mandarmi un piccolo messaggio. - Ascoltami bene: tu sei un partigiano migliore di me. - ascoltate la fine della storia, cabrones. - Ascoltatemi bene tutti quanti. - Ascoltatemi, sono il parroco. - Aspetta, fammi finire, non vuol dire che non la puoi piú usare, mi basta lo spazio per qualche cassa, dove nessuno va a curiosare. - Aspetta. - Aspetta. - Aspetta... - Aspettami qui. - Aspettate che si riprende e fategli capire che con noi ha chiuso, che non lo voglio piú vedere -. - Aspettate, guardate qua, ho le prove, - - Aspettiamo, - - Aspetto solo che vengono. - Assaltare un commissariato, gettarti da solo contro una muraglia di sbirri? - Assolutamente. - Assurdo, gli ho detto, uscire con un estraneo, uno che dovrebbe assomigliarmi, mentre io sono lontano, nemmeno per lavoro, ma per una missione speciale delle piú incredibili. - Assurdo, no? - Attenda, prego. - Attento che a stare troppo con i piedi per terra finisci per sbatterci anche la faccia. - Attenzione a come parli, vecchio mio! - A-uhm, Mister Cemento, lissentumí... - Avanti e indietro. - Avanti! - Avanti, - - Avanti, compagno. - Avanti, mettiti i pantaloni o non ne mangi neanche un pezzo. - Avete appena ballato con la vostra Charlotte. - Avete assistito alla scena? - Avete conosciuto quel bellimbusto made in Usa che risponde al nome di Mike Bongiorno? - Avete fatto bene a ripensarci. - Avete fatto il vostro dovere. - Avete finito con 'sta schedina? - - Avete lasciato altre volte il continente dopo essere rientrato dalla Sicilia? - Avete letto del processo a Djilas? - Avete litigato? - Avete notato movimenti strani intorno a lui? - Avete qualche affare insieme, la madre ti stira la minchia tutti i giorni, fammi capire. - Avete sentito venerdí? - Avete servito il vostro paese e la causa antifascista in un settore d'importanza capitale come l'intrattenimento. - Avete visto Montroni? - Avete visto Pierre com'è ridotto? - Aveva un'aria familiare. - Avevamo pensato di organizzare l'incontro in un albergo ma a quanto capisco non sarà necessario. - Avevano ammazzato mio fratello. - Avevi tanta fretta, potevi prendere quello. - Avevi troppa fretta, sulla porta. - Avevo finito i soldi. - Avevo imparato a guidare il camion, nei soldati, e dopo la guerra mi son messo a fare quello. - Avevo paura che tornasse subito a casa sua, senza messaggio. - Avevo qualche soldo da parte, qualcos'altro me l'hanno prestato, insomma ho comprato un furgoncino. - Avevo tredici anni, allora. - Avrà pensato che eran cose troppo importanti, c'erano di mezzo un po' tutti, nobili, politici, gente molto in alto. - Avranno la loro parte. - Avrei bisogno di andare in Jugoslavia, e Gas, Castelvetri, dice... - Avremo tutto il tempo che vogliamo per stare insieme, pensa, piú di quanto non ne abbiamo avuto finora! - Avresti rinunciato a quello che credevi giusto fare. - Avvoca', il commissario Cinquegrana, e chi sennò, quello si è fissato con me, ha deciso di farmi schiattare qua dentro, per dare retta a chissà quale infame, chissà quale grandissimo figlio di buona donna, con rispetto parlando, insomma per dare retta a qualche malamente che ha deciso di inguaiarmi. - Avvocato, ci stanno piú zoccole dentro il braccio mio che in tutta la Sanità, e voi lo sapete quante zoccole ci stanno dentro la Sanità, mamma mia! - Ballate, signorina? - Balliamo? - Banco vince -. - Bao Dai? - - Basta che facciamo a cambio con Spanézz! - Basta che sia lontano da me, okay? - Basta cosí, qualcuno dica all'italiano di fermarsi, ehi tu, ferma! - Basta minchiate ho detto, 'u capisti? - Basta minchiate. - Basta, tornate a casa, non entra piú nessuno. - Bastava dare una voce a un po' di gente. - Be', allora salutamela. - Be', allora, non siete ancora pronti? - Be', allora? - Be', ascolta, ci penserò, sí... - Be', Bottone, 'sa dit? - Be', Bottone, 'sa dit? - Be', calma, - esordisce lui sulla difensiva, col primo rosso già nel bicchiere, - dipende dal tipo di orologio, non funziona mica per tutti, se no... bisogna saperli distinguere. - Be', ce ne sono parecchi, per pareggiare il tuo debito e pure d'avanzo. - Be', chi non ha paura delle bombe atomiche? - - Be', cos'ha fatto? - - Be', e cosa c'entra con la Montesi? - - Be', e tua madre cosa dice? - Be', guardate, don Luciano io lo conosco solo di vista, diciamo cosí, ed è una gran brava persona, ma certe altre persone gli dànno contro e dicono che fa le peggio cose, solo perché è straniero, cioè è italiano ma viene da Nuova York, ed è facile facile prendersela con lui. - Be', il Partito non dà sempre una mano, in 'ste situazioni? - Be', insomma, Stiv, volevo dirti che io lo capisco. - Be', insomma, stringi stringi, te vuoi dire che i comunisti jugoslavi son diventati fascisti perché Tito e Stalin non si stavano simpatici, è cosí? - Be', io vado, - saluta Brando, - domani non passo, c'ho da fare. - Be', la vedi questa strada? - Be', lei ci ha provato, e ci è riuscita. - Be', mo com? - Be', non lo so, almeno là la rivoluzione l'hanno fatta. - Be', non proprio, era giusto per farti capire. - Be', non saprei... - Be', proprio al cazzo no! - Be', sai cosa ti dico? - Be', se non te l'ha detto nessuno te lo dico io. - Be', sei arrivato in un bel momento. - Be', sí, certo, cinquemila lire, ma quelle sono mie. - Be', so brisa me, Fanfani era ministro degli Interni, avran pensato che era meglio. - Be', sta' a vedere che adesso parte la busseria. - Be', ti sei mangiato la lingua? - - Be', vedete, qui da noi non è che va poi tanto meglio, anzi, per niente. - Be', vi ringrazio, sono cose che fanno piacere. - Be', vieni, guarda un po' cosa ho vinto, tu che volevi spendere centosessantamila per quello sgorbio che abbiamo visto l'altro giorno! - Be'? - Bel nome, Verne, l'avete scelto pensando a qualche opera in particolare? - Believe me, I don't have a clue! - Belín, scendiamo fino a Napoli, al ritorno ci fermiamo a Civitavecchia e a Livorno. - Bella consolazione. - Bella fregatura t'hanno rifilato, - - Bella solidarietà internazionale dei lavoratori! - Bella strategia comunista, Walterún, il problema è che ci vogliono i soldi per l'antenna e per l'abbonamento e in tutto si passano le trecentomila. - Bella trovata. - Bella vista, sole e la ricotta piú buona del mondo. - Belle figliole, Henri, ma tutte puttane. - Bellissima. - Bello grande, sí. - Bello vispo, per essere un prete! - Ben detto, c'al s'faga dar int' al cul! - Ben detto, Jean. - Ben detto, poi gli agenti sovietici non sono cosí, e nemmeno quelli dei Servizi di Sua Maestà: questo Bond è un damerino, e la sua condotta durante la missione è del tutto reprensibile. - Ben detto. - Ben detto. - Ben, e com'è che Spanézz non ha problemi? - Benassi non l'ha mica presa bene questa storia della Jugoslavia. - Benassi per quello non ha mai chiuso. - Bene, - - Bene, - sorrise Sir Charles con entusiasmo, - molto bene. - Bene, allora, - prosegue Pierre, - la cifra approssimativa è duecentocinquantamila. - Bene, bene. - Bene, mister Kaplan, dimenticate l'incidente. - Bene, Mr. Bondurant, avete il dono di imparare in fretta. - Bene, Mr. Bondurant. - Bene, Mr. Bondurant. - Bene, Mr. Bondurant. - Bene, Mr. Bondurant. - Bene, Mr. Grant, - - Bene, signor Grimaldi, ci dica, per quattrocentocinquanta mila lire, di che liquido si parla in questa réclame". - Bene. - Bene. - Bene. - Bene. - Bene. - Benfenati? - Benissimo, allora, - - Benissimo. - Benissimo. - Benvenuto a Wilford, Mr. Grant. - Bergamini. - Bernardi Agnese. - Beviamo un bicchiere, poi vediamo. - Bianco mi disse: "Ettore, 'scolta me: L'Italia è uno stivale, noi abbiam provato di lustrarlo, ma il posto di uno stivale resta sempre il fango. - Bisogna avvertire Brando che ci lasci la casa. - Bisogna capire cosa può venir fuori dalle altre iniziative. - Bisogna investire, modernizzare, essere indipendenti. - Bisogna pensare bene a cosa fare. - Bisogna rimanere coi piedi per terra. - Bisogna scalarlo ogni tanto, altrimenti l'organismo ne risente e possono esserci effetti collaterali molto spiacevoli, come perdita di memoria, labirintite. - Bizzarri quanto lui, e addirittura piú vistosi. - Bizzarro. - Bob! - Boh, ne so quanto te, è una cosa che interessa il mio amico Stiv, che adesso è molto impegnato, e allora m'ha chiesto il favore di occuparmene io, perché sa che di me si può fidare. Bologna, 29 giugno - Bon, sarò qui. - Bòna, Pirein, che Pompetti chiama i pulismani! - Bottone non aveva dei problemi di fegato, ultimamente? - Bottone, il vostro torneo di tarocchino? - Bravi guaglioni! - Bravo Pierre. - Bravo Steve, questo è un bell'argomento. - Bravo, un bel tempismo. - Brillante. - Browder era per una via statunitense al socialismo. - Brown, come vi ho fatto entrare, posso anche sbattervi fuori. - Brutta cosa. - Buchi sempre, Vic. - Bulatovic. - Bullshit! - - Buon clima, il mare vicino, terra buona per il vino e per l'ulivo. - Buona fortuna, Pierre. - Buona fortuna. - Buona fortuna. - Buona giornata. - Buona per mangiare, buona per chiavare. - Buonasera, posso chiederti perché da mezz'ora mi guardi e ridi? - Buonasera. - Buone notizie, - - Buone notizie? - - Buongiorno, Marco. - Buongiorno, Pinamonti. - Buongiorno, Sante, - - Buongiorno, signora Montroni. - Buono da manciare, molto buono per fostri reni. - But it's good for sex, too -. - Buttate la pistola o Farina vi spara. - Buttiamolo via: è rotto e non piace a nessuno. - Ça va. - Calano la passerella. - Caldo. - Calmati, cough!, che abbiamo parecchie ore di strada, davanti. - Calmati, Fefe, basta. - Cambiamo argomento? - Capirete che dovevamo aspettare qualche pretesto, una diversa motivazione per assegnarvi la King's Medal senza scoprire il ruolo vostro e di altri preziosi informatori. - Capisce? - Capisci? - Capisci? - Capisco, sí. - Capitano, buttate a terra la pistola. - Capitano, se buttate via la pistola vi lasciamo andare. - Capito? - Capponi come l'ha presa? - Capponi è nei guai. - Capponi poi non è nemmeno di Bologna e io stamattina non l'ho proprio visto, ma anche Garibaldi e Bottone non si capisce che fine han fatto. - Capponi, che cazzo stai facendo? - Capponi, io l'ho sempre saputo che eri una merda di comunista. - Capponi, portami un amaro, va' là, - Capponi? - Cara, - - Carino, vero? - Caro Rizzi, anche voi fate come volete, ma siccome siete una brava persona voglio avvertirvi che a fare i patrioti, qui e oggi, la si prende comunque nel culo. - Caro Rizzi, io non dubito della vostra onestà, ma la patria che volete riunificare è quella della borghesia, dei democristiani e dei padroni, che ieri erano tutti fascisti, poi si sono riverniciati di democrazia, e non è che la polizia italiana si comporti meglio di quella del Gma, anzi. - Caro, è per te. Alfred! - Cary Grant non è mai stato in Jugoslavia in vita sua. - Cary Grant non è piú cittadino britannico e... - Cary Grant, - - Cary Grant, of course. - Cary, sei pronto? - Cassazione? - C'avevo pensato già io, comunque. - Cazzo urlano? - Cazzo, fai la revoluzione e te fucilano come enemigo del popolo. - Cazzo, gli inglesi entendevano una cosa, i russi un'altra, gli ungheresi entendevano A, gli jugoslavi B, poi gli americani, i tedeschi, noialtri italiani, gli irlandesi, locos, loquisimos! - Cazzo, trovati una fidanzata, guarda qui quante ragazze ci sono! - Cazzo, un tivú americano! - - C'è anche chi crede ai dischi volanti. - C'è anche il ragazzo. - C'è anche un gocciolino di sangue. - C'è Benfenati, Mauro, - C'è bisogno di te questa notte... - C'è chi parte e c'è chi resta. - C'è da fidarsi di 'sto Paolino? - C'è da fidarsi? - Ce la faremo da soli, e dopo la vittoria non avremo debiti con nessuno". - C'è la foto? - - Ce l'hai l'antenna? - Ce l'hai una sigaretta? - domandò Ferruccio tirandosi in piedi e mimando con la mano il gesto di chi fuma. - Ce l'hai una sigaretta? - incalzò Ferruccio non appena fu a sedere. - Ce li ho portati io nelle valli. - Ce n'è anche di seri. - Ce ne andiamo. - Ce ne andiamo. - Ce ne sono altrettanti, una volta arrivati. - C'è piú di una persona che vi può dire che stavo alla festa. - C'è piú qualcuno che fa bene il suo mestiere, a 'sto mondo? - C'è qualcosa che possiamo fare per voi, Mr. Grant?" - C'è questa storia di mio padre, mi tornano indietro le lettere. - C'è scritto: "No all'Italia nella Ced", "Ced = Ss", "Dollari & Bombe: Ricetta per nuovi nazisti". - C'è tutto da costruire, grandi possibilità per i giovani che hanno testa e cugghiuni. - C'è un bel da dire che nel '48 abbiam perso le elezioni. - C'è un bel da dire che noialtri siamo contro la bomba atomica e tutti quegli ordigni, mo se me la dànno a me, una bella bombina, e mi dicono che a tirarla su Washington dopo gli americani si pigliano paura, purini, e la smettono di dirci quel che dobbiamo fare, sta' sicuro che il bottone lo schiaccio, me ne frego di donne e bambini, lo schiaccio e basta, che tra due disgrazie c'è da scegliere il meno peggio. - C'è un carico che dovrebbe partire verso fine mese, da Ravenna. - C'è un pezzo di carta, da qualche parte? - C'è un piccolo bistrot, Le grisbí, si chiama. - C'è una cosa che devi sapere -. - C'è un'insegna, famosa, tutti la conoscono, con un... come lo chiami? - c'è uno che vuol farsi pagare e ha tirato fuori una pistola. - C'è, lo so. - Centomila lire sono troppe: raschiando il fondo del barile arrivo sí e no a cinquantamila. - Centomila su Monte Allegro! - Centomila su Monte Allegro! - Centomila sul numero sei, Monte Allegro. - C'era anche lui nei partigiani, o no? - C'era Bergonzini, che ha fatto l'orazione pubblica insieme al sindaco, c'era tanta gente che dentro il cimitero del Piratello non ci si entrava, c'era la banda, cos'è che suonavano, pure? - C'era da fidarsi di quel pelato? - - C'era il gran premio. - C'erano di mezzo anche dei mafiosi. - C'erano i funerali di quel partigiano famosissimo, com'è che si chiama? - C'erano i sindaci di tutti i comuni della montagna, c'era Bulow, c'erano Teo e Piccolo che portavano la bara, c'erano sezioni dell'Anpi da tutta Italia. - Cerca di non pensarci, e tempo dieci giorni ti faccio sapere di piú. - Cerca di rimetterti in sesto, te lo stiamo dicendo tutti da mesi. - cerca gente in gamba per addestrare guerriglieri. - Cercherò di mettervi nella giusta predisposizione d'animo. - Cercherò di non essere troppo verboso, e vi lascerò alcuni documenti in cui potrete trovare ciò che avrò tralasciato. - Cerchiamo un meccanico. - Certe volte, vale la pena. - Certo che no, certo che no, signore. - Certo che suo marito era al corrente. - Certo occorrerà qualche ritocco... - Certo, - - Certo, a distribuire i regali alle creature, come no? - Certo, avete troppo stile anche per questo. - Certo, certo. - Certo, e ne fui felice. - Certo, e non solo quello. - Certo, è quello che sto facendo, monsieur Verne. - Certo, la vasca da bagno di Steve Cemento. - Certo, l'ho vista in Mogambo... - Certo, meglio averne un paio, ma per me era ottima. - Certo, Mr. Grant. - Certo, per carità, sei l'unico che potrebbe convincermi, te l'ho sempre detto... - Certo, prima dovremmo andare a parlare con quel capo della città. - Certo, sicuro, voi mi dovete scusare ma io non capisco piú niente, perché a me qua dentro il tempo è l'unica cosa che non mi manca, anzi è troppo, non passa mai. - Certo. - Certo. - Certo. - Certo. - Certo. - Cervello fino e palle de hierro, entiendes?, - Cessate le ostilità, parlerò io con le persone qui dentro, e le convincerò a uscire, senza ulteriori violenze! - C'est moi. - Charlie il sucaminchia combatte una battaglia persa. - Che a me piace un sacco, la tua amica. - Che adesso tutti la cercano, tutti la vogliono, questa nuova meraviglia del progresso. - Che altrimenti non ho prospettive, e una donna ha bisogno di sicurezze, prima di tutto. - Che altro c'è, non fare il misterioso... - Che altro? - Che cazzo dici, Svedese? Cough! Cough! - Che cazzo significa quello? - Che cazzo ti hanno fatto in Jugoslavia, il lavaggio del cervello? - Che c'è, Nicola? - Che c'entra Cary Grant? - Che c'entrano le bugie, scusate? - Che ci sta di bello? - Che ci stavano i politici e altra gente importante, che si sbattono le ragazze e le lasciano morte sopra la spiaggia. - Che civiltà! - Che cosa? - Che cos'è lo stato italiano? - Che cos'è? - Che dici, Vic, meglio Marilyn o le attrici italiane? - Che fai, metti le mani addosso? - Che idea, eh? - Che il tempo è la prova del nove per tutto quanto. - Che il tempo è l'unico capitale che abbiamo. - Che importanza può avere, ormai, Marco? - Che in un'altra maniera non la capiscono! - Che intende dire? - - Che lo paghi Benassi, 'sto televisore. - Che me ne faccio di una medaglia? - Che me ne facevo io di un televisore? - Che mestiere fa? - Che minchia devo fare, amico? - Che minchia urli? - Che ne direbbe Sua Maestà? - Che ne dite dei piccioni viaggiatori, monsieur Verne? - Che ne pensi? - Che ne pensi? - Che ne so, qualcuno che vi tiene in antipatia, che ne so, qualche malamente che non sa campare, sforzatevi, don Vince', per piacere! - Che noialtri non siamo tanto intelligenti. - Che non ce la faccio a pentirmi. - Che non dipende soltanto dalle sostanze dell'individuo, ma dalla serenità con cui vi rinuncia, fossero anche i suoi ultimi spicci, proprio perché il ricco senza piú soldi è solo un poveraccio, ma l'imperatore senza denaro è pur sempre imperatore. - Che non lo capisco che anche Steve Cemento è un uomo in carne e ossa? - Che ore sono? - Che poi secondo me Pierre non ce l'ha raccontata giusta. - Che poi, guardate, per dimostrarvi che con voi voglio essere sincero fino in fondo, come in un confessionale, oltre le caramelle e le sigarette e la bottiglia di vino, quella volta, ma una volta soltanto, eh?, ci sta pure un altro fatto. - Che pure se decidi di spararmi, io non ce l'ho con te. - Che quello che è successo non si può cancellare, ma è troppo tardi per odiarti e perché tu continui a sentirti colpevole. - Che questo serva di esempio a chiunque intenda aiutare i banditi che infestano queste montagne! - Che se andava dalla mamma a dire: vado a sparare ai nazisti sul Cansiglio, quella lo incatenava al letto, o no? - Che se dipende da me, sai dove li mando gli Alleati... - che se io c'avessi un bottone, che se lo spingo faccio partire una bombina atomica, che li fa fuori tutti quanti quelli lí, forse ci andrebbe di mezzo qualche innocente, ma io lo schiaccerei lo stesso, te lo garantisco, - Che se uno scommette troppo fa piangere Santa Teresa. - Che siano tornati i pulismani? - Che siete stato nominato d'ufficio? - Che stai dicendo? - - Che 'stu Montagna veniva a Napoli a prendere la droga, da me! - Che succede là dentro? - Che te ne pare dell'italiano, Jo? - Che tipo di contrattempo? - che una vecchiarella che stava con me era svenuta dallo spavento. - Che volete, io sono sempre piaciuto. - Che vuoi dire? - Chi cazzo l'ha portato? - Chi c'ha i soldi va a San Marino, ma in Italia non c'è mica il divorzio, lo sai cosa si dice delle donne separate. - Chi collabora a un eccidio non può attendersi che i parenti delle vittime siano clementi quando riescono a mettergli le mani addosso. - Chi è che vuole ancora criticarlo perché lavora a Villa Azzurra? - Chi è il capo, the Mayor, il Sindaco, il Fiorello La Guardia di Napoli? - Chi è il ragazzo? - - Chi è stato a raccontartela, quello scemo di Gas? - Chi è? - Chi è? - Chi l'ha ammazzata 'sta povera ragazza? - Chi ne è il capo? - Chi non vorrebbe Cemento a occuparsi dei propri affari? - Chi piú di voi? - Chi sarebbe il produttore? - Chi sarebbe il regista? - Chi so' li mortacci? - Chi ti ha riaccompagnato? - - Chi ti sta aspettando? - Chi vuol prendere in giro quel Benassi? - Chi vuole venire con noi, io, Farina e Piras andiamo su a cercare i ribelli. - - Voi fate come volete, ma come ha detto il capitano, se vi beccano i nostri, può darsi che vi fucilano, perché siete stati a guardare. - Chi? - Chi? - Chiamarmi un taxi per l'aeroporto". - Chiaramente, ho risposto che tu non avresti mai accettato una situazione del genere. - Chiaro? - Chiedetelo ai cittadini di Pola o di Zara se non vogliono liberarsi dal giogo di Tito! - Chiediamo a Bianco di cambiar tragitto, cosa ci vuole? - Chiedo scusa, ma questa volta non vi ho proprio capito. - Chiedo scusa, Mr. Bondurant, ma con questa andatura non sembrereste Cary Grant nemmeno per sentito dire. - chiese uno degli altri. - Chiese, piazze, castelli. - Chiodo fisso: non rovinare le scarpe. - Chiofano Umberto. - Chissà come sono quei cosi lí, dicono che è come il cinema, però è piccolo e ti sta dentro casa. - Chiuderei baracca in quattro e quattr'otto. - Chiudete gli occhi. - Chiudi ben quell'uscio che entra il freddo! - Chiudo. - Chiunque offra asilo ai banditi, chiunque offra loro protezione e alloggio è colpevole di collaborazionismo e pagherà con la vita! - C'ho anche le emorroidi! - C'ho la febbre a trentotto e mezzo, un gran male alle ossa, mal di panza e diarrea, non posso andare in bottega chissà per quanti giorni, figurati te se mi faccio dei problemi perché oggi non hai potuto chiavare con la moglie di Montroni! - C'ho trentatre anni e se non sto attento sono da buttar via prima di fare i trentaquattro. - Churchill? - Ci abbiamo provato, eh? Vero, Fefe? - Ci andavo pure se stava in Svezia. - Ci arriveremo prima noi o loro? - Ci avevo fatto un pensierino, infatti. - Ci credo, ma con quello Scelba, altro che celere, vedrai che se l'assassino di questa Montesi è un pezzo grosso non salta piú fuori. - Ci dài col fazzoletto e va via, vedi? - Ci ha dato una lezione, Pierre, l'ha data a tutti quanti. - Ci hanno detto che volete vendere un televisore. - Ci ho combattuto. - Ci mancano le partite di riserva e di serie C, - - Ci paga vuol dire che son soldi nostri, o li dobbiamo dare a Bianco? - Ci parli tu, adesso, con Benassi? - Ci penserò, Betsy, ci penserò. - Ci penserò. - Ci rivediamo martedí. - Ci rivedremo martedí prossimo. - Ci rivedremo. - Ci sarà pure un motivo, no? - Ci scassa un poco la minchia ma è un fallito. - Ci scuoia vivi a tutti e due e con le pelli si pulisce le scarpe. - Ci si vede martedí. - Ci siamo, eh, Stiv? - Ci siamo. - Ci son grandi novità dal caso Montesi: hanno fatto una commissione parlamentare per indagare sulla moralità dei deputati. - Ci son stati dei morti, vicino al confine con la Francia. - Ci sono famiglie smembrate, c'è una diaspora... - Ci sono le fotografie. - Ci sono leggende, sí, strane storie, sulla reliquia, ma pare che passò di mano in mano, che venne venduto a peso d'oro, che i Bianchi lo cercarono in lungo e in largo, per farne un vessillo della contrarevoluzione. - Ci sono molte piccole frazioni e paesi, - ha spiegato Montroni, - lontani dai capoluoghi comunali e dalla maggioranza degli ambulatori. - Ci sono momenti in cui il rivoluzionario deve sedersi sulla sponda del fiume e aspettare che passi il cadavere del nemico. - Ci sono motivi ideologici seri, altroché - Ci sono tanti posti da vedere. - Ci sono! - Ci stanno certe femmine che non ne hai un'idea. - Ci stiamo un po' stretti, ma senza pestarsi i piedi si aggiusta tutto, non è vero? - Ci telefonasse lui lí avremmo risolto il problema. - Ci tenevamo a precisarlo. - Ci tenevo a dirvelo. - Ci tengono sulla graticola. - Ci va bene tutto. - Ci van bene i ricchi, ci van bene i poveri, ci va bene lavorare come muli, ci van bene i celerini che ci spaccano la testa quando andiamo in piazza, ci va bene che se due giovani si amano non possono dirlo a nessuno. - Ci vediamo a Dubrovnik. - Ci vorrà un'ora al massimo. - Ci vuol ben del coraggio, - - Ci vuole che degli affari a Napoli me ne devo occupare io, va bene? - Ciao ciao, Angela. - Ciao ciao, Fefe. - Ciao ciao, Teresa. - Ciao ciao, vecchio dondolo. - Ciao, Bottone, io vado. - Ciao, ciao. Ce l'hai una sigaretta? - - Ciao, devo scappare, ma promettimi che dopodomani mi telefoni, sarò sola in casa per tutto il pomeriggio. - Ciao, disgraziato. - Ciao, Ettore. - Ciao, Fefe, - Angela lo abbracciò alle spalle e lo baciò sulla guancia. - Vieni, c'è il tassí che aspetta fuori. - Ciao, Fefe, ti ho portato i bomboloni alla crema. - Ciao. - Ciao. - Ciascuno di voi avrà una pistola, otto colpi. - Cigo-cigola su e giú e ti fa compagnia. - Cinquantamila? - - Cinquecento franchi che ce la fa. - Cinquemila su Ninfa. - Cioè quelle altre persone insieme con me. - Cioè, non è che mi piace tanto l'idea di morire, mi fa schifo proprio e mi muoio dalla paura, ma lo so che non puoi lasciarmi in giro. - Cioè, per davvero no, mica era un vero miracolo, era una bugia, però piangevano, eccome. - Cioè? - Clifford? - Cocaina? - Co-co-cosa? - Col cazzo che vado fora se quei là no' i va via! - Col cazzo, testa di minchia. - Col treno? - Comandante del Naval Intelligence Department, c'è scritto dietro. - Come a far cosa, professore? - Come avete fatto a indovinare? - Come avete intenzione di procedere? - Come avete pensato di tenere i contatti con me? - Com'è che a te non ti pungono? - Com'è che è un fascista? - Com'è che nessuno parla mai di Luigi XV? - Com'è che non sei rimasto là fuori, se eri cosí baldanzoso? - Com'è che questa Anna Maria è andata da Fanfani invece che dai carabinieri? - Come chi? - Come con la torta. - Come devi fare? - Come diavolo vi stanno su i calzoni? - Come dici? - Come dici? - Come dici? - Come dici? - Come dicono qua, è un bravo guaglione. - Come disse Napoleone, - - Come dite, professore? - Come Don Quijote, sí. - Come facciamo a fidarci l'uno dell'altro? - - Come garanzia le dò l'orologio, che ne vale cinquantamila. - Come ha detto mia moglie, avete il dono di apprendere in fretta. - Come hai detto che si chiama la nave? - Come il paese. - Come Jean Gabin in Touchez pas au grisbi. - Com'è la bandiera del Venezuela? - Come l'Italia. - Come lo riconosco? - Come mai lo ricordate cosí bene? - Come mai oggi volevo uscire nudo? - Come mediatore commerciale ti posso indirizzare sulle persone giuste. - Come no! - Come no, nazisti ce n'erano un po' dappertutto, persino la mia seconda moglie ne frequentava, addirittura il mio insegnante di spagnolo era una spia dell'Asse, per non parlare della dannata contessa di Frasso. - Come pensate di fare rispetto al vostro inglese? - Come potrei esserlo? - Come questa città. - Come responsabile del settore orientale della città devo sconsigliarti di andare in giro. - Come sarebbe a dire? - Come sarebbe a dire? - Come se tu diventi sindaco di New York e ti vai ad aprire un night-club con le puttane a Chicago, non è vero? - Come si chiama? - - Come si dice qui, "la réclame". - Come si fa a cancellarsi una donna dalla testa, Garibaldi? - Come si fa ad andare in Jugoslavia? - Come si svolge la cosa? - Come sono contenta di vederti! - Come ti chiami? - Come ti hanno trattato, Steve, in quel cesso ammuffito di Poggio Reale - Come un pioniere, sí. - Come va con i denti? - Come valeva la pena che te, mio fratello, mio padre e tutti gli altri facevate il vostro dovere quand'era il momento. - Come vi chiamate?" - Come voi saprete, il comunismo jugoslavo è una cosa a sé: non obbedisce a Mosca e anzi è stato "scomunicato" dal Cominform nel '48. - Come voi stesso avete ricordato, Mr. Grant, J. Edgar Hoover vi detesta fin da quando sentí la propria giurisdizione invasa dalle vostre e nostre attività d'intelligence. - Come, non lo conoscete il grande calciatore ungherese? - Come? - Come? - Come? - Come? - Come? - Come? - Come? - Come? - Come? - Come? - Come? - Come? - Come? What? - Cominciavo a preoccuparmi. - Commissario, con tutto il rispetto, non sono affari vostri. - Commissario, ma che minchia... - Comoda la vita là da voi coi tram. - Compagnia! Spall'arm! - Compagno Zhulianov, da questo momento sei trasferito al Primo direttorato centrale, Sottodirettorato S. - Compagno, ma cosa dici! - Compare, Ninfa è favoritissima, te la posso dare a settanta per cento, non di piú. - Complimenti, Don Salvatore, avete vinto un'altra volta. - Comprano il mio formaggio, temono il Mauser e i cani. - Comunque io sono sicuro che lo troviamo, Stiv. Un coso cosí grosso non può sparire. - Comunque non è vergine. - Comunque non prima di giugno... - Comunque per passare il tempo... - Comunque, don Salvatore, il ragazzo è responsabilità mia, non vi preoccupate. - Comunque, mi chiamano tutti Pierre. - Comunque, per farvela breve, proprio per l'ambiguità del nuovo strumento, non ce la siamo sentita di assumere una posizione unitaria e abbiamo deciso di pagare secondo coscienza. - Con Garibaldi, Bortolotti, Melega. - Con gli estranei sembra piú socievole di te, - - Con la barca è diverso, chi si occupa del carico, si occupa anche di te, come fossi una cassa, ti scarica in un luogo sicuro, magari ti offre un passaggio fino al primo paese, poi tanti saluti. - Con la colletta bene che vada arriviamo a duecento. - Con l'aiuto dei nostri agenti a Trieste, sarà come non averlo mai perso, quel portafogli. - Con me è stata dura e se non incontravo Odoacre adesso chissà dov'ero. - Con quei baffettini da Fiúrer? - Con quel batacchio che si ritrova, a momenti faceva svenire la signora Maffei. - Con quello, - - Con questi. - Con rispetto parlando, s'intende. - Con 'sto fatto che è tornato Scelba, ci sarà poco da stare allegri. - Con tenacia. - Con tutto il rispetto, don Luciano, vicino ai docks di New York il porto di Napoli è una vasca da bagno. - Con zia Iolanda pensarono che avrei deciso piú da grande, era giusto cosí. - Conoscete Aspettando Godot, di quel genio d'irlandese, Samuel Beckett? - Conoscete la storia di questa città? - Conosci Cary Grant, l'attore americano? - - Conosciamo bene gli effetti e le conseguenze di questa roba. - Conosco ancora i sentieri sul Carso. - Conosco la montagna. - Conosco solo i film americani. - Consegnate i cartelli non autorizzati o saremo costretti a sciogliere la manifestazione con la forza! - Consolarmi? - Contro i flics, contro i terracotta, contro i marsigliesi o gli italiani, contro chiunque, che importa? - Controlla, Walterún, - si inserisce Bottone, prima che l'altro possa ribattere, - dovreste fare centoventuno, che la Grande ve l'abbiamo scavezzata per bene. - Correvamo il rischio di trasformare Flynn in un martire. - Cosa andiamo a fare? - Cosa bevi? - Cosa cambia? - Cosa cazzo vuoi parlare sempre? - Cosa c'entra Cary Grant? - Cosa c'entra la grandezza dei vietnamiti? - - Cosa c'entra, scusa? - Cosa c'entra? - Cosa c'entro io? - Cosa cercate? - Cosa ci leggete? - Cosa credete di fare? - Cosa credete? - Cosa diavolo è successo in Inghilterra mentre io non c'ero? - Cosa dici, Melega, Triestina-Juve mettiamo due? - - Cosa dobbiamo fare? - Cosa è successo? - - Cosa faccio allora, metto ics? - Cosa fai? - Cosa fai? - Cosa gli raccontava a Bianco? - Cosa mi dice Marco se mangio troppo in fretta? - Cosa mi dice Marco se mi metto a urlare di notte? - Cosa mi dice Marco se rifaccio una cosa del genere? - Cosa ne sapevo? - Cosa posso fare per lui? - Cosa sei, un agente segreto, che sai tutte 'ste cose? - Cosa si meravigliano a fare? - Cosa sono queste scritte? - Cosa sono tutte 'ste domande? - Cosa sta dicendo l'imperatore? - Cosa stai a fare qui? - Cosa te ne pare, Pierre? - Cosa vengo a fare? - Cosa vi avevo detto, io? - Cosa volete, io adesso ho il mio negozio, e me la passo accussí. - Cosa volete? - Cosa volete? - Cosa vuoi che faccio? - Cosa vuoi che ne sappia io! - Cosa vuoi che vada dal babbo, è da marzo che non si fa sentire, non sappiamo neanche se è ancora al mondo! - Cosa vuoi di piú? - Cosa vuol dire nudi? - Cosa vuol dire nudo? - Cosa vuol dire? - Cosa vuol dire? - Cosa vuole, speriamo sia una cosa passeggera -. - Cosa...? - Cosa? - Cosa? - Cosa? - Cosa? - Cosa? - Cosa? - - Cos'avrà smesso di correre, nel '10? - Cose che cambieranno la Storia, altro che la Montesi. - Cos'è che il denaro non può comprare e nessun precettore potrà mai insegnare? - Cos'è che vuol dire, "si stava meglio quando si stava peggio"? - Cose del genere sarebbero inimmaginabili in Inghilterra. - Cos'è lo stato italiano? - Cos'è mai questo Partito comunista internazionalista? - Cos'è questa storia che Fanfani sapeva delle cose, Gaggia? - Cos'è questa storia del televisore? - Cos'è questa storia dello schiaffo? - Cos'è 'sta puttanata? - Cos'è stato, nel '49? - Cos'è, allora? - Cos'è, l'antenna? - Cos'è, un'altra di quelle inchieste che vi piacciono tanto? - Cos'eravamo, piccolini noi? - Cos'ha che non ti convince? - Cosí ci dicevano. - Cosí ci hai insegnato che vivere significa credere nella giustizia e costruire il proprio destino, non farselo imporre dagli altri. - Cosí conobbi Earl Browder, grande leader del comunismo americano. - Cosí dicono. - Cosí gli tagliò il cazzo. - Cosí io so che sei arrivato a casa e tutto va bene. - Costoro si aggregarono alla Resistenza e condivisero per alcuni mesi le sorti dei partigiani, al punto che uno di loro rimase ucciso durante un bombardamento tedesco. - Costruisce navi, fa l'armatore, poi tiene i giornali, la squadra di football e i voti del popolo. - Credete che ci arriveremo mai, sulla Luna? - Credi che non lo so che qua la polizia vede quello che vuole vedere? - Credo che con un po' di esercizio, ricordando bene tutti i consigli ed evitando di aprire bocca, finirete con l'ingannare tutto il quartiere. - Credo che l'effetto stia perdurando, è come se tutto fosse... sottolineato. Come se ogni oggetto mi ammiccasse e dicesse: - Credo che molti, pur sapendolo parlare, si rifiutino di farlo. - Credo li facciano in Bulgaria o giú di lí. - Cribbio, dove l'hanno trovato questo parrucchino che non fa che scivolare? - Cristo, Jean Fraiger! Cough! Cough! - Cross my heart! - - Da allora in Italia non ci sono piú tornato. - Da cosa, allora, distingueremo il vero imperatore? - Da lí gli jugoslavi vi condurranno alla residenza segreta di Tito, sulla quale non ho molte notizie: un luogo piacevole, certamente un'isola, nel sud del paese. - Da noi lo sanno tutti che quella storia se la inventò un Procuratore di New York per motivi politici. - Da noi pensano che qui sia l'Africa. - Da quando gli hanno sospeso quel medicinale lui non sta piú tanto tranquillo. - Da Ravenna? - - Da' retta a me: Benfenati, al massimo, lo avvertiamo se succede il patatrac. - Da una settimana è in corso la conferenza di Berlino, a cui partecipano Stati Uniti, Regno Unito, Unione Sovietica e Francia. - Dacci piú da mangiare ai tuoi figlioli, che son secchi come due schegge. - D'accordo, - - D'accordo, - - D'accordo, - - D'accordo, d'accordo, scherzavo. - D'accordo, d'accordo: il fornaio dall'altra parte della strada. - D'accordo, ho capito. - D'accordo, sbrigati. - D'accordo, Sir Charles, - - D'accordo, va bene. - D'accordo. - D'accordo. - Dài allora, quelle ve le dico io, che tanto non le prendete mai. - Dai banditi? Ma quelli ce sparano! - Dài mò, bello, che a 'sto giro ve le suoniamo. - Dài rispetto, ricevi rispetto. - Dài una mano. - Dài, andiamo via! - Dài, Ettore, lo so che sei stanco anche te di andare sempre in bassitalia. - Dài, Fefe, butta giú, tutto d'un fiato. - Dài, Fefe, non dirlo neanche per scherzo. - Dài, ragazzi, che non è il caso! - Dài, Romagna, andiamo via. - Dài, sentiamo, li mortacci sua de chi? - - Dal buco vengono su i mostri. - Dalla Terra alla Luna? - Dall'altra parte c'erano i fascisti, ne siete al corrente? - Dall'altra parte, verso il fondo. - Dall'ultima volta che ho fatto visita a mia madre, - - Dalmata, la Dalmazia, signor Zollo, la costa jugoslava. - D'altra parte, non ti servirebbe un diversivo? - Dànno contro agli americani e agli inglesi, li vogliono cacciare via, e c'hanno ragione, poveretti, mica puoi stare con lo straniero in casa per tutta la vita. - Das ist ananas. - Date retta a me, che se uno dava uno schiaffo a don Luciano di certo non trovava il tempo di venirvelo a raccontare, non so se mi spiego. - Date una mano al Re della Filuzzi, lí, che non mi sembra tanto pratico di smanettamenti. - Datti ben la crema al boccino. - Davanti a noi. - Davvero hai conosciuto Stalin? - Davvero indiavolato! - Davvero non conoscete la storia del cazzo di Rasputin? - Davvero spassoso. - Davvero vuoi andar via? - Davvero. - Davvero? - Davvero? - Davvero? - Davvero? - De aquel momento no se sa lo que pasò, cosa successe al membro. - De Filippo? No. - De quello mica me fido. - Dean e Brando sulle spalle dei loro padri non arriverebbero a baciarvi il culo, con rispetto parlando. - Debbo constatare che siete un buon ascoltatore, - - Decine e decine di grosse piantagioni. - Dei patacca, ecco cosa. - Deje que le presente a mis amigos. - Del piú e del meno. - Delinquente! - Delle due l'una: o paga lui, e allora mette il sovrapprezzo per rientrare delle spese, o paghiamo noi, e allora niente sovrapprezzo. - Delle persone gli stavano sparando addosso e io e mio padre gli abbiamo salvato la vita. - Dello stile "Luigi XV". - Dentro troverete anche i nuovi documenti, un biglietto ferroviario e una carta d'imbarco. - Dentro: il passaporto, due banconote da cento dollari, qualche spicciolo in lire, e... non ricordo altro, maggiore. - Desidera? - Detta come va detta, Mr. Grant, Hoover è uno squallido impiastro, e il suo bureau è quanto di piú simile alla Gestapo mi sia capitato di vedere. - Detto questo, qua ladruncoli e mariuoli sono come le cavallette nel Vangelo! - Deve essere stato orribile quando il vulcano è scoppiato e ha sommerso tutto. - Dev'essere interessante girare il mondo. - Dev'essere un liberale o giú di lí. - Dev'essere un televisore rubato. - Devi fare qualcosa, devi andartene! - Devi mandare la tua amica. - Devi solo dirmi quando e dove incontrare i compratori. - Devi trovare la tua strada. - Devi vedere gente importante, eh, Stiv? - Devo ammettere che, alla buon'ora, mi state incuriosendo, Sir Lewis. - Devo arrivare in Francia entro stanotte alle tre. - Devo aver fatto discorsi dissennati... - Devo cambiarmi 'ste minchia di scarpe. - Devo chiederti un favore. - Devo chiederti un ultimo favore. - Devo conoscere i rischi che mi prendo. - Devo dire che mi cogli impreparato, tesoro. - Devo fare una chiamata internazionale. - Devo parlarti. - Devo pensare. - Devo prendere la paga. - Devo proprio andare, adesso. - Devo salutarti, Pierre. - Devo tornare via. - Devo vedere gente importante. - Di' a tu' fratello che se lo viene a riprenne, altrimenti vado a Porta Portese e lo rivendo. - Di' ban so, ragazôl, cus' el cal grôgn? - Di' ben, Gaggia, sai mica dove son finiti tutti quanti? - Di' bene a Benassi di pensare ai fatti suoi, che io a prender le legnate dalla Celere non l'ho mai visto e a me l'ultima volta m'han dato tre punti in testa. - Di certo mi hai già visto, ho una faccia che rimane impressa. - Di che si tratta, Mr. Kaplan? - Di' che ti mando io. - Di' che venga lei. - Di chi so' li mortacci? - Di cosa ha parlato Luciano con questi americani? - Di cosa? - Di donne. - Di giorno è pericoloso. - Di Italia e di America. - Di nascosto. - Di quelle medicine che fan bene per tutto e per niente, ve'. - Di solito vengo con la mia compagna di stanza che ha la bici, ma è andata a trovare i suoi a Molinella. - Di tante cose. - Di' un po', com'è il Venezuela? - Diamine, se lo segnalai! - Dica? - Dice anche che qualcuno si sporca le mani per conto di Luciano. - Dice anche che tu molto pericolo qui. - Dice che dovrei finire la scuola da infermiere. - Dice che è urgente. - Dice che io e te siamo di quei Capponi che non riescono a stare fermi, quelli con la fregola addosso, dei disgraziati. - Dice che Luciano è un trafficante di droga. - Dice che non ci si può tirare dietro una ragazza per tanto tempo. - Dice dopodomani in Dubrovnik. - Diceva che l'avevano scaricato, che un italiano con incarichi importanti dava fastidio. - Dicevano che si chiama Durban. - Dicevo: se può esserti utile, in Inghilterra ci sono i parenti di mia moglie. - Dicevo: visto che siete d'accordo, e anzi mi spronate a partire, me le prestate le trentamila lire? - Diciamo allora che ne vale la pena. - Diciamo che appena torni dal viaggio, te me la affitti per sei mesi. - Diciamo che, sí, le tue cinquantamila potrebbero bastare. - Diciamo pure che l'ha posta quasi come condizione preliminare all'intera operazione. - Dico a Dragan dove vado, di lui mi fido, cosí quando arriva il tuo messaggio me lo dice. - Dico sul serio. - Dico: cos'è 'sta faccia? - Dico: ma perché te la prendevi? - Dicono che sei il miglior ballerino di Bologna. - Dieci, quindici morti. - Dieci-dodici di rasoi vilchinson. - Dien Bien Phu, 'gnurent! - Difatti mi chiedevo per quale motivo foste... - Difeso? - Digli che il costume non ce l'ho. - Digli che il prezzo resta lo stesso delle altre volte. - Digli di tenere l'uccello in gabbia, allora. - Diglielo, Antonio, e fai presto! - Diglielo, che dopo arriviamo io e Steve Cemento. - Dillo te, che ci sei nato e cresciuto. - Dillo! - Dillo, dillo. - Dillo, dillo: Fefe vai a farti un pisolino sulla sedia. - Dimmelo subito, se hai intenzione di sparare stronzate per tutto il viaggio, che ti mollo qui e te ne torni a Parigi col torpedone. - Dimmi dov'è! - Dimmi se ti piace: parlate da soli, quando avete finito ti alzi e torni sul lungomare, vai a destra e dopo cento metri entri nel ristorante La provençalle. - Dimmi, Joël. - Dio cristo, Palmo! - Dipende. - Direi che cambiare paese potrebbe essere la soluzione per tutti e due. - Direi proprio di sí. - Direi. - Dirò di piú: l'anticomunismo dei quadri militari tedeschi è una risorsa preziosa, poiché oggi la Germania Federale è uno dei nostri bastioni lungo la cortina di ferro. - Dirò di piú: manca il sentimento. - disse un altro afferrando un lungo candelabro di bronzo e impugnandolo a mo' di picca. - Dite al vostro amico di venire qua anche lui, - - Dite che ci dobbiamo sbrigare, che c'avete da fare? - Dite che è vostro dovere? - Djilas lo conosce, sapete? - Dò una mano a caricare? - Dobbiamo accontentarci? - Dobbiamo andarcene da Bologna, perché qui ci tirerebbero le pietre tutti quanti, lo sai. - Dobbiamo approfittare di questi momenti, non pensare alle cose brutte. - Dobbiamo dare un'occhiata alla sua cantina, signor Capponi. - Dobbiamo essere a Bologna stasera. - Dobbiamo fare un viaggio lungo, è meglio che ci diamo un nome. - Dobbiamo procedere a un accertamento -. - Domani alla stessa ora. - Domani notte, verso le tre. - Domani si fa partire Sasha, eh? - Domani. - Domattina vai alla polizia... al massimo si trova qualcuno che l'ha visto, uno che abiti vicino al bar, o tiriamo fuori la storia della Jugoslavia, un modo lo si trova... - Domattina, ora imprecisata, almeno tre pesci spada, forse quattro. - Don Luciano apprezzerà molto il livello raggiunto dall'organizzazione. - Don Luciano capirà. - Don Luciano vi sarà riconoscente a sua volta. - Don Luciano, grazie. - Don Luciano, il ragazzo è uno che porta le scommesse all'ippodromo. - Don Luciano, nessuno si è permesso niente, se non di inviarvi saluti e ringraziamenti, non vi preoccupate, è stato solo un soggiorno a spese di questo cesso di stato italiano. - Don Vicie', ma voi non ce l'avete un'idea di chi può essere stato? - Don Vicie', voi ci dovete raccontare tutto per filo e per segno, avete capito? - Don Vincenzo, la televisione... - Don't worry, cose di carusi, senza importanza! - Dopo andiamo dove ti pare. - Dopo l'8 settembre l'intera regione fu annessa di fatto al Terzo Reich, e non si trattò piú di togliere le "k" e le "i lunghe" dai cognomi, o bacchettare le nocche di un bambino. - Dopo quasi cinque anni rivedevo Charlotte, la mia fidanzata. - Dopo quello che è successo, verranno sull'isola e se scoprono che sto qui, trovano una scusa per mandarmi a Goli Otok. - Dopo quest'affare, facciamo quel colpo dei gioielli, poi mi metto a riposo. - Dopo tanti anni senza parlarlo, le settimane trascorse col figlio avevano migliorato il suo italiano. - Dopo, quello mica viene a parlarne con voi, numero uno perché è lui che ha cominciato, che ha dato lo schiaffo e ha provocato quelli che gli venivano a parlare. - Dopodiché sostenere la fraternità internazionalista tra lavoratori di lingua italiana e slava, e respingere ogni rivendicazione razziale e patriottica. - Dopodomani combatte Cavicchi. - Dopotutto, per gli slavi era la lingua degli invasori, li obbligavano a parlarla durante il programma razzista di "italianizzazione": cognomi cambiati, scolari costretti a rispondere in italiano per non essere puniti col bastone dagli insegnanti fascisti. - Dove andiamo? - Dove andremmo? - Dove e quando. - Dov'è il vostro capo? - Dove le trovo centomila lire? - - Dove lo trova il tempo di pensare alla conferenza? - Dove si va stasera, bello? - Dove si va? - Dove sono quelli che dicevano che un compagno dottore non dovrebbe lavorare per i privati? - Dove sta quel cazzo di Tv? - Dove sta? Eehh... - Dove, allora? - Dove? - Dove? - Dove? - Dov'è? - Dov'è? - Dove? - - Dovete darci asilo, quelli là fuori sono peggio dei tedeschi e dei titini messi assieme! - Dovete portarlo via, amico. - Dovete salire. - Dovete sapere che quando i congiurati lo andarono a prendere, nel cuore della notte, a casa sua, Rasputin, che era un pezzo d'uomo, alto e fuerte, riuscí a scappare gettandosi nel fiume da una finestra. - Dovete sapere infatti che durante la guerra, prendemmo contatto con i partigiani jugoslavi, per verificare la possibilità di inviare aiuti a Tito. - Doveva essere un matto. - Doveva scrivere per Natale, invece niente. - Doveva sentire come s'è messo a urlare. - Dovevi vedermi, Stiv! - Dovevo rivedervi. - Dovevo tornare con un amico, ma ho avuto un contrattempo, sono dovuto partire subito... - Dovrai impararli a memoria. - Dovrai portargli i miei saluti quando tornerai a Mosca. - Dovrai rispiegarmi tutto. - Dovrei impartirgli qualche lezione. - dovrei parlare con Ettore. - Dovrei trovare un uomo ricco che mi fa girare il mondo. - Dovremmo buttarlo via, quel dondolo. - Dovrete raggiungere Venezia in treno. - Dovrete utilizzarla soltanto al momento dell'imbarco, con il comandante della nave. - Dragan tiene piccioni viaggiatori. - Dritto in redazione dell'"Unità" a metter fuori un marone grosso cosí. - Droga per soldi. - Due anni dopo il Cominform lo definí "deviazionista", e lo espulse. - Due giorni fa. - Due gran tette! - Due mesi. - Due navi. - Due pulismani al bar Aurora. - Due servizi di ricambio. - Dunque con chi state? - Dunque tuo padre ha deciso di tornare nel momento peggiore. - Durante la guerra le SS l'hanno torturato, gli hanno spaccato tutti i denti e lui non ha detto beo. - Durerà qualche ora. - E a buon rendere. - E a cos'è dovuto questo appellativo? - E a loro, che te sei andato là, non gli va giú. - E a Marsiglia? - E a me mi darebbero della puttana, perché ho lasciato il dottor Odoacre Montroni per il Re della Filuzzi. - E adesso aggiungi pure che da quasi un anno non abbiamo notizie. - E adesso anche noi due. - E adesso cosa facciamo? - - E adesso penso che forse non valeva la pena. - E adesso, vi prego, prima che io torni alla lettura dei miti greci, in cosa dovrebbe consistere questo aiuto? - E alla pari ce la giochiamo. - E allora adesso basta, la misura è colma, bisogna far pulizia, è la volta che i malippi dei politici saltan fuori tutti. - E allora basta, bôna lè. - E allora? - - E anche i bolscevichi lo cercarono, per bruciarlo, e spargere le ceneri al viento. - E anche qualcosa di piú. - E anche se forse vi potrà sembrare difficile crederlo, è stato lui a farci il vostro nome. - E anche voi. - E anche Washington tentò qualcosa del genere: come avete appena ricordato, Mr. Grant, alcuni ufficiali di collegamento americani, tra cui il vostro collega Heyden, ebbero contatti con gli jugoslavi. - È andato in galera all'inizio dell'anno per una storia di un furto, e mentre stava dentro, il commissario rotto in culo che mi sta addosso gli ha fatto parecchie domande sulle nostre cose e su di me. - E anzi vi dico che proprio grazie a tali irragionevolezze il Gma amministra al meglio la repressione. - E avete fatto bene, perché ammazzare 'sta gente è roba da carogne. - E avete idea del perché quel tale ha colpito Luciano? - E avrò il campione. - E badate, non dico questo per orgoglio nazionale o per rassicurarvi inutilmente, vedete... - E basta. - È bello pronunciarla: procaci. - E ben tornato in Inghilterra. - E Bob l'hanno seppellito insieme agli altri caduti della Trentaseiesima, in un punto che c'è anche Andrea Costa e tutti i migliori cittadini di Imola. - E Brando è un ciccione. - È brutto, vecchio, cigo-cigola tutto il giorno. - È cammello, comprato a Milano. - È Cary Grant, e prima di nominarlo dovremmo tutti lavarci la bocca col sapone. - È catarro con un po' di sangue. - E c'era anche suor Maddalena, pure a lei lo potete domandare. - E c'era bisogno di uscire nudi? - E c'erano delle volte che quelle altre persone che stavano con me avevano sistemato una pompetta d'acqua dentro la statuina della Madonna, e quella piangeva per davvero, cioè, non proprio davvero, non era un miracolo, ma insomma pareva che piangeva. - e cerca un telefono. - E certo, Steve! - E che cazzo ne so. - E che c'entra Benfenati? - E che ci andiamo a fare a Frosinone? - E che ci rimanevo a fare? - E che cos'è, una nuova casa di produzione? - E che fa l'MI6? - E che film hai girato, in Francia? - - È che i francesi sono tutti mercenari della Legione straniera, tutta gente che fa la guerra per i soldi. - È che in Italia non decidono gli italiani, ecco cos'è, te lo dico io. - E che in Sudafrica, in questo posto, è pieno, hai capito Stiv, pieno di questi diamanti. - E che ne so io? - È che nel '27 c'era ancora qualcuno che la spalava, la neve. - È che non ci hanno lasciato fare filetto, perché non era il suo tempo. - È che non vedo niente davanti a me. - E che se questo qualcuno saltasse fuori, si potrebbe risalire al vertice dell'organizzazione. - È che son proprio messi male, cercano di salvare il salvabile. - E che sto dicendo? - E che titolo ha, questo famoso film? - E che trasportiamo allora? - E che viene dalla Città del Capo, che sta in Sud Africa. - E che vuol dire, non fa niente, siete un grand'uomo lo stesso, quelli come voi devono campare cent'anni, e senza disgrazie. - E chi è che va a dare uno schiaffo a don Luciano? - E chi lo sa? - E chi mai vuole fare un film del genere? - E chi non lo conosce quello? - È chiaro che se non fosse stato lo stesso Tito a esprimere questo desiderio, non ci saremmo mai permessi di venirvi a disturbare, Mr. Grant. - È chiaro cosa cercano. - È colpa tua se la tua amica non viene piú. - E come avrei potuto impadronirmi di uno dei vostri completi cosí... - E come è stato? - E come faccio adesso a dirvelo, che la malasorte si accanisce sempre contro i poveri cristi, come si dice, il cane mozzica lo stracciato. - E come faccio, avvocato, come faccio a stare calmo, qua è l'inferno, sono piú di due mesi, non si può avere un'idea di come si vive qua dentro. - E come faccio, professore? - È come il sette e mezzo, so giocare! - - E com'è la Jugoslavia? - E come li curi i tuoi baffi, chinandoti sulle pozzanghere? - - E come minchia sei salito? - E come no! - È come per i Papi! - È come se tutto avesse forma compiuta ma non fissa. - E come sta la sposina? - - E come? - e complimenti per la casa, Sir Charles, davvero incantevole. - E comunque dice Melega che Pierre non c'aveva fretta di partire solo per via del padre. - E comunque sarei io un pessimo professore se non capissi che non è la tua giornata. - E con il mio stipendio vado poco in là. - E cosa c'entra Benassi? - E cosa credi di fare? Eh? - E cosa pretendi? - - E cosa trasportava? - E cosa vuol dire, scusa? - E cosa, Pierre? - E cosa? - E cos'è che devi dire? - E cos'ha fatto, se è lecito? - E cosí a Trotzky l'hanno ammazzato con un piccone e io ho aperto questa cantina. - È cosí che sono abituati: tirare a campare, vero Walterún? - E cosí l'avevo messo sopra il bancone, sí, proprio qua a fianco, quello pesava un quintale, non avete idea! - E credete che un film sia sufficiente? - È da quando c'ho tredici anni che voglio rivederlo e visitare un paese diverso da questo, un paese socialista, dove abbiamo vinto. - È da quando son piccolo che metto da parte i soldi. - E dài con 'sto film. - È davvero tutto qui? - E del tuo? - - E della conferenza di Ginevra l'imperatore cosa pensa? - E di' alla vecchia di metterci energia in quei colpi. - E di chi è, allora? - E di cos'altro si tratta? - E di me non ti puoi fidare, perché sono un disgraziato e un incosciente -. - E di questo film non c'è nemmeno un copione, una sceneggiatura, un regista. - E dire che l'autore è uno dei nostri. - E dite al ragazzo di andarci piano. - È diverso, Mr. Grant. - E dobbiamo essere noi a farlo, perché gli americani in questo momento stanno ancora pensando al modo migliore per sbarazzarsi di McCarthy e dei suoi inquisitori. - E dopo ti denunciano. - E dove andiamo con questa bella macchina? - È dove i francesi hanno concentrato l'esercito, - - E dove lo trovo, per questo prezzo? - E dove vado? - È due ore che va avanti! - È facile dar dei giudizi per te che la vedi da fuori, ma io lo so che lei Montroni non lo ama. - È ferma convinzione dell'MI6 che il Federal Bureau of Investigations abbia deliberatamente esagerato... - È ferma convinzione dell'MI6 che, ancor piú che dal riarmo della Germania Federale, è dai futuri accordi su Trieste che dipenderanno i rapporti tra Est e Ovest. - È finita, vero? - E fosse solo quello, mo' pure queste domande su don Luciano, con rispetto parlando, e quell'altro, chi lo conosce, morto ammazzato, che ne so io? - È furibonda, le hanno appena travolto il banchetto. - È gente benestante, hanno una casa grande e sono abituati ad avere ospiti. - È gentile, sai? - E già che ci siete, quando andate dalle suore, chiedetelo a loro, se sono un delinquente, come dite voi. - È già tutto pronto. - È giusto liberare il campo dagli equivoci, monsieur Azzoni. - E gli diedero retta, lo colpirono al cazzo, due o tre volte. - E gli hai sparato con quello? - - E guarda caso la polizia ha messo tutto a tacere, fin da subito, ha provato a far credere che era stato un incidente. - E guarda che se non lo fai... - E ha chiesto di interessarmi alla questione, ma a me non sembra una gran buona idea. - E hanno un modo di fare, very funny, tutto per la strada, tutto in pubblico. - E i cinesi sono il popolo piú saggio del mondo, è risaputo. - E i putín? - E i soldi dove li trovavo? - E i suoi accompagnatori, li avrai notati. - E i triestini se lo prendono in quel posto. - E i venditori che strillano. - E il cappello? - E il chiattone? - È il mio aiutante. - E il ragazzo, qui, fa in modo di trovare subito un altro televisore. - È il recapito di una famiglia inglese. - E il tempo è tanto, ragazzo, adesso non ti sembra, ma quando arrivi alla mia età e ti volti indietro, ti accorgi di tutto il tempo che è passato e di tutto quello che ti è successo e allora lo capisci da solo. - E il tempo sta correndo. - E il vostro portafogli? - E in Italia no. - E in Jugoslavia, com'è andata? - È incredibile la fortuna dell'italiano. - E insomma, se davvero uno gli molla uno schiaffo, quelli si dispiacciono, e voi sapete come vanno queste cose, magari lo vanno pure a cercare, al malamente, per dirgli che non lo faccia piú, che la cosa a loro ha dato molto fastidio, e quello magari si mette a fare il grand'uomo, e voi chi siete, e le vostre mamme chi sono, e chi è don Luciano. - E intanto i delinquenti veri fanno i milioni. - È inutile scendere la mattina, aprire la bottega, andare a faticare, sudarsi la giornata, chi se ne fotte, con rispetto parlando, solo i mariuoli vogliono andare a fare, e appresso ai culi delle femmine, sempre con rispetto. - E invece ha fatto bene, - - E io adesso sono troppo triste. - E io e te non siamo ricchi, Pierre". - E io non è che dovevo fare molto, mi mandavano nella chiesa del paese, insieme con il parroco, che pure stava con noi, e a un certo momento io dovevo correre fuori, a fare il pazzo, a dire che avevo veduto la Madonna piangere, che era un miracolo, currite! - E io non gli ho nemmeno chiesto l'autografo! - E io parto. - E io sono comunista. - E io sono fiero di essere tuo padre. - E io, c'ho dei carichi pendenti? - E Jean alla roulette. - E la bionda chi è? - È la casa di Dio. - E la domenica mattina presto vengono a chiamarmi, Don Vicie', currite, v'ann'araput' 'o negozio, sta a serranda scassat', e io sono corso, per come possono correre queste gambe con quello che si portano appresso, è chiaro, però ormai l'apparecchio se l'erano portati, quei figli di sventurati! - È la Festa del lavoro, han detto, parlate ben di lavoro e non rompete i maroni sul resto. - E là ne avremo per un pezzo. - È la prima volta che ti sento dire questa cosa, sai? - È la scena piú divertente del film. - È la stessa cosa. - È la tua rentrée, dimostreremo a tutti quei pivelli che siamo ancora un'accoppiata formidabile. - È la volta che li incastriamo? - E l'altro, quello che lui nomina ogni tanto come dire: - E lascia stare anche zia Iolanda, va'! - E lavorate per una persona su cui gravano pesanti sospetti. - E lavoravi da solo? - E le casse cosa contengono? - E le ruote dei carri passavano in mezzo. - E le strade. - È lei Capponi Nicola? - - E lei pensava di salvare il simbolo del suo vigore virile e della sua potenza. - E lí sul cruscotto, è un grumo di qualcosa, non vedi? - È l'imperatore! Seduto con lui c'è un ragazzo italiano di-ver-ten-tis-si-mo! - disse un signore stempiato, emettendo le ultime due sillabe in un falsetto ridicolo, accompagnando l'intera frase con gesti da direttore d'orchestra. - E lo trafugò. - È l'ora della medicina. - È l'organismo consultivo di tutti i partiti comunisti del mondo. - E loro com'è che s'erano messi nel contrabbando? - E l'orologio quanto valeva? - - È lui che c'ha dato la fregatura. - E lui, insomma, m'ha spiegato che in milanese, Walterún non vuol dire proprio Walterone, come credevamo noi. - È l'unico modo per dare un senso a quello che è successo. - È meglio dire che andiamo là perché suona il Trio Bonora. - E meglio d'u cinemascope! - E mi sa che te lo devi tenere, perché una medicina non l'hanno ancora inventata. - È molto che mancate? - È molto difficile da ballare. - È molto impegnata in questo periodo, ma ti assicuro che torna. - È molto irragionevole. - È morto? - È 'na bomba a mano! - È necessario procedere adesso, signor Capponi, ma se lei collabora sarà questione di una mezz'ora, - - E nel centro della Terra? - E nessuno pensa di fargli cambiare idea. - E nessuno toccò niente. - E no' antri 'n do' annamo? - E no te potevi lamentare, perché te riscaldava la scintilla revoluzionaria. - E noi dopo. - E noi? - - E non avete incontrato altre persone, all'infuori dei parenti di vostra madre? - E non è detto che gli basta. - E non è mica finita, il bello deve venire: per pagare quelli che mi hanno portato in Jugoslavia, mi ero impegnato a lasciargli usare la cantina del bar come deposito per delle sigarette americane, capite? - E non possiamo non volergli bene. - E non siete intervenuto? - E non sono soddisfazioni queste? - E non ti illudere: non so nemmeno se si riesce a organizzarla, la cosa. - E non ti ricordi Maria, quando le hanno venduto quel frigorifero americano che con l'elettricità di qua non funzionava? - E nondimeno lo seppellirono al Cremlino. - È nostro dovere, se necessario per la sicurezza e la prosperità della Corona, dare in pasto all'opinione pubblica i nostri agenti veri o presunti, per procurar loro un diversivo. - È 'nu bravo guaglione, sí, sempre appresso ai cavalli, alle scommesse, ma che volete, quello deve campare. - È ora di andare. - E ora mi sembra appropriato mostrarvi una sequenza da I Was a Male War Bride, in cui... - E ora, - continuò Cary alzandosi in piedi, - se non c'è altro, sarei proprio dell'idea di andarmi a riposare. - È ora. - E pare che fosse enorme, mas que treinta centimetros! - E penso che non mi stai raccontando tutto. - E per giunta italiano e con considerevole carico di fiches al seguito! - E per quale motivo i russi hanno scaricato gli jugoslavi? - È per questo che Ferruccio ha avuto quella ricaduta e suo marito è dovuto tornare in fretta e furia da Roma. - È per questo che ho combattuto. - È per questo che io vendo elettrodomestici. - È per questo che ti fanno uscire di testa. - E per questo, nonostante tutto, sei una persona migliore di tante che vedo al bar, che hanno una casa, un motorino, "l'Unità" in tasca, le chiacchiere con gli amici, e che di scelte non ne vogliono piú fare. - E per 'ste cose qui di contrabbando non c'è da preoccuparsi, finché Bianco dà la sugna alle ruote giuste. - E perché me lo venite a raccontare a me, non sono qui per quel fatto del televisore americano, io? - E perché se ne dovrebbe parlare, scusa? - E perché sei tornato? - È piacevole? - E Pierre che ci sta mettendo una vita. - È piú facile che ti dimenticano mentre sei vivo, quando ancora puoi dare fastidio, poi quando muori, alé, torni a essere un grande eroe, l'occasione per tirare fuori le bandiere, cantare un po', e raccontare che lo spirito della Resistenza non muore mai. - E potreste dire di essergli simpatici? - È pratico, lui, è pratico, lascia stare. - E pretendi che funziona? - E prima o poi le vostre scarpe sarebbero da buttare. - È proprio a me che battono le mani". - È proprio l'odio di razza, che voi chiamate "patriottismo", il carburante della macchina del Gma, e forse di qualunque altra macchina statale. - È proprio perché sono cosí piccoli che ti si infilano da tutte le parti che neanche te ne accorgi. - È proprio questo il punto: al momento Trieste non è territorio italiano né è stata annessa dalla Jugoslavia comunista. - È proprio vero che puzzano di carogna, eh? - E pulisciti la bocca, c'hai uno sbaffo di cioccolata. - E pulitela bene, 'sta pista! - - E pure del film, non stavo pazzeando, ho esagerato sul fatto dell'attore, perché insomma, ancora sto alle prime armi, è stato un caso, ho fatto la comparsa, però m'hanno detto tutti che sono stato molto bravo, m'hanno pure pagato, e sono sicuro che a qualche regista italiano... - E pure il proprietario deve restarne fuori, mi raccomando, sí, un compagno anche lui. - e pure qualche bella signorina da corteggiare non manca! - E purtroppo, anche nel paese di cui siete diventato cittadino, c'è gente che ne minaccia l'uso con troppa leggerezza. - E qua è stato lo stesso: se noi comunisti non prendevamo le armi nel '43 e non ne ammazzavamo un bel po' di fascisti e di tedeschi a quest'ora parlavamo tutti inglese! - E quando dovrebbe svolgersi questa ambasceria? - E quanto ci pagano? - E quanto potrebbe costarmi? - E quella è proprio la cosa piú grossa che ho mai fatto, a fin di bene, sicuro, una cosa giusta, sissignore, che altrimenti le suore mica me lo lasciavano fare, abitavo ancora mezzo con loro, ai tempi. - E quelli, allora? - E quello che ci dànno da mangiare, non ne parliamo, con rispetto parlando, avvoca', ci dànno la mmerda, che fuori da qua manco i cani se la mangerebbero, e secondo me neanche le zoccole della Sanità, che situazione! - E quello con la cantina dei nazisti. - e quello ti fa ammazzare per uno schiaffo, figurarsi per la droga. - E questa della Madonna è la cosa piú grossa che ho mai combinato. - E queste loro bottane dovevano essere very professional, molto brave, sí. - E questo avrebbe fatto di te un fallito. - È questo che intendi? - È questo che penso, ci ho messo tanto tempo per pensarlo. - E questo cosa c'entra adesso? - E questo è tutto quello che so, ve l'assicuro. - E questo è tutto. - E questo film, allora? - È questo il fascino di Pompei, mia cara. - E questo non credo le suore ve lo verrebbero a raccontare, perché insomma, anche loro, in questo caso, ci siamo capiti, no? - E questo qua li fa quasi tutti con la testa, mai visto. - E questo qui chi è? - È questo, no? - - E qui che ce sto a fa'? - È rischioso fare tutti questi processi per identificare un pugno di bolscevichi. - È rischioso. - E sai cosa dispiace di piú? - - E sai qual è l'idea geniale per non far saltare la dannata copertura? - E sapete perché? Perché qua, in questa terra maledetta e dimenticata, succede sempre quello che non doveva succedere, non ne parliamo! - E se a Bortolotti c'è morta la scrofa nel '32, è perché lui prima della guerra stava a Vergato, e lí lo san tutti che è piú freddo che in città. - E se come eroe andavi bene, come padre ci avevi lasciati. - E se facessimo una colletta? - - E se hanno qualcosa da dirmi, perché non me lo dicono in faccia, invece di mandare avanti Benassi? - E se io c'avessi un bottone per far partire un bella atomica che li cancella dalla faccia della Terra, che neanche se n'accorgano, mo io lo schiaccerei, bum, sta' sicuro. - E se non ci fossimo noi, se ce ne fossimo andati tutti come hai fatto tu, a quest'ora questo paese chissà cosa sarebbe. - E se provano a tirare sul prezzo, mandali a fare in culo insieme alle loro madri. - E se siete davvero interessati, vi consiglio di approfittare, perché il prezzo è buono. - È sempre la stessa storia! - E sennò avremmo già vinto in tutto il mondo! - E siccome me aveva tutto sporcato de sangre, sono uscito dalla stazione nudo. - E siccome Washington è piena di politicanti e giudici figghibbottana e sucaminchia che straparlano e raccontano fandonie e fanno i paladini della giustizia, adesso anche qua, come si dice a Napoli, "pure 'e pulici tengono 'a tosse", e provano a rompere i cugghiuni. - È sicuro: la Terra si consumerà nel fuoco. - E siete a sua disposizione tutto il giorno? - E siete rimasto a Frizzi per tutta la vostra permanenza sull'isola? - E so anche che l'anno scorso è morto Joe Stalin, - - E sono amici nostri? - È sposato? - E 'sta spina, dove va? - È stata la delusione a farlo diventare cosí. - È stata una sfida. - È stato il Partito a tirarci fuori dalla merda, non tu. - È stato quello il guaio. - È stato un errore, - - È stato un piacere conoscervi. - È stato un piacere lavorare con te. - È successo che Ho Chi Minh ha deciso di mandare a casa i francesi una volta per tutte! - È successo qualcosa? - E suo marito è stato cosí gentile da prolungarmi la licenza di una settimana. - È tardi! - E te chi sei? - E te Garibaldi cosa ne dici di 'sta storia della Montesi? - E te l'hanno data una medaglia? - E te, bel bimbo, vaglielo a dire a quelli del tuo bar, che Malavasi ha cercato di combattere e l'altro no. - E te, ci vieni spesso a ballare? - E te, cosa fai? - E ti sembra normale che uno manda un amico fino a Frosinone per chiedere di un televisore? - È troppo grande, non può inghiottirlo. - E tu allora non devi piú venire. - E tu chi minchia sei? - - E tu lavati i denti, quante volte te lo devo dire che devi lavarti i denti, che poi il dentista costa un occhio della testa. - E tu non fare niente. - E tu pensavi di attraversare l'Adriatico per cosí poco? - E tu te ne torni a casa contento e con la benedizione di don Luciano. - E tu? - È tutta colpa di quel farabutto là, - - E tutti sono scontenti! - È tutto chiaro? - è tutto un insieme di cose. - È un boccone troppo grosso, non può mangiarlo. - È un buon libro? - E un casino con le lingue! - È un ciccione con un completo bianco. - È un colombofilo! - E un giorno verrete a vivere in Jugoslavia, in un paese migliore, dove la gente è libera e felice. - È un nome francese. - È un peccato che non crediate piú nella Storia, signori. - È un pezzo che non lo sentivo nominare. - È un pezzo... - È un po' che non ti si vede in balera. - È un processo già avviato da qualche anno, esiste una partnership commerciale e addirittura Sua Maestà ha ricevuto Tito a Buckingham Palace. - È un regalo di Carmine, - È una bella storia, anche se avrei preferito piú suspence. - È una fregatura! - È una lingua che tiene una storia. - È una missione di civiltà, - - È una partita persa in partenza. - È una questione di principio, io... - È una storia troppo complicata, guarda, se salta fuori qualcosa di un po' piú chiaro, me lo vieni a dire, d'accordo? - - È una storia troppo scombinata e difficile perché qualcuno possa inventarla. - È una vecchia questione di donne. - È uno dei loro argomenti preferiti, in effetti. - È uno in gamba, si occupa di orologi. - E va bene, mannaggia! - E va bene. - E vabbuo' che adesso certo non me lo diresti, aspetti che mi metto a dormire o che mi giro dall'altra parte, cosí, "Capemmerda, passami quella coperta", mi giro, e pffft con la tua pistola che non fa rumore. - E vabbuo', già ve lo dissi che neppure alle suore piace, però io scommetto ai cavalli, Santa Teresa mi perdoni, e le volte che vinco, ci guadagno qualcosa. - E vabbuo', non v'interessa, l'avevo capito, la smetto subito, comunque è per quello che certi amici, ma pochi, e altri amici ancora mi chiamano Totore 'a Maronna. - E vedere che avete deciso di non mollare. - E vedi di goderti le ferie, adesso. - È vero che la speranza è sempre l'ultima a morire, ma nel frattempo bisogna pur campare. - È vero! - È vero, - proseguí Raymond. - E vi hanno anche informato sul costo delle nostre prestazioni? - - E vi pare che se avevo venduto a qualcuno un televisore americano mi facevo dare solo cinquemila lire? - E voi altri, che cazzo fate lí impalati? - E voi dite che qualcuno gli avrebbe mollato uno schiaffo, proprio il giorno che ci stavo anche io, il 3 di gennaio, quando ho vinto le cinquemila lire con la scommessa su Monte Allegro. - E voi dovete essere quello che lo cercava. - E voi eravate là in compagnia del signor Luciano? - E voi mi volete bene. - E voi, monsieur Mariani. - E voi? - E voi? - ribatté Cary senza esitare. - E voleva che tu lo vedessi, che lo ammirassi. - È vostro questo? - - E vuole bene anche a te. - È Winston Churchill? - E, dite, chi scegliereste per interpretarvi sullo schermo? - Eccezionale! - Ecco qua, we go to the cinema and after we have a drink, ho sottolineato after ma non mi ricordo perché. - Ecco, - - Ecco, cosí dev'essere andata. - Ecco, è questo che sono venuto a dirti. - Ecco, proprio quella. - Ecco, te l'ho detto con sincerità e forse adesso mi odî piú di Nicola. - Ecco, vedete, a dispetto delle origini italiane, io e il mio socio siamo piuttosto come quei due personaggi, Vladimiro ed Estragone, che aspettano, aspettano, qualcuno che non arriva mai. - Eccola. - Eccolo lí, guarda pure fin che vuoi, non dirai che non sono stato di parola, eh, eh". - Eccomi qui, buongiorno, signora. - Eccomi. - Ed è meglio campare bene. - Ed è stato proprio il Maresciallo a suggerire il personaggio che dovreste interpretare. - Eh be', se non siete mai stati a Mosca è facile che non la conoscete, compadres. - Eh, amico mio, i romani sí che sapevano godersi la vita, mica come nuautri, che pensiamo soltanto agli affari. - Eh, appunto! - Eh, bravo, fa' pure lo gnorri. - Eh, caro mio, le italiane c'hanno certe tette! Quando sono arrivato qua, per strada c'erano dei manifesti con una ragazza tutta sporca di fango, una contadina, coi pants corti corti e la maglia stretta. - Eh, c'hai ragione, ve', che l'altro ieri a Vergato un tale s'è fatto portar via cinquantamila lire per una patacca che ne valeva sí e no mille. - Eh, Fefe, quante volte te l'ho già detto, se hai bisogno mi vieni a chiamare giú. - Eh, Ferruccio, lo sai che non va bene, dopo ti gonfi, se continui cosí te lo porto via. - Eh, già. - Eh, già. - Eh, guarda, - - Eh, ho anche parecchi affari da sbrigare. - Eh, i cinesi! - - Eh, la vedo. - Eh, lascia perdere, lui i mostri ce li ha qua dentro, sai?, meglio lasciar stare. - Eh, le donne, le donne... - - Eh, lo sai che non va bene. - Eh, lo so: incontri uno nel cassone di un camion e quello ti dice che ha fatto un film con Cary Grant e Winston Churchill. - Eh, magari! - - Eh, magari! - Pierre allargò le braccia. - Eh, magari, - - Eh, mo' pure tu hai fatto un film con Cary Grant! - Eh, no: è già la terza volta che si gira! - Eh, nun te preoccupa', dice, - Eh, peccato che ci tratteniamo poco, Pier. - Eh, Pierre? - Eh, sarebbe l'ora, - - Eh, sembra che questa ragazza che sa tutto, quella che hanno interrogato, avesse detto un po' di cosine a Fanfani, già in dicembre, perché cosí l'aveva consigliata il suo parroco. - Eh, sí, davvero affascinante, sí... - Eh, sí, qualcosa del genere, anche se negli ultimi anni ce l'aveva un po' con tutti. - Eh, sí, vero, - - Eh, Steve, per te due parole già sono troppe, capisci tutto al volo. - Eh, Vidali, Vidali... - Eh, Walterún, te che dicevi che un comunista non fa i soldi sulla salute della gente, va' mo là, che compagno, Odoacre Montroni! - Eh. Come facciamo? - Eh? - Eh? Il mio inglese? - Eh? Nessuno, chi mi doveva accompagnare? - Ehi, non devi per... - - Ehi, Pierre, alla fine ce l'hai fatta, eh? - Ehm, signori, tutto questo è molto interessante, ma l'ovvia domanda è "Cosa c'entro io?" - Em cosa? - Entro domani al massimo, mani fidate li depositeranno presso il conto a noi segnalato, con gli auguri e la riconoscenza dei fratelli Guerini. - Entro sera, ritroveremo il portafogli. - Entro ventiquattr'ore avrai il resto della tua percentuale. - Eppure hanno una certa, sarcastica, coerente eleganza. - Eppure i padri, prima di essere padri, sono persone. - Eppure ne ha avuto di tempo, per decidersi. - Er... se si riferisce al fatto che è finita la guerra in Corea, sí, l'ho sentito dire. - Era giusto provare e se vuoi che sono sincero fino in fondo, dico che non è sbagliato nemmeno adesso che Tito è come Stalin. - Era in vena di confidenze, e mi ha raccontato bene quella storia di lui, a Milano, e la gente che lo saluta, "Walterún, Walterún", e lui che ci resta male. - Era la giusta via di mezzo tra rapinare le banche e lavorare in fabbrica, - - Era l'unico modo perché i tedeschi non tentassero infiltrazioni. - Era orfana, era da sola con un fratello poco normale, Montroni ha salvato la vita a tutti e due, ha addirittura ricoverato lo spastico e se ne prende cura a sue spese, e si mette con te che fai il barista a mezzo servizio e l'unica cosa che sai far bene è il frullone a chinino? - Era per guardare al lato buono della cosa. - Era pericoloso, soprattutto dopo il '33, quando dovevi attraversare la Polonia e la Cecoslovacchia, per arrivare in Svizzera. - Era qui fino a dieci minuti fa, poi è uscito, ma dovrebbe tornare fra poco. - Era solo un brutto sogno. - Era tanto per darti l'informazione. - Era uno che dava ordini. - Era un'offerta speciale, un prezzo straordinario. - Era vuoto, lo giuro. - Erano come le nostre strisce pedonali, sí. - Erano tre. - Eravamo lí di fianco e abbiam sentito proprio bene. - Eravate al casinò ieri sera. - Eravate avvertiti! - Eri il nostro eroe. - Eri nella Ventottesima? - Eri quello che non aveva mai piegato la testa davanti ai fascisti. - Ero in licenza matrimoniale, Fefe, mi sono sposato. - Ero lí, sí. - ero poco piú che bambino. - Ero una poveretta, adesso non mi manca niente. - Eroina venduta a questo Montagna? - Errol Flynn era effettivamente un simpatizzante nazista, e lo scoprimmo grazie a voi. - Errol Flynn, Gary Cooper, Walt Disney, Howard Hughes... Da un punto di vista bellico era gente pericolosa quanto le truppe di Hitler che invadevano l'Europa. - Esatto, nella compagnia di Kaki. - Esatto. - Esci piano, - - Essere me? Signori, dovete aver bevuto parecchio! - Estuvo en las montanas con la guerrilla... - Ettore mi ha detto che hai fatto il partigiano anche te. - Ettore non c'è, è via per consegne. - Ettore non mi ha detto che ti dovevo pagare prima. - Ettore? - Exiliato pure lui, come tutti noialtri. - Fa il comico anche lui? - - Fa un caldo! - Fa venire l'alito cattivo. - Facciamo a mezzo, anche se oggi mi hai spaccato i maroni. - Facciamo cosí e basta. - Facciamo un giro giusto per parlare o si va da qualche parte? - - Facciamogli un bel regalo, Steve, che se lo sono meritato! - Faccio il calciatore io? - Faccio molta fatica a scrivere in italiano, ma credo che loro riescono a leggere lo stesso. - Faccio sul serio. - Facendo cosí, quanto dovrei pagare? - Facendo la scelta che hai fatto, hai fallito come padre, ma hai seguito le tue idee, quello che sentivi. - Facevo la staffetta con Parigi. - Fai manovra e vai piano verso l'uscita. - Fallito come persona, intendo. - Fammi almeno prender fiato. - Fammi avere un campione e io ti faccio avere i soldi. - Fammi un esempio. - Fammi un esempio. - Fammi vedere quel piccione, Pierre. - Fancy a cup of tea? - Fanfani, De Gasperi, Pella. - Fanne quello che vuoi, bruciali se non li vuoi spendere, regalali ai poveri. - Fanno bene a tirarlo su in fretta, quel nuovo Palasport, ma per Cavicchi, mica per la Virtus. - Fanno schifo, 'sti due. - Fanti gli scriverà, ti aiuteranno. - Fare delle foto? - Fare quest'ora di notte, con la bocca spaccata, e domani mezzo morto dietro il banco. - Faresti un favore all'America e a tutti gli altri. - Farina! Piras! Vi mando alla Corte marziale! - Farò in modo che non ti manchi nulla. - Fatemi ventimila su Ninfa a quattro quinti. - Fatevi sentire non appena il vostro guardaroba sarà pronto, cosí potremo dargli un occhiata. - Fatto sta che alcune delle idee sue non mi dispiacevano, soprattutto quando attaccava ai burocrati di Partito e accusava il Comitato centrale di essere poco democratico e molto, come si dice?, mafioso, sí? - Fefe, cosa urli? - - Fefe, ma cosa dici? - Fefe, ma quale sigaretta? - intervenne Angela. - Te n'ho appena dato un pacchetto intero! - Ferma il pollo per strada e gli fa: "Mi scusi, ho qui una valigia di orologi di grande valore che non sono del tutto in regola con le pratiche doganali. - Ferma qui. - Fermati al primo paese, Howard, - - Fermi tutti! - Figli di puttana. - Finalmente leggero dopo anni che sembravano non finire mai, pensate ai giorni che verranno. - Finalmente. - Finanziò i repubblicani, agente Brown. - Fine aprile e sembra già estate. - Fine. - Finora non ne abbiamo avuto bisogno, - - Forse anche un comunista migliore. - Forse ci dovevo mettere un cartello con scritto sopra "Guasto", chi lo sa! - Forse i picciotti di Palermo, i carusi di Alcamo, lo sanno cos'è lo stato italiano? - Forse in Jugoslavia, da mio padre. - Forse l'erede di Luigi XIV non si chiamava Luigi! - Forse martedí Odoacre scende a Roma, non so. - Forse me l'ha imposta il destino con la forza, ma bisogna anche saper stringere i denti. - Forse mi sbaglio, però. - Forse non c'entra, ma non ce la faccio a non dirglielo, non voglio darle un altro dispiacere, però se me lo tengo dentro non riesco a tirare avanti. - Forse non esiste neanche, è come l'uomo nero per i bambini. - Forse piú avanti potremo vederci. - Forse sbaglio, Robespierre. - Forse sono venuto qui proprio per dirtelo. - Forse tra i due "Luigi" c'è stato, che so, un Giovanni. - Forse vado via. - Forse. - Forza, fai strada. - Forza, salite, andiamo! - Forza, scendete un attimo. - Forza, voglio vedervi in quella posa, stesso sorriso, stessa aria soddisfatta. - Fosse dipeso da me, a quest'ora sarei Cary Grant!" - Fossi in te, Capponi, mi farei risarcire. - Franchi francesi. - Francia. - Fratelli, sorelle, magari ce n'ho pure parecchi, ma nessuno mi ha mai avvertito. - Fu il Partito comunista jugoslavo a condurre la lotta. - Fu Sir Lewis a intervenire per primo: - Fuck it! - Fumati questa e metti via il ferro, veloce. - Fuori i soldi. - Gaggia, questo interessa te: - Gaggia, te che c'hai memoria, come fa di nome? - Garçon, s'il vous plaît, - - Garibaldi combatte! - Garibaldi, io però non ho capito: pagano? - Garibaldi, te che c'hai ancora la vista buona, riesci a leggere cosa c'è scritto, lí sopra? - Garibaldi, te che sei bravo in queste cose, quanta gente c'era? - Gas si chiama, cioè, Castelvetri. - Gente che non puoi prendere per il culo, non so se mi spiego. - Gesú Cristo, chiamate l'interprete! - Già che ci siete, dite a Edgardina che la pianti di mettere in giro voci sulla mia presunta omosessualità: il pulpito non è all'altezza della predica. - Già domani, qui, possono arrivare soldati. - Già la conoscete? - Già mi vengono i brutti pensieri per quando non sarai piú con me". - Già ve lo dissi che Agnano è la mia seconda casa, anzi, quasi la prima, e pure don Luciano ci viene spesso, e uno lo conosce, per forza, andate a chiedere ai cavallari, ai picchetti, a quelli del bar, agli inservienti. - Già, - - Già, ma prima le cose andavano diversamente. - Già, speriamo, era da parecchio che lo vedevo strano, si figuri che lunedí non ci ha nemmeno portato le sigarette. - Già. - Già. - Già. - Gigino, è passato Ciro Stecchino, dice che la fidanzata muore dalla voglia di averne uno, che viene domani e parlate di soldi, tienilo, tienilo da parte, lo vuole assolutamente. - Giovane, lo sapete quante cose non dovevano succedere, cominciando dalla guerra a venire qua? - Gira voce che prima o poi, appena la stampa occidentale smette di interessarsi, allora ci portano nei campi di concentramento per cominformisti, oppure ci fanno fuori senza tante storie. - Giusta precauzione, - - Giustamente il compagno Santagata si domanda se pagheremo. - Giusto uno zulú può credere che basta attaccare la spina. - Giusto! Per esempio quel Fanfani sapeva delle cose sulla Montesi... - Giusto. - Gli abbiamo costruito perfino un monumento a los hermanos mexicanos! - Gli affari vengono prima di tutto, ma la polvere non deve rammollire il cervello e i muscoli dei nostri ragazzi. - Gli altri si spazientiscono, e quelli di giú non sono comodi, se uno si spazientisce capaci che tirano fuori i coltelli, e da un momento all'altro, kaputt, ti ritrovi a badare alle galline del prete! - Gli americani e il Vaticano comandano in Italia, tutto purché non si vada al governo noialtri, che poi siamo gli unici che sanno cosa è meglio per l'Italia. - Gli americani hanno cercato di avvicinarlo? - Gli amici di don Luciano secondo voi ci sono già andati dal malamente che gli ha tirato lo schiaffo, ma invece di parlare voi dite che hanno usato le maniere pesanti, una chiave inglese, dite, la testa spaccata. - Gli antichi romani la sapevano lunga. - Gli avevano sospeso la cura. - Gli capita di impersonarvi in feste parrocchiali e recite natalizie. - Gli dici che ti mando io, che sei mio figlio e che devi tornare in Italia. - Gli elettrodomestici. - Gli etilisti hanno preso il potere? - Gli ha dato una testata sul naso! - Gli ha detto "Mettilo via questo, che è una roba sgodevole!", dà retta a me. - Gli ho fatto anch'io la stessa domanda. - Gli ho salvato la vita, una volta, durante la guerra. - Gli ho sparato in frente. - Gli italiani, my dear, non parlano le lingue, ma i napoletani sí, le parlano tutte! - Gli piace il sangue dolce di città. - Gli presta le trentamila, quelli se ne vanno e non tornano piú. - Gli son presi i cinque minuti, cosí, è andato giú di testa, ha preso a pugni un infermiere e mi sa che si è anche fatto male. - Gli stessi rischi che hai già corso combattendo contro gli invasori tedeschi e infiltrandoti a Berlino Ovest dopo la guerra. - Gli uomini italiani vogliono in casa una brava levatrice, una massaia per tutta la settimana, poi pretendono ca diventa Silvana Mangano, o addirittura Marilyn Monroe. - Gliel'ho detto che stavo dalle suore a Santa Teresa, a dare qualche regalino alle creature piú sfortunate, poi giusto un paio d'ore con Lisetta mia, che io, avvoca', esco pazzo per Lisetta mia, anche se quella ogni tanto mi manda al manicomio, e adesso manco so dove sta, è venuta a trovarmi un mese fa e da allora chi s'è visto s'è visto. - Gliel'ho detto, capo, ma il ragazzo dice che lo stava soffocando e ha dovuto colpirlo per liberarsi. - Gliel'ho detto, sa, a mia moglie, che non mi deve fare il fritto quando c'ho da lavorare, ma lei non la capisce. - Glielo devi dire. - Glielo devi dire. - Glielo mettiamo sotto cosí sta pari. - Grassi, pigri, sudati e cacasotto. - Grazie a vostra moglie? - Grazie davvero. - Grazie del permesso, ma credo che opterò per farti ingoiare qualche dente, - rispose Cary. - Grazie di aver accompagnato il babbo. - Grazie, è il solo comunista che ha mollato Stalin. - Grazie, Lucien. - Grazie, mamma. - Grazie, Mr. Grant, il cottage appartiene alla mia famiglia da piú di cento anni e mi sforzo di mantenerlo accogliente. - Grazie, non ho portato niente da leggere a parte il lavoro. - Grazie, professore. - Grazie, Stiv, lo sapevo che eri un amico. - Grazie. - Grazie. - Grazioso, ma io non sono sceso in piazza per la "patria", per quanto possa sembrarvi strano. - Guarda bene che casino hanno fatto a Trieste alla fine dell'anno. - Guarda che ci vuol del coraggio! - Guarda che dopo salti la torta. - Guarda che invece fa bene, sai? - Guarda che io ti credo, - Guarda che Odoacre non è a casa, doveva incontrarsi con un amico, è in giro. - Guarda che per me basta che Togliatti lo dice chiaro: via! - Guarda che quello è un tipo mica da ridere: prima di tutto è comunista, poi è anche cinese. - Guarda che splendore, là sul mare. - Guarda davanti a te. - Guarda Giulia che finisce male, t'avverto. - Guarda i campanelli, avanti. - Guarda qua, vieni, Steve, affacciati. - Guarda qui, Stiv! - Guarda se è unta, e senti che puzza che fa! - Guarda un po' qua: la vedi questa scritta? - Guarda, mi faresti quasi un piacere. - Guarda, non sono troppo convinto. - Guardate che quello lo chiamano cosí, Cassazione, perché un giorno vi dice una cosa e il giorno dopo vi dice il contrario, cambia parere, come fa il giudice della Cassazione, appunto, quando dice che un altro giudice ha sbagliato, che bisogna rifare il processo. - Guardate qua: questa era una taverna. - Guardate, questa cosa tra l'altro non c'entra nulla con quell'altra, quella del televisore americano, dico, e se sapessi qualcosa ve lo direi volentieri, ma purtroppo non ho visto niente di simile, e nemmeno ne ho sentito parlare, che di una cosa cosí ad Agnano se ne sarebbe parlato parecchio, state sicuro. - Guardi, pure, ecco, solo ragnatele, vede? - Guidavate voi, quel giorno? - Guido la macchina. - Ha capito tutto, ce l'aveva scritto in faccia... " - Ha chiamato un certo Zollo. - Ha fatto il partigiano, di quelli duri. - Ha fortuna coi cavalli, ma niente di piú. - Ha lasciato questo numero. - Ha mai incontrato, a Napoli o altrove, il signor Ugo Montagna? - Ha minacciato di non...? I due uomini ridono. - Ha preso su, baracca e burattini, e se n'è andato in Sudamerica. - Ha preso un bello spavento anche lui, sai? - Ha ragione lui. - Ha rotto i coglioni! - Ha un negozio di elettrodomestici. - Ha una corte di prostitute che tiene sul conto spese della Cia sotto la voce "Troupe cinematografica imperiale". - Hai acceso dopo le cinque e mezzo? - Hai capito benissimo. - Hai capito o no quello che ti ho detto? - Hai capito? - Hai controllato se c'è il segnale? - Hai da fare le tue cose, hai tanti impegni. - Hai del coraggio! - Hai detto delle cose importanti, Robespierre. - Hai fatto bene, Robespierre. - Hai fatto di nuovo il tuo numero. - Hai fatto il matto, ti ricordi? - Hai fatto la Battaglia delle Valli? - Hai fatto una puttanata. - Hai il campione d'assaggio, immagino, - - Hai mai pensato di darti alla rapina? - Hai pagato l'abbonamento? - Hai poco da far lo spiritoso, sai? - Hai presente gli sbirri italiani, Steve? - Hai qualcosa di strano. - Hai ragione, dovevo studiare il russo, cosí quando arriva l'Armata rossa posso fare da interprete. - Hai ragione, la verità è che vorrei stringerti e... - Hai sentito, Lucien, voglio che scrivano questo sulla mia lapide: - Hai sentito, Stiv? - Hai sentito, Stiv? - Hai ventiquattro ore per decidere. - Hai vinto una barca di soldi e non mi hai nemmeno portato un regalo? - Hai visto che è tornato? - Hai visto che salto? - Hai visto la guardarobiera, che tette? - Hai visto quanta gente c'era? - Hai visto quanta gente? - Hai visto tuo padre? - Hai voglia: è stato fatto Eroe del popolo da lui in persona. - Hanno chiuso per il patrono? - Hanno conquistato il mondo, ma senza ammazzarsi di fatica. - Hanno interrogato quella ragazza che sa tutto sulla morte della Montesi. - Hanno tirato fuori lo zio della ragazza neanche una settimana fa: titoloni, Giuseppe Montesi accusato dell'omicidio, e adesso, puff, la bolla è già bella che scoppiata e ne devono gonfiare una piú grossa. - Hanno vinto i buoni e voi avete dato un contributo. - Havi uttant'anni e su' quaranta ca fa l'infami! - He's the fucking emperor, madam, and he may say whatever the fuck he pleases, if you'll excuse my saying so! - - Heyden è stato inquisito da McCarthy come simpatizzante comunista, è stato accusato di antiamericanismo e gli è stato reso impossibile continuare a lavorare a Hollywood. - Hitch!... Sí, non c'è male. - Ho alcune domande da farvi, ma ora non pensateci. - Ho appena sentito il Re della filuzzi dire che non gli va di ballare? - - Ho avuto un buon maestro. - Ho bisogno di soldi, Ettore. - Ho capito, don Salvatore. - Ho capito. - Ho capito. - Ho detto la verità, babbo. - Ho detto no, fatelo senza de me, el compagno Mantovani se retira dalla mischia. - Ho fatto appena a tempo a mettere le cose a posto. - Ho fatto quello che pensavo era giusto fare. - Ho già parlato con Albert Anastasia: ho detto che alla fine dell'anno torni da loro. - Ho già precisato a Sir Lewis dell'MI6 che non muoverò un passo da Palm Springs senza prima aver controllato di persona i vostri abiti. - Ho già prenotato la visita. - Ho girato. - Ho incontrato un tale che sosteneva di avervi conosciuto su un'isola della costa jugoslava. - Ho l'impressione che anche il vecchio Hitch non se la passi troppo bene. - Ho l'impressione, caro, che tu non sappia con precisione di cosa avresti bisogno. - Ho l'incarico di consegnarvi gli ordini cifrati, - - Ho molta premura. - Ho molto da fare oggi. - Ho parlato stamattina con Benassi e questa è la proposta: lui paga l'abbonamento, noi l'apparecchio e l'antenna -. - Ho paura di perdere tutto, ho paura di fare le cose sbagliate, non riesco a pensare, - - Ho pensato una cosa: su quest'isola sperduta ho incontrato il mio attore preferito e tu gli hai salvato la vita. - Ho preso la polmonite, ma a quello stronzo l'ho mandato al cimitero! - Ho ragione? - Ho riassunto qui le caratteristiche che dovranno avere i vostri completi, Mr. Bondurant. - Ho saputo di suo fratello, mi dispiace tanto, sa? - Ho sempre desiderato riabbracciarlo, mio padre, - - Ho sempre trovato affascinante il modo in cui riescono a orientarsi. - Ho sentito una macchina. - Ho sete. - Ho spiegato, ho raccontato tutto al commissario, ma proprio tutto, pure la storia della madonna del '48, non vi mettete le mani in faccia, avvoca', non ve la racconto, non vi preoccupate. - Ho te e Odoacre. - Ho trovato chi può portarti fino in Jugoslavia. - Ho un milione di cose da dirti. - Ho un paio di vecchie Luger che fanno al caso loro. - Ho un po' di soldi miei da parte. - Ho un problema. - Ho venduto la bicicletta e l'orologio, ho da parte diecimila lire. - Ho ventidue anni adesso, ma se nel '44 ne avevo almeno sedici, andavo, sicuro, che questo è un vizio di famiglia. - Ho vinto una barca di soldi! - Hoover non vuole rischiare di finire nel fango col suo compare, cerca di prendere le distanze, ma allo stesso tempo vorrebbe dimostrare che la vita americana è veramente infiltrata dai rossi. - I bambini non ne parliamo neanche, sono delle bestie, c'ag 'gness un càncar, mi ag darèv di calz in bòca, pensa tí, dei-cal-ci-in-boc-ca! - I barili li abbiamo appena scaricati. - I campi di Ba Na Key. - I cantieri e le navi sono finiti a Genova, don Achille tiene il popolo lontano dai comunisti, e noi e la Sesta flotta ci facciamo il bagno tutti i giorni per rimanere profumati. - I cattivi sono sconfitti. - I cavalli entrano in pista, - I cavalli sono in partenza. - I clienti soddisfatti facevano pubblicità alle bottane! - I compratori. - I contatti ci sono. - I conteggi si fanno alla fine. - I dettagli dell'incarico sono contenuti nel fascicolo che ti verrà consegnato al termine di questo incontro. - I drogati non li può vedere nemmeno lui, voleva essere sicuro che le regole degli amici francesi fossero sempre le stesse. - I due dandies? - I film possono servire eccome, Mr. Grant. - I guess they do. - I loro figli forse oggi sono diplomati e laureati, e hanno un buon lavoro, ma non sapranno mai quello che so io. - I Luigi. - I napoletani non sono abituati a stare da soli. - I nostri rapporti sono questo. - I padri non ce li possiamo scegliere. - I porti sono tutti uguali. - I preti, i preti... - - I primi tre chili. - I ragazzi? - I rancori allontanano popoli che invece dovrebbero lottare insieme contro chi li sfrutta. - I regret I'm a bad student? - I regret to be a bad student, - - I rischi sono alti. - I romani avevano il gusto della bella vita, amici, sapevano sceglierseli i posti. - I Servizi segreti britannici. - I signori agenti segreti credono basti un po' di trucco per trasformare un commerciante d'auto in Cary Grant. - I soldi devono esserci tutti. - I soldi. - I vecchi dicono sempre che per noi è tutto piú facile, ma mi pare che le cose siano ben complicate lo stesso. - I vietnamiti hanno attaccato il quartier generale delle forze francesi. - I washing my mouth with the soap, mister Grent! - Iamm'. - Ieri notte, mentre caricavano, mi sono nascosto tra le casse e sono salito. - Ieri sera partiva il ferry per Bari. - Ieri sono stati qui due inglesi, agenti segreti di Sua Maestà, niente a che vedere con il fascino delle spie, parevano funzionari di banca. - Il bagaglio è tutto qui? - Il bar ci dà da mangiare, bello, e se non ti va di lavorare, aria. - Il benessere? - Il bisogno, la sfortuna. - Il cadavere fu recuperato e portato a riva, rigido como uno stoccafisso. - Il camion l'hai riavuto, e mi devi credere, è una fortuna, che qua hanno smontato le portaerei, si sono venduti le navi americane intere. - Il carburante si vende bene. - Il carburatore è andato, - - Il cinese si arrende, e Winston Churchill mi vuole nel suo film! - Il colletto della camicia deve sempre sporgere dalla giacca di circa mezzo pollice, - - Il Cominform? - Il Comitato confida in te, compagno Zhulianov. - Il commissario Cinquegrana, intendo. - Il concetto è chiarissimo, Mr. Zollo. - Il diamante. - Il dosaggio va diminuito poco a poco, altrimenti il paziente può avere degli svarioni. - Il dottor Dall'Oglio parlava col responsabile e diceva che il farmaco di Fefe andava sospeso per dieci giorni. - Il fatto è che il livello di civiltà di una società si misura dalle fimmine. - Il fatto è che il vostro posto non è qui -. - Il fratello di Nicola Capponi? - Il gesto di suo fratello non è in alcun modo collegabile allo scalaggio della terapia. - Il giornale non lo leggo spesso, lo sai. - Il lato buono? - Il livello 4 prevede la possibilità di perdere la libertà e la vita. - Il male mi sta consumando, e io non voglio morire cosí. - Il mare è piú pescoso su Šipan, ripeto, Šipan, zona meridionale, disabitata, costa opposta al continente. - Il marito dell'Angela l'ha saputo, perché mi teneva d'occhio, e voleva farmi beccare dalla polizia. - Il mercato dei fiori. - Il mio collega Sterling Heyden mi parlò di questo Tito una volta, credo lo abbia conosciuto di persona durante la guerra. - Il mio incarico finisce qui. - Il mio montgomery è i-den-ti-co a questo, maggiore, lo scambio è stato causato proprio da tale somiglianza, non trova? - Il modo di perdere, vi dico. - Il modo in cui lo abbiamo affrontato può sembrarvi subdolo e antipatico, ma Flynn era un traditore, oltreché un idiota. - Il nodo della cravatta va più stretto, cosí, e deve sempre nascondere l'ultimo bottone. - Il patrono? - Il porto di Napoli è una vasca da bagno, e sai chi se lo deve fare il bagno? - Il problema è che lui era uno dei quattro uomini piú importanti del paese, girava in Mercedes, con l'autista, frequentava salotti belli, caccia, grandi cerimonie. - Il ragazzo chi è? - Il ragazzo dice che si è solo difeso, - - Il ragazzo è agile! - Il Rione Vergini. - Il rione, dico. - Il rischio non mi spaventa. - Il rischio per suo fratello era l'intossicazione. - Il segreto di affari e successo, ripete spesso. - Il settanta per cento va bene. - Il signor Cammarota, di Frosinone, mi ha detto che dovreste... - Il successo della missione contribuirà al mantenimento della pace e alla difesa dell'Unione Sovietica dai suoi nemici -. - Il suo autocarro l'hanno trovato lí vicino. - Il suo consigliere gli fa notare che non sono soldi suoi, non so bene a cosa alluda. - Il televisore? - Il tempo è l'unica cura. - Il tempo. - Il tonno è migrato, solo cernia e pesci spada. - Il totalizzatore lo dava a cento lire, potete controllare, e io ci ho scommesso tutti i miei risparmi, cinquecento lire, proprio cosí. - Il trucco fa miracoli, Mr. Grant. - Il tuo bar ce l'ha una cantina spaziosa, giusto? - Il tuo pesce ha perso, quanto il mio papero. - Il vecchio Hitch cerca di convincermi: la Costa Azzurra, il suo nuovo film, Rear Window, che sarà sicuramente un successo, il casinò di Montecarlo, le solite cose. - Il vermouth lo offro io. - Il vostro accento. - Il vostro aiuto fu preziosissimo, Mr. Leach. - Il vostro compito è proteggere il camion. - Il vostro Mr. Grant è stato direttamente coinvolto nella realizzazione di film di sinistra, e l'anno scorso ha difeso Charlie Chaplin. - I'm afraid not. - I'm sorry, goombah. - I'm twentytwo and I'm from Bologna, Italy. - Immaginate di essere a quella festa. - Immaginate questa strada piena di gente, di schiavi che portano roba, di lettighe e carrozze. - Immagino che il consolato americano farà volentieri un'eccezione per un caso come il vostro. - Immagino diranno che un nuovo esercito tedesco richiamerebbe in servizio svariati pazzoidi nazisti, - - Imparare a perdere è cosa che si acquista con la vecchiaia, amici. - In altre parole c'è un reale pericolo di riavvicinamento tra Mosca e Belgrado. - In altre parole la Jugoslavia si sottrae alla logica dei blocchi e diserta la guerra fredda. - In altre parole mi state proponendo di partecipare a un film di cui non sapete chi saranno il produttore e il regista, né quale sarà il capitale a disposizione e di cui non esiste ancora il soggetto -. - In America me l'ero dimenticata, l'ho riscoperta qui. - In azione? - In base al curriculum ritengo che tu sia il piú indicato per il tipo di impegno richiesto. - In carne e ossa. - In che senso, scusa? - In che senso? - In che specie di formazione militate? - In compenso ho collezionato condanne in mezzo mondo. - In cosa consiste il vostro compito di autista? - In culo! - In due anni è campione d'Europa. - In fin dei conti è una guerra anche questa. - In fondo, voi non siete che un semplice marinaio. - In Francia non ci sono mai stato. - In Gran Bretagna prediligiamo tattiche piú sottili e meno rumorose, ma gli Stati Uniti sono un paese ancora cosí naïf e superficiale -. - In guerra non li conti. - In inglese, ma ti mandava a cagare se gli chiedevi l'autografo. - In inglese? - In Italia le strade non sono buone. - In Italia mi mettono in galera. - In Italia mica si trova. - In Jugoslavia non ci sono mica dei posti come questo! - In Jugoslavia. - In Jugoslavia. - In merito a questo, - lo interruppe Cary, - vorrei rassicurarvi. - In molti di essi il rischio di contagio, eccetera eccetera". - In ogni caso, puoi stare tranquillo. - In paese mi credono matto. - In piú ho un padre da aiutare, pure lui senza un soldo, con una pena da scontare in Italia e la polizia politica di Tito alle calcagna. - In poche parole, Mr. Grant, vi chiediamo di servire ancora la causa del mondo libero, come avete fatto in passato. - In primavera. - In quanti saranno? - In quei momenti lí, chissà perché, sono di nuovo buono. - In quel frattempo, cercate di vedere e sentire come non avete mai visto né sentito prima. - In questi buchi ci tenevano il vino e lo vendevano a bicchieri, cosí. - In questo modo lo fate sembrare un bieco meretricio, monsieur Azzoni. - In questo saremmo avvantaggiati dal fatto che il vostro ritiro dalle scene e dalla mondanità di Hollywood offre un ampio margine di manovra. - In realtà, ci ho anche provato a fare un altro mestiere, ma non faceva per me. - In Sicilia è lo stesso. - In sostanza, Mr. Grant, vi proponiamo di aiutarci a cambiare l'atteggiamento dell'opinione pubblica occidentale nei confronti della Jugoslavia di Tito. - In 'sta situazione ti ci ha messo il Cavalier Benito Mussolini. - In Sudamerica conosco un sacco di gente. - In tal modo, agenti italiani reprimono le manifestazioni filoslave, mentre slavi e indipendentisti, come è successo poc'anzi, bastonano gli italiani. - In un certo senso per farvi tornare bambino, monsieur Grant, senza le inibizioni dell'età adulta, al di là del principio di realtà. - In un negozio di scherzi? - In una scena come questa c'è tutto: da Laurel e Hardy a Charlot, da Keaton a Douglas Fairbanks. - In Venezuela? - Incazzato, come al solito. - Incontreresti un uomo importante, interessante, che ti tratterebbe con il massimo riguardo. - Incoraggiando la scelta autonomista di Tito, dandogli credito internazionale, si indicherebbe una via d'uscita anche per gli altri paesi satelliti dell'Unione Sovietica. - Incredibile vero? - Incredibile: sono quattro giorni che mi sto scopando Marilyn Monroe. - Infatti i galantuomini della vecchia scuola esercitano pressioni e dirimono vertenze in modi ben piú sottili e aggraziati. - Infatti mi ha convinto. - Infatti non siamo venuti a offrirvi un ingaggio. - Infine, le maniche della camicia vanno piú lunghe, il polsino deve poggiare sull'attaccatura del pollice. - Inoltre hanno già un leader supremo, il Maresciallo Josip Broz detto "Tito", eroe partigiano e grande stratega militare. - Inoltre nessuno vuole esporre il vostro nome senza la certezza che il progetto vada in porto. - Inoltre, l'MI6 non farebbe mai gravare sull'erario del Commonwealth il budget di una missione tanto balzana, tutta interna al mondo del gioco d'azzardo. - Inoltre, voi frequentate noti liberali e avete difeso Mr. Chaplin, che è forse la persona piú odiata dal capo dell'Fbi. - Inoltre, voi saprete che da due anni anche l'Unione Sovietica possiede la bomba H. - Insieme a Longo, sí. - Insomma dentro l'Ungheria ci stanno certi giocatori e ce n'è uno che fa certi gol con la testa, come vi devo dire, preciso. - Insomma mi sa che anche se campavo novant'anni, Salvatore Pagano piú di cosí non poteva fare. - Insomma, i comunisti jugoslavi hanno fatto la loro rivoluzione socialista da soli e per questo possono permettersi di non ossequiare Mosca. - Insomma, lui è la cassazione di se stesso, fa e disfa, dice e contraddice, è famoso per quello, chiedete in giro, non bisogna dargli retta, mai, domani lo riacciuffate e vi dice che quelle cinquemila lire gliele ha date la principessa Soraya, quella bella signora, per elemosina, e il giorno dopo vi racconta che ha pregato San Gennaro e, zàcchete, se le è ritrovate in tasca, per miracolo. - Insomma, mi è preso il nervoso. - Insomma, per me, ecco, mi adatterei. - Insomma, sí, di contrabbando. - Insomma, tenete presente quella grande squadra che è l'Ungheria, che quest'anno ucciderà tutti nella Coppa del mondo che si gioca in Svizzera? - Insomma, Toni, vuoi essere sparato nel cazzo come Fraiger? - Insomma, vi dicevo, mi chiamano cosí, Totore 'a Maronna, per il fatto che io, non proprio da solo, anzi, con altre persone, ho fatto piangere la Madonna. - Insomma: mio padre non sta mai dalla parte giusta, - commentò Pierre con mezzo sorriso. - Intanto l'hai sentito, il basista? - Intanto sappi che dovrai recarti in un paese ostile per prelevare una persona contro la sua volontà. - Intanto, nelle campagne, non fa niente di marxista, e un giorno lascia che la piccola azienda privata generi capitalismo, il giorno dopo fa il demagogo, alé, vuol spazzare via tutti i contadini ricchi, nazionalizzare la terra, cosí, tutto d'un colpo. - Intanto, non andiamo a dare un'occhiata? - - Intendete dire che, per contrastare i russi, l'Europa confida su gente che ha avuto la svastica al braccio fino all'altro ieri? - - Intendo dire che, si finisca di qua o di là, bisognerà comunque lottare contro i propri padroni, sloveni e italiani, tutti insieme. - Intendo dire: ci si riferisce sempre a Luigi XIV, cioè il Re Sole, o Luigi XVI, che i rivoluzionari mandarono alla ghigliottina, ma non si dice mai niente di quello che stava in mezzo. - Introducimi senza esitazione! - Invece Bao muore dalla voglia di andare ad arricchire i casinò della Costa Azzurra. - Invece i vietnamiti combattono per il loro paese, per liberarsi dal colonialismo, come qua si è combattuto contro i tedeschi. - Invece lo san tutti che a spalare ci van dei gran vagabondi, tutti buoni da friggere, che non han voglia di fare un bel niente, - Invece mi sa tanto che non ci riprovano. - Invece no, il signorino prende lezioni private di inglese, dal professor Fanti. - Invece si è preso quella pallottola nella gamba e quando la guerra è finita tu hai deciso di restare qua. - Invece strappo i biglietti all'ippodromo. - Invece, se ci si mette d'accordo tutti, le centocinquantamila le mettiamo da parte, o sbaglio? - Invia ossequi e rassicurazioni alla famiglia Guerini, e chiede se quel divieto per le vostre città rimane valido. - Io adesso me li lavo, i denti, cosí Marco torna a darmi il caffè. - Io aggiungo: da questi ultimi li riconoscerete. - Io all'Angela ci voglio bene. - Io avevo appena tredici anni. - Io avevo scommesso sul papero. - Io avrei proprio bisogno di comprarne uno, posso vedere?" - Io chiamerei Benfenati, - - Io c'ho ancora due o tre robine che il giudice istruttore non le vuole lasciar perdere, e allora niente visto d'uscita, almeno finché l'avvocato Martelloni non risolve la situazione. - Io devo lavorare. - Io dico di sí. - Io dico: d'accordo. - Io e Gigi andiamo a ballare. - Io e il generale Serov abbiamo combattuto insieme, lo sapevi, compagno Zhulianov? - Io e Jean l'abbiamo visto in scena a Parigi due anni fa. - Io e Jo siamo troppo vecchi per ricordarci quando ci siamo conosciuti. - Io e te abbiamo un accordo. - Io faccio vita riservata, chi volete che venga a discutere con un vecchio, ma vedo tutto dalla mia poltrona. - Io facevo la fame prima di sposare Odoacre, e Ferruccio... lo sai. - Io ho fatto la mia parte, anche con il dannato Hoover e l'intero dannato Fbi che cercavano in tutti i modi di mettermi in imbarazzo, perché, che vuole mai quest'inglese sul nostro territorio? - Io ho prescritto di diminuire i dosaggi un po' alla volta. - Io ho venduto il Tv, io ti ho messo in questo guaio. - Io la mia l'ho già trovata. - Io l'avevo detto, eh? - Io l'ho fatto e la firma c'era. - Io lo so che tu ci soffri a stare qua, che non lo dài a vedere per rispetto, che New York ti manca come l'ossigeno. - Io lo vedo come un precursore di ciò che stiamo tentando. - Io me lo ricordo bene. - Io ne ho a sufficienza. - Io niente, - - Io non ce l'ho piú con voi due. - Io non ci capisco niente. - Io non ho interrotto le vostre cerimoniose ciance, quindi chiudete il becco e fatemi finire! - Io non l'ho mai visto. - Io non lo so in che bordello ti sei andato a ficcare e non lo voglio sapere. - Io non perdono nessuno, ma non provo nemmeno rabbia. - Io non posso lasciare Odoacre. - Io non posso restare con voi. - Io non so se Hollywood sia mai stata un "covo di rossi", come sostiene il senatore McCarthy, ma di certo fino all'entrata in guerra degli Stati Uniti era un circolo di filonazisti. - Io non sono piú una ragazzina, ho quasi trent'anni. - Io non sono stato un buon padre per voi. - Io non voglio morire di tisi. - Io ogni tanto glielo dico che è matto. - Io per andare in Jugoslavia ne ho fatto solo uno. - Io quel freddo là non me lo sono piú tolto di dosso, non c'era legna per le stufe, non c'era gasolio, nada de nada. - Io rivoglio le mie cinquemila lire, cos'è 'sta buffonata? - Io sí, - - Io sí, io fatto guerra contra taliani. - Io sono di quelli che restano. - Io sono rimasto qui, anche dopo il '48, quando i tempi si sono fatti duri, quando abbiamo dovuto rimboccarci le maniche e difendere la democrazia un centimetro alla volta, nelle fabbriche, nelle piazze. - Io sono Salvatore Pagano, in arte Kociss, come il calciatore e il capo indiano. - Io sono stato col comandante Lupo, dove c'era la guerra vera, vuoi mettere? - Io sono tornato a piedi. - Io sono un vecchio liberale, e sono sempre stato antifascista. - Io starei tranquillo: c'è l'armadio, che è bello pesante, per spostarlo bisogna svuotarlo tutto, poi c'è la tavola di compensato inchiodata al muro e la vecchia radio poggiata sopra. Abbiamo fatto le cose per bene, va' là, o sanno dove cercare, e mi par difficile, o non trovano un bel niente. - Io sto male adesso, che ne so di cosa mi capita domani? - Io torno tra un mese preciso. - Io vado a sistemarmi. - Io vado con il signore qui alla banca e torno subito. - Io vengo a trovare te. - Io vi scriverò sempre. - Io voglio andare a vedere e giudicare da me. - Io voglio te. - Io, alla mia età, delle donne non sono ancora riuscito a capirci niente, figurati se c'ho dei consigli da darti. - Io, che volete, ormai sono un povero pensionato che se il pomeriggio non mi corico a fare un riposino, manco arrivo a sera. - Io? - Italiano bambino fortunato, - - It's a whorehouse. - It's good to eat. - Jack Daniel's. - Jeezus! - J'en ai rien à foutre! - J'en ai rien à foutre! - Jo chiede se hai un costume da bagno. - Jo chiede se hai visto il film con Jean Gabin, Touchez pus au grisbi. - Jo, ti presento Stefano Zollo, in arte Steve "Cemento". - John Robie latitante, seduto sul molo. - Josip Broz "Tito" è un personaggio singolare e senza dubbio interessante, Mr. Grant. - Jugoslavia? - Justine, splendore! - Kociss! - Kociss, con la kappa, vabbe' che nelle lettere nostre non ci sta, mentre in quelle americane e straniere sí. - Kociss. - La barca sta affondando: saltate su questa scialuppa, finché c'è tempo, mollate l'ammiraglio al suo destino. - La base degli Alleati ad Agnano. - La città nasconde dei gioielli, 'u sapite? - La città non fa piú per me. - La colpa non è loro. - La domestica, che lo aveva servito per tanti anni e che era stata anche la sua amante, aveva una vera venerazione per il suo uccello. - La droga non è tua, vero? - La famiglia Guerini ci tiene a far sapere che fare affari con loro è sinonimo di sicurezza assoluta e guadagni garantiti. - La famiglia Guerini è assolutamente ferma su questo punto. - La Francia è grande. - La gente ci crede. - La gente crede quello che vuole credere. - La gente si spancerà dal ridere, vedrai. - La gratitudine di Sua Maestà e di tutti noi va ben oltre l'onorificenza che vi fu tributata... - La guerra è finita. - La guerra l'avete vinta voi, Mr. Bondurant, e i nazisti l'hanno persa. - La Jugoslavia sembra vicina, ma non si può mai dire. - La kappa, dico. - La legge non è uguale per tutti. - La massaggiatrice e l'Uomo mascherato. - La metto sul terrazzo di casa e da lassú guardo la vita di Napoli che mi scorre sotto. - La mia sfortuna è che io quel giorno là vicino ci sono andato veramente a portare Lisetta mia... - La Mimma ha fatto quella torta buonissima con le carote. - La miseria li rende bestie. - La moglie del fesso cerca di fermarlo, ma quello bada a dire che si vede che il signore è uno per bene. - la morte fa sempre impressione, eh? - La nostra resistenza non è finita quando siamo scesi dalle montagne, continua anche adesso. - La plastica polmonare? - La polizia ha proibito i cartelli contro il Governo, l'atomica e compagnia bella. - La prima novità è che l'imperatore si sposterà da Evian. - La prima volta fu nel '22, quando il Partito me mandò in missione a Mosca, con una valigia mezza vuota e una lettera di Gramsci in tasca. - La puttana sono io. - La quarta è quella relativa alla città di Trieste. - La questione può essere riassunta in men che non si dica: io volevo arruolarmi già nel '39, come fece David Niven, ma Lord Lothian mi disse che sarei stato piú utile a Hollywood, da dove avrei fatto rapporto sul filonazismo nell'industria cinematografica. - La revoluzione piú fredda che mi ricordo! - La riferirò a Siragusa, quando gli invierò una copia del verbale di questo interrogatorio. - La roba che stava nel televisore, asshole. - La scelta dei vestiti è per non dare nell'occhio? - La scena è finita! - La scena era perfetta. - La scorsa settimana ha fatto fesso un tizio di Vergato con una tecnica geniale. - La Sesta flotta US, e noi, modestamente. - La sigla ufficiale è "Territorio libero di Trieste". - La sua è gratitudine, poi è anche come dici tu, è mancanza di scelte. - La tua amica non viene piú. - La vasca da bagno serviva a noi e ci serve ancora. - La vita non è come nei film, non incontri Cary Grant sul treno che si innamora di te e ti porta in America. - La vita non è giusta, non è un giro di polka, è dura. - La vostra situazione non è affatto brillante, fossi in voi mi sforzerei di collaborare: le accuse per l'omicidio Chiofano non hanno trovato riscontro, è vero, ma io sono abbastanza convinto che quel poveretto l'abbiate ucciso voi, e se è cosí, vi prometto che farò il possibile per farvi finire in galera. - La vuoi una sigaretta? - La zia Iolanda mi aveva tirato su da quando ne avevo cinque, stavo bene con lei e anch'io avevo iniziato a lavorare in fabbrica. - La zia Iolanda s'è fatta in quattro per tirare avanti. - L'abbiamo abbordato al casinò ed è stato piú facile che con una puttana di quart'ordine, se mi passate l'espressione. - L'abbiamo consegnato in un bar di San Donato. - L'accis'! L'accis'! - L'accompagnai dai Vergini fino a là con il carretto a pedali, una faticata, avvocato, che non potete credere, ma per Lisetta io farei qualsiasi cosa, che forse è proprio quella la disgrazia mia. - L'acqua calda non c'era a tutte le ore, e quando c'era finiva quasi subito. - L'acqua falsa le proporzioni, tutto sembra piú grande. - L'affanno? - - L'altro fa subito per pagare ma non ha soldi abbastanza. - L'altro giorno è venuto a portarmi delle ciabatte da aggiustare. - L'americano, Trimane, è uno serio. - L'amministrazione è da nove anni in mano alle polizie militari britannica e statunitense, i governi italiano e jugoslavo non sono ancora giunti a un accordo, e di recente la città è stata teatro di scontri sanguinosi. - L'amore è un lusso per ricchi. - L'Angela non lo molla Montroni, non mette suo fratello in mezzo a una strada, e soprattutto non torna a fare la fame solo perché te a letto la soddisfi e Montroni probabilmente no. - L'appuntamento è per le undici di mattina, quando c'è piú gente. - Lasci perdere, grazie, conosco la prassi -. - Lascia perdere, Walterún, mi sa che oggi è il giorno di San Grugnone, non c'è niente da fare. - Lascia solo i germogli di soia, Jenny. - Lascia stare la memoria, - Lascia stare nostra madre, capito!? - Lascia stare, va' là, non ne parliamo piú, che siamo già in ritardo. - Lasciami finire, che il bello arriva adesso. - Lasciamola perdere, la Bibbia! - Lasciate perdere gli eufemismi, Sir Lewis. - Lassam'! Lassam'! - L'avete appena detto, che è importante osare, partire, librarsi, se necessario "spezzare la nebbia col collo" pur di arrivare a destinazione. - Lavorare e aspettare la domenica? - Lavori al bar Aurora, in San Donato, vero? - L'avvocato Schifanoia mi disse che le accuse per l'omicidio di quel tale non hanno sostanza e che però ci stanno nuove accuse, piú gravi. - L'avvocato. - Le avevo in tasca? - Le basi di approvvigionamento sono nel Laos, vicino al confine col Vietnam. - Le cinquemila lire, dite? - Le cinquemila lire, quelle le ho proprio vinte. - Le cose si mettono al meglio, mister Kaplan. - Le fimmine americane, - proseguí don Luciano, - tengono gli elettrodomestici che fanno i lavori di casa al posto loro. - Le fimmine italiane invece sono massaie e matri di famiglia sette giorni su sette. - Le ha perse in guerra, quando combattevamo insieme. - Le hai detto che andiamo via? - Le ho detto che non ho intenzione... - Le ho fatto prendere un colpo: credeva fossi un fantasma. - Le lezioni di inglese cominciano a dare frutti, vedo. - Le presento a dos companeros italianos. - Le puttane parlano e ti fanno parlare. - Le quattro e tre quarti. - Le scarpe? - Le sottolineature a matita sono tutte mie, parole che devo controllare sul dizionario, vedete? - Le suore, dico. - Le vedi quelle luci? - Le vostre visioni sono state molto istruttive. - L'Eroica, di Beethoven - Let's go. - Levami una curiosità, Steve, ma 'stu picciottu ca ti porti appresso, è fidato - L'ha letta qualcuno? - L'hai detto tu che puntavi sulla sua ignoranza. - L'hai mica letta "L'Unità" stamattina? - L'hai sentita l'Angela? - L'hai tenuto sempre qui dentro da quando sei tornato? - L'hai tirato fuori te, ti lamentavi che non ti piacciono i marocchini. - L'han capito tutti che hai fatto delle manovre strane. - L'ho avuto anch'io, ma è un brutto vizio, quando si è cosí giovani. A sedici anni non val la pena rischiare la vita. - L'ho preso apposta per te! - - L'ho trovato, Stiv, sei contento? - L'ho visto sulla nave tornando dalla Jugoslavia. - Lí è tutta una questione tra fratelli, non possiamo farci niente, noialtri, vedrai che prima o poi gli passa. - Li ha portati in gita a Pompei. - Lí io ti raggiungo e mi dici come è andata. - Li mortacci de Carmine so' pure li mia! - Li pagano troppo questi calciatori. - Lí vi imbarcherete come marinaio semplice sul Varna, un mercantile bulgaro. - Lí, tu devi chiedere di Dragan Petrovic, ricorda, Dragan è uno alto, fortissimo, gli mancano due dita nella mano destra. - L'idea delle rate non sarebbe male, ma forse è meglio accettare la proposta di Gas: pagamento unico e risparmio di quasi ottantamila lire per un modello di gran lusso. - L'imperatore conferma e ripete: non me ne fotte niente. - L'imperatore è già tra le nostre braccia. - L'imperatore gioca forte. - L'imperatore perde forte, fortissimo. - L'imperatore si sveglia alle due del pomeriggio, fa colazione, si fa leggere i titoli dei giornali, fa il bagno, fa sesso dalle tre alle cinque, porta a pisciare i cani, rientra alle sei e mezzo, fa una partita a scacchi con una delle puttane, cena alle otto e mezzo, alle dieci si presenta puntuale al casinò e ci resta fino all'alba. - L'importante è che ci sei te, - - L'importante, Mr. Grant, è che voi raggiungiate Trieste per la fine del mese. - L'incolumità del soggetto dovrà essere garantita a rischio della tua stessa vita. - L'Interpol dice droga? - L'inverno del '27 è stato ben peggio, che mi ricordo i portici che parevano gallerie, con la neve ammucchiata da un lato che arrivava fin su alle volte. - Lisetta proprio là doveva andare, alla base americana, e io l'ho accompagnata con il carretto, punto e basta. - Lisetta, c'ho degli affari da sbrigare a Frosinone, vabbuo'? - Listen to me: un piccolo risarcimento ce lo metto io. - L'Italia è un paese ancora tutto da fare, my friends. - L'italiano è una lingua che scorre come un fiume. - L'MI6 ha protestato, ma Hoover è molto potente. - L'MI6 ha prove inconfutabili della lealtà democratica di Mr. Grant, ed è disposto a trasmettere la relativa documentazione alla vostra agenzia, affinché Mr. Grant non debba subire inopportune inchieste, che in questa fase interferirebbero con gli interessi del Regno Unito e anche del vostro governo, al quale segnalerò io stesso l'episodio. - L'MI6 può fornire l'appoggio logistico a un vostro viaggio in Jugoslavia. - Lo avete incontrato? - Lo avevamo. - Lo avevate. - Lo avevo sistemato là sopra che era sabato sera, positivamente per dedicarmici la domenica, giorno di riposo. - Lo conosci bene il porto, eh, Steve? - Lo conoscono tutti. - Lo credevo anch'io, Betsy. - Lo giuro. - Lo hanno fatto fuori? - lo interruppe Pierre. - Lo penso anch'io, - - Lo potete chiedere a suor Giuliana, se volete, non era mica buio là, quella mi ha visto per bene in faccia, insomma, abbiamo pure parlato. - Lo producono in India, a milleottocento metri d'altezza, - - Lo ringrazi ancora da parte mia. - Lo sa anche lui che ho ben poco da offrirgli. - Lo sai che in mongolo "mammuth" vuol dire "figlio della terra"? - Lo sai che io e te abbiamo cinque palle in due? - Lo sai chi comanda in questa città? - Lo sapevo. - Lo sappiamo. - Lo so che non è facile. - Lo so che non è stato giusto per te e per Nicola, lo so che meritavate un padre piú normale, che si sacrificava per voi. - Lo so che prima o poi dovremo smettere di vederci, ma fino ad allora tienimi stretta e cerchiamo di essere felici. - Lo so, è come vivere di nascosto. - Lo so, è il pesce che non lo sa. - Lo so. - Lo so. - Lo sono, maggiore. - Lo sposo di guerra. - Lo stato italiano fa, dice e pensa quello che si decide a Washington Dc. - Lo stato italiano! - Lo tengo a mente. - Lo tira sotto, lo affoga e lo mangia un pezzo alla volta. - Lo vedete bene che non mi sono inventato tutto, dove lo trovavo un libro cosí? - Lo vedi il porto? - Lo vinciamo, tranquillo. - L'Occidente rischia di perdere terreno strategico, i sovietici sono molto agguerriti, e conducono battaglie ostruzioniste in ogni sede di confronto diplomatico. - Lontano come Ulisse. - Loro mi lasciano tranquillo e io in cambio, prima di tornare in America, convoco sempre i giornalisti interessati. - Loro ti portano su in cima, al paese. - Lsd? - Luciano buono, Luciano cattivo. - Luciano servitore dell'America, Luciano gangster. - Lui ci starà sempre vicino. - Lui deve tenere tutti al loro posto. Lui è andato in brigata anche per te. - Lui è andato su in montagna coi partigiani perché tu gli avevi insegnato a essere antifascista. - Lui è disposto a pagare la cifra che chiedi. - Lui è finito a combattere in Croazia, con l'esercito italiano. - Lui è il re delle patacche, - - Lui e Puskas segnano reti a carretta, un finimondo. - Lui era troppo debole per ribellarsi. - Lui ha capito tutto, ce l'aveva scritto in faccia, come su un foglio bianco. - Lui ha chiesto espressamente che mi si desse una parte, e ci terrebbe molto a incontrarmi. - Lui ha soltanto fame. Io punto sulla sua ignoranza. - Lui lí mi fa drizzare i peli della schiena! - Lui può darti un piccione in una gabbia. - Lui quando ha visto che non c'era piú la torta all'inizio c'è rimasto male. - Lui ti ammirava troppo e si è sentito tradito. - Lui ti mandava a cagare. - Lui voleva che gli dimostrassi che eri fiero di quello che aveva fatto. - Lui voleva che io fossi libera. - Lui voleva uscire cosí, capito? - Lui. - Luigi Tinti detto Bob. - Luigi XVI non si sarebbe chiamato cosí se non ci fosse stato il numero XV. - L'ultima lettera è arrivata a marzo, poche righe soltanto, una brutta notizia... Poi dieci mesi di vuoto e adesso questa cosa di Djilas. - L'umido mi sta massacrando, - - L'unica fortuna è che non possono venire insieme. - L'unico democristiano buono è quello morto! - - L'Unione Sovietica, la Cina e l'Indocina. - Ma a chi la volete raccontare, c'ha detto "Questo ti sta meglio nel culo". Proprio cosí, e tanti saluti. - Ma a voi penserà la zia Iolanda, che vi vuole bene come foste figli suoi. - Ma abbiamo anche bisogno di consigli. - Ma adesso no, non si può, è troppo pericoloso. - Ma adesso tutti sbavano per avere l'apparecchio tivvú, e chi non se lo può permettere fa altri debiti. - Ma alla fine li porterà giú. - Ma almeno ti hanno detto... - Ma altre volte non c'era bisogno, bastava che quelli del paese vedevano questo guaglione e questa vecchiarella che dicevano sí, che la Madonna aveva pianto, l'avevano vista loro, proprio mentre quel pezzo grosso diceva che bisognava votare per lui, croce sulla croce, altrimenti altro che Madonna, altro che Italia, arrivavano quelli che se magnavano 'e criature e... - Ma anche tu devi decidere da solo. - Ma avete appena detto che Mr. Tito è comunista, o sbaglio? - Ma avete provato ad accenderla il martedí sera? - Ma avete sentito quello che vi ho detto? - Ma che cazzo dici!? - Ma che dici? - Ma che domande fate, avvoca'? - Ma che significa? - Ma che sta succedendo? - Ma chi è che sta parlando, di là? - Ma chi ha sangue fresco, c'è da fare per tutti. - Ma chi vogliamo prendere per il culo? - Ma chi vuole prendere in giro? - Ma ci pensi? - Ma ciò che conta è che il Regno Unito non ha un McCarthy. - Ma come cazzo parli? - Ma com'è che stavamo parlando di lui? - Ma come non va piú via, non ci vuole niente, vedi? - Ma come, Gilda la Rossa! - Ma come, Stiv? - Ma con cosa? - Ma conoscere forse è pure troppo, si sa che uno si chiama in un certo modo e c'ha una certa faccia, e quando s'incontra, magari, come va, come non va, statti buono, e questo è tutto. - ma cosa ci frega di chi è la colpa? - Ma cosa devo dire, Robespierre? - Ma cosa dici? - Ma cose da poco, quattro, cinquecento lire al massimo. - Ma cos'è questa roba, pugilato? - Ma credo non sia per il copione.- - Ma cu minchia? - Ma dài, figurati. - Ma del toro pure la minchia hai preso? - Ma devono essere compagni e devono poter pagare. - Ma di' al tuo amico che il prezzo resta quello. - Ma di cosa stiamo parlando? - Ma di diminuire il dosaggio gradatamente. - Ma dico io, se c'è uno che ha fatto bene le cose prima di te, sarà pur meglio dargli retta, no? - Ma dovevo dirglielo, non potevo... - Ma dunque cosa vi auspicate per Trieste? - Ma è la verità e adesso che sei grande puoi capirla. - Ma era invierno e l'acqua era gelata, quindi lo stronzo morí assiderato dopo poche bracciate. - Ma eri anche nostro padre, dio bono! - Ma fatti dire una cosa. - Ma funziona? - Ma gli Alleati hanno paura che Tito si prenda Trieste e non si fidano degli italiani. - Ma gli slavi son brutta gente, non ti puoi mai fidare, zingari, tutti quanti, peggio dei terroni. - Ma guarda te che cazzate devo sentire. - Ma guardati te, sempre dietro al bar, sempre incazzato. - Ma il Comitato farà in modo che questo non accada. - Ma il Maresciallo Tito ha chiesto di potervi incontrare. - Ma il passaporto mica me lo dànno. - Ma il suo mestiere, la sua fortuna, sono il mare, le barche, i porti. - Ma in molti non sanno rispondere a questa domanda, sai? - Ma intanto, con la voglia di fare un cazzo che c'hai, vai poco in là. - Ma io c'ho mille difficoltà: non so dove andare, non ho i soldi per andarci e l'unico passaporto che ho è falso. - Ma io dico che non sanno quello che si perdono, perché se tieni un po' di tempo per sederti ad aspettare, manco devi andare a scoprirla questa città, è Napoli che ti viene a scovare! - Ma io gliel'ho sempre messo nel culo, perché me travestivo, sí, sempre un vestito diverso, una volta perfino una barba finta. - Ma io mi chiedo se è giusto. - Ma io non voglio. - Ma la Germania non è piú un rischio: l'amministrazione alleata, il Piano Marshall e la divisione territoriale hanno stabilizzato la situazione. - Ma la verità è che se tu avessi fatto quella scelta, non saresti stato piú tu. - Ma la vita è fatta anche di altre cose. - ma le difficoltà sono troppe: il viaggio, i soldi, i documenti. - Ma lo sai chi le racconta, queste puttanate, Steve? - Ma mi spieghi ancora quella storia di Tito, che ogni tanto me la dimentico. - Ma negli ultimi anni il lavoro della Commissione McCarthy ha reso del tutto impensabile qualsiasi forma di approccio con i paesi comunisti. - Ma nessuno è ancora riuscito a battermi! - Ma niente, acqua fresca, a quello da una parte gli entra e dall'altra gli esce, quello che dico io. - Ma no, Garibaldi, cosa mi fai dire! - Ma no, Lisetta, che dici, è solo che quei soldi, vedi, adesso adesso non li posso ancora usare. - Ma no, perché, sono bravi guaglioni, è cosí che si dice, vero? - Ma non c'era piú la torta! - Ma non è possibile. - Ma non era importante questo, scusate, perché prima di tutto vi devo dire che con questo santanna di guaio di televisore io proprio non c'entro. - Ma non glielo possiamo dire a Bianco di farci cambiare strada? - Ma non mi assomiglia per niente! - Ma non possono neanche avere dei figli! Me lo ha detto lei che Montroni è sterile... - Ma non puoi condividere il mio dolore. - Ma non puoi continuare cosí. - Ma non si può vivere cosí. - Ma non si sa mai. - Ma non sono cosí folli. - Ma non tiene esperienza. - Ma per come si sono messe le cose, posso fare in modo che siano la metà, documenti compresi. - Ma per i buoni affari lo spazio si trova sempre. - Ma perché fece quell'irruzione? - Ma perché non la spegnete, quella roba lí? - Ma perché non ve ne rendete conto, signor Zollo? - Ma prima ricomponetevi, per l'amor del cielo! - Ma proprio questo è peggio, no? - Ma può dire una cosa del genere? - - Ma pure nelle battaglie vinte muore qualche soldato dell'esercito piú forte. - Ma quando fanno gli sboroni con gli amici, loro lo sanno che hanno perso. - Ma quanti anni aveva? - Ma quella storia del sosia? - Ma quello là non è un attore americano? - Ma questa non era la città d'o sole? - Ma qui avevo incontrato Milena, avevo combattuto insieme a lei, ci amavamo. - Ma qui ci stai tutti i giorni, scusa, sempre chiuso qua dentro, - obiettò Angela, poi comprese il motivo delle resistenze del fratello. - Ma qui non posso piú restare. - Ma rassegnati, non vincerai, è questione di probabilità, poi Dio non vuole vedermi con un cappello in testa, lo sa che non mi dona! - Ma sappiamo tutti e due che Dean è un drogato. - Ma scusa, Totore, perché non ci fermiamo al mare? - Ma scusate, vi stavo dicendo delle suore. - Ma scusate, voi non volevate sapere di quel televisore? - Ma se fossi un poco piú giovane, qui ce ne sarebbero di cose da fare, vero Steve?, - Ma se ho un campione della merce, posso farlo valutare da un tizio che conosco e che è interessato a tutta la partita. - Ma se perfino Togliatti è sposato con una però sta con un'altra! - Ma se questa storia non la volete sentire, vi torno a dire che io con questo guaio di televisore americano non c'entro proprio. - Ma se restiamo qui, per piacere, cerca di controllarti. - Ma se sei nella merda è solo colpa tua e non pensare che a 'sto giro ti reggo il moccolo. - Ma se ti devo coprire voglio campo libero. - Ma se ti vedo in giro sulla nave, se ci metti nei guai, ti butto fuori con un'ancora ai piedi. - Ma se tuo marito ti chiede qual è la scena piú bella del film, che gli racconti? - Ma senza la torta, fai quel cazzo che ti pare! - Ma si può? - Ma sí, babbo, te l'ho spiegato. - Ma sí, che vuoi, che te lo giuro su Dio Padre e tutta la banda? - Ma sí, ci sono già venuto. - Ma sí, sicuro, quando finí la guerra e tornai dal fronte italiano. - Ma sicuramente ci sono comunisti che possono tornare utili ai nostri scopi. - Ma sono a piedi anch'io. - Ma sono tenuto ad avvertirti che si tratta di gente spiccia. - Ma sono un poco patetiche. - Ma soprattutto c'è il Cary Grant delle origini, l'acrobata, la sua anima giullaresca. - Ma 'sto Zavattini che ha scritto il film non era un compagno? - Ma te l'hai voluta vendere, e adesso ti tocca chieder l'elemosina a quelli con la macchina, vedi che bel risultato. - Ma te lo conosci quello lí? - - Ma te te ne fotti, vero? - Ma ti dò un consiglio solo: non ti fare prendere dall'affanno. - Ma tu avevi già capito tutto, eh, Steve? - Ma tu cosa farai? - Ma tu il cinese lo conosci, non è vero? - Ma un paese come la Jugoslavia potrebbe essere... blandito, quanto basta per fargli preferire noi ai russi. - Ma una parte sono per Angela Montroni. - Ma va' a cagare. - Ma ve l'ho detto adesso, ah, voi dite Lisetta. - Ma voglio morire come un fottuto fuoco d'artificio, compare. - Ma voglio morire come un fuoco d'artificio. - Ma voi cosa siete, un anarchico? - Ma, non so... - Ma, vedete, - - Ma... - Macché combattere! - - Macché freddo. - Macché morti e fungo cinese, dài, siamo seri, cosa può esser successo? - Madre. - Magari ci si può pigliare pure i programmi americani, vero Nené? - Magari in guerra ci avevamo fatto l'abitudine, ma adesso è diverso, no? - Magari usando qualche "minorenne" di facili costumi... - disse Cary ammiccando. - Maggiore Mario, guardami adesso. - Mah... che vi devo dire. - Mai stato in Jugoslavia. - Mai. - Malato sei te, mo la supposta l'ho presa io. - Mamma mia, Stiv! - Manca l'atteggiamento. - Manco c'avemo l'acqua in casa e quello ce regala er televisore! Bravo! - Mango p'a capa e Mango p'o cazzo. - Mannaggia la maronna, muta! - Mannaggia, avvoca', mannaggia, io sono un povero sventurato! - Mannaggia, guarda, non mi ricordo mai il nome, è un nome americano e non riesco a mettermelo in testa. - Mano difficile. - Marco dice che è colpa del caffè, che non può darmene piú. - Mare in burrasca, rientrare immediatamente. - Mare pescoso, Varna, mare pescoso... - Mare pescoso, Varna. - Marilyn Monroe? - Marisa, altro che primo premio! - - Marisa, porca puttana, ti sei fatta fottere anche stavolta! - Me chiesero anche de aiutarli ad ammazzare a Trotzky. - Me hanno aspettato sotto casa. - Me la sono meritata, la pasta? - Me l'ha dato Fanti, di lui mi fido: è brava gente. - Me l'ha raccontato, Marco. - Me l'hai detto tante volte... - Me l'hanno raccontata nei minimi dettagli, ma me la sono dimenticata. - Me li sono trovati in mano cosí, che tu ci creda o no. - Me lo dài un passaggio fino a casa? - Me lo ha dato lui in persona, cioè, se l'è dimenticato sulla spiaggia e io... - Me lo ha detto lui in persona. - Me lo posso tenere, vero? - Me lo ricordo, lui lí. - Me lo sapreste descrivere? - Me ne mancano trentamila per arrivare di là dall'Adriatico. - Meglio di no. - Mejor, come dicono nei tribunali norteamericani, ogni cosa che dirai potrà essere usata contro di te. - Melega ha ragione! - Meno di sei mesi fa, l'inopportuna esecuzione dei coniugi Rosenberg, qui in America, ha portato a un ulteriore inasprirsi dei toni e delle reciproche accuse. - Meno il mercoledí, che è il giorno libero. - Meno male, avvocato! Meno male, fatemelo dire, che ormai pensavo che mi lasciavano schiattare dentro questo inferno! - Mentone? - Mentre eri via suo fratello ha avuto un attacco. - Mentre i francesi, grandi e grossi, son dei bersagli facili. - Mentre prepari la cena, provo a farlo funzionare. - Mentre quelli se ne andavano, e la gente era ancora quasi tutta lí, sotto il palco, che questi pezzi grossi parlavano da sopra un palco, arrivavamo noi. - Merda! Hai tossito fuori un pezzo di polmone! - Merda. - Metodo Grant: evitare di piegare il piede. - Metterò al lavoro una commissione di medici. - Mettetemi subito in contatto coi vostri superiori! - - Metti via le armi e dici al tuo socio di lasciare il caruso, che tanto non vi serve a niente, che come questo ce ne stanno anche troppi qua. - Metti, metti, - - Mettilo subito giú! - Mh, sí, ho letto... - M'han detto che l'altro giorno, al Settimo cielo, non è andata bene come il solito. - Mi appunterò questa vostra descrizione della percezione lisergica, monsieur. - Mi ascolti o no? - Mi assicuravano che non erano le motivazioni ideali a mancarvi. - Mi assumo personalmente la responsabilità della decisione di allontanarvi da questa casa, voglio che lo specifichiate nel vostro rapporto. - Mi avevano parlato dei vostri modi eccentrici, monsieur Mariani. - Mi basta oltre il confine. - Mi chiamo Ettore. - Mi chiamo Pagano Salvatore, nato a Napoli il giorno 21 Luglio del '34. - Mi chiamo Robespierre Capponi, scusami. - Mi chiamo Robespierre Capponi, signore. - Mi dia il numero, prego. - Mi dici dove li trovo i soldi della colletta? - Mi dispiace per voi, signori, ma avete senza dubbio perso. - Mi dispiace, io non c'ero, ero in licenza. - Mi dispiace, non conosco bene la storia. - Mi dispiace, signor Zollo, ma temo che dovrete trattenervi da noi per qualche tempo. - Mi dispiace. - Mi dispiace. - Mi dispiace. - Mi è stato detto che dovrò pensare io al guardaroba. - Mi fa paura. - Mi farebbe bene. - Mi fermerei là per la notte e ritornerei qui il giorno seguente. - Mi ha dato una maglia e una sciarpa per te -. - Mi ha fatto molto piacere sentire che Benassi pagherà di persona il canone Rai. - Mi ha quasi rovinato un attore. - Mi hanno anche proposto un film su Tito, il presidente della Jugoslavia. - Mi hanno detto che non dovrò quasi aprire bocca. - Mi hanno detto di tuo fratello. - Mi hanno mostrato una foto e se gli avessi chiesto di lasciarmela potresti giudicare anche tu. - Mi hanno pure lasciato una lunga documentazione su quest'uomo. - Mi immagino la faccia! - Mi inchino di fronte a chi sa scovare talenti nascosti. - Mi interessa solo sapere di che mi si accusa. - Mi pare di averlo sentito nominare. - Mi passate un attimo il foglio? - - Mi piace ballare e sono bravo e tutti mi ammirano, sai?, mi guardano. - Mi piace la figa, sí, e allora? - Mi piace questa parola: procaci! - Mi piacerebbe proprio venire con te, ma ho capito. - Mi piacerebbe. - Mi prendete in giro? - Mi puoi aprire un po' quella finestra, che devono uscire i mostri? - Mi ripeti il tuo, che non ho capito niente? - Mi risulta che Mr. Heyden abbia avuto problemi con la Commissione proprio a causa dei suoi trascorsi militari. - Mi sa che per loro sarà pure peggio. - Mi sa che sta in via Mondo, vero Gaggia? - Mi scendono le lacrime, vecchio mio, - - Mi sembra che stai meglio. - Mi sembra tutto un gran casino. - Mi sono fatto anche dire il nome... Mango, Mogano, non ricordo. - Mi sono imbarcato a Dubrovnik. - Mi sono sempre chiesto se sanno soltanto tornare a casa o possono anche compiere il tragitto inverso. - Mi sono stufato! - - Mi sono un po' intristito, Toni. - Mi spari? - Mi stanno mangiando. - Mi state dicendo, Sir Lewis, che esistono comunisti buoni? - Mi succede quando vedo i fuochi d'artificio. - Mi suggerisce che qualcuno deve aver scambiato il mio montgomery per il suo, e dev'essere successo a Trieste, in quel caffè del centro, come si chiamava? - Mia madre di nome faceva Carmela, ma tutti la conoscevano Nennella, in particolar modo ai Vergini. - Mia moglie intende dire che non dovete staccare il piede da terra in due tempi, tallone poi punta, ma in un colpo solo, tallone e punta insieme. - Mica ci credevo veramente che mi volevi ammazzare, dicevo cosí per dire, perché insomma, sí, se per ipotesi, dico: per ipotesi, volevi ammazzarmi, io ti avrei pure capito, non dico che ti perdonavo, ma... - Mica potevo saperla solo io una cosa del genere, sono voci che girano, sapete come succede. - Mica roba bella. - Mica se l'è sposato, il barista. - Mica tutti quelli che dicono di esser comunisti sono comunisti davvero. - Mikhail ha molti nemici, gente che vuole mettere le mani su suoi affari. - Mikhail no parla taliano, dice che è lingua di fascisti. - Milena non c'è piú e io resto solo come un cane, senza figli, senza compagna, senza paese e senza socialismo. - Milena se n'era andata nel marzo dell'anno precedente. - Military Intelligence, - - Minchia, fa un freddo che pare di stare a New York! - Mio fratello era finito, spacciato. - Mio fratello era nella Trentaseiesima -. - Mio marito chiedeva se l'abito che avete addosso è uno di quelli scelti per sembrare lui o invece è un completo che mettete regolarmente. - Mio marito e i suoi amici dicono che Tito è un traditore. - Mio padre diceva che non si può sempre stare a guardare. - Mio padre ha fatto la Resistenza là, tra Zagabria e la costa, poi ha scelto di restare, che là il socialismo ha vinto e a lui gli hanno pure dato degli incarichi importanti. - Mio padre invece, non aggiungo altro. - Mio padre non è mica fascista, però è rimasto là. - Mio padre non sapeva se mi sarei trovato bene in Jugoslavia. - Mio padre non so, e non dico altro. - Mio padre vuole che mi sposo. - Mio padre vuole tornare in Italia, - - Mio padre, mio fratello e tutti gli altri hanno combattuto per una buona causa, ma a quelli della mia età hanno lasciato solo le storie dei partigiani e le armi a far la ruggine in cantina, per sognare la rivoluzione che non viene mai. - Mio padre... mio padre non dice niente. - Mister Kaplan è arrivato, Sir Charles. - Mistestiv, non vi preoccupate allora, lo vado a riprendere subito, sciur, donuòrri, se è solo quello in mezza giornata ve lo riporto, sciur! - Mmh, vediamo, Carlo... Carlo Alberto Rizzi, direi, sí, proprio cosí, Carlo Alberto Rizzi. - Mo cosa dovrei fare, rinunciare cosí, senza dire niente? - Mo magari tra un paio d'anni riesce anche a rivenderla per centomila, cosa dici? - Mo neanche da Fanfani andavo, altroché. - Mo non potevate montarlo prima? - - Mo perché non la lascian stare quella povera ragazòla! - Mo' riportamo 'sto aggeggio e la famo finita. - Mo 'sa dit? - - Mo se i cinesi lo bevono, un motivo ci dev'essere no? - Mo soccia! - Mo' tutto si spiega. - Mo va' a cagare -. - Mo va' a lavorare in fabbrica, va' là! - - Mocché, mocché, - - Molliamo la nassa! - Molto bene. - Molto bene. - Molto bene. - Molto piacere, Mantovani Leonardo. - Molto, mooolto interessante, monsieur Grant, ma qualunque anamnesi sarebbe affrettata. - Monsieur Alain. - Montagna è un delinquente lo stesso, gli amici politici ce li aveva lo stesso, i vari capi della polizia hanno comunque cercato di insabbiare le indagini... - Montroni è un gran compagno, altroché, - - Morale della favola, oggi sappiamo donde està il cazzo di Rasputin. - Morale della favola: sono dieci anni che non mollano. - Morale: ingrassano, si sformano, a trent'anni sono da buttare. - Morí triste e affranto, senza una causa per cui lottare. - Mortacci sua, se ce dava du' lire pe' l'affitto de 'sto buco, invece de caccia' li sordi pe' le cazzate. - Mosca non è Palm Springs, faceva un freddo cane. - Motivo? - Motivo? - Mr. Brown, - intervenne Raymond, - a noi pare assodato che, come poc'anzi è stato detto in termini piú coloriti, Mr. Hoover non vedesse di buon occhio le attività di Mr. Grant in rappresentanza della Corona britannica. - Mr. Brown, è ufficiale: vi sbatto fuori di casa. - Mr. Brown, l'aiuto di Mr. Grant è formalmente richiesto dal governo britannico. - Mr. Grant, - proseguí quest'ultimo, - in un rapporto Fbi del '44 voi figurate in un elenco di persone in qualche modo collegate a comunisti. - Mr. Grant, - Sir Lewis gli mostrò le palme delle mani in segno di resa, ha ragione, ora-veniamo-al-punto. - Mr. Grant, i governi dell'Alleanza atlantica hanno bisogno del vostro aiuto per una delicata questione di rilevanza internazionale. - Mr. Grant, non capisco. - Mr. Grant, prima che i miei colleghi... - Cary notò orrore e senso di superiorità negli occhi dei due inglesi, - prima che i miei colleghi proseguano, è mio dovere porvi alcune domande a nome del governo degli Stati Uniti. - Mr. Grant, vi faccio questa domanda perché è risaputo che tra i vostri amici c'è Clifford Odets, uno scrittore di simpatie socialiste, che finanziò i comunisti spagnoli durante la guerra civile... - Mr. Grant. L'ultimo messaggio che l'ammiraglio Nelson comunicò alla flotta inglese prima della battaglia di Trafalgar fu: "l'Inghilterra si aspetta che ogni uomo faccia il proprio dovere" -. - Mr. Hitchcock, quell'italiano è un selvaggio, ha quasi steso uno degli attori. - Mr. Kaplan, ci siamo. - Mr. Leach, noi speriamo davvero che non mettiate in dubbio la profonda riconoscenza... - Mr. Leach, vi sarete certo domandato cosa desideri da voi il governo di Sua Maestà. - M'sieur Zollo, spero vogliate portare anche i miei saluti a colui che ritengo uno degli uomini di maggiore qualità e intelligenza che abitino questo pianeta. - Muovetevi, belín! - Muoviamoci o quello se ne va. - Muoviti, Pierre, che sei bello lo stesso! - Muy honorado... abogado Castro Ruz. - My name is Robespierre Capponi. - Napoli, il Golfo, 'O Vesuvio, il porto... - Nasce un frate! - - Naturalmente l'ho preso a rate. - Naturalmente non è mia intenzione farlo in questa occasione, ma ecco, la casa di mia madre non sarà presidiata dai fotografi. - Ne abbiamo anche altre, a Saravan, piú a sud e piú lontano dai casini. - Ne avrebbe da dire, ma è quasi un anno che non ho notizie. - Né buone, né cattive. - Ne siete membro? - Ne son venute fuori delle belle, - - Né voi, né nessun altro, per fortuna. - Ne vuoi fare dell'altra? - Neanche se ti fanno felice? - Nei confronti del Maresciallo, il Regno Unito si trova in una condizione di dialogo privilegiata. - Nei prossimi giorni dovrete essere edotto sui dettagli della missione. - Nel '43 due ufficiali inglesi furono paracadutati sulle montagne jugoslave con il compito di unirsi a Tito. - Nel '49 mi hanno buttato fuori dal Partito e le cooperative mi hanno voltato le spalle. - Nel caso accettaste la nostra offerta, vi proporremmo di interpretare il ruolo dell'ufficiale sopravvissuto, che per altro è disponibile a lavorare al soggetto. - Nel lontano Oriente, M'sieur Zollo, le cose non si mettono tanto bene per le nostre eroiche armate. - Nel museo de Storia naturale di Mosca. - Nel senso che il nuovo Papa non è tenuto a usare lo stesso nome del suo predecessore. - Nel senso che prima ci scriveva, ci tenevamo in contatto, di rado, ma era pur sempre qualcosa, un modo per pensare che almeno un genitore ce l'hai ancora. - Nella Juve ci manca Hansen, che non è proprio uno sdozzo, e a Trieste nel girone d'andata non ha vinto nessuno. - Nella realizzazione di un film sulla vita del Maresciallo Tito e sulla Resistenza jugoslava. - Nemmeno l'anima, che come insegna Faust si può acquistare dal piú abile dei sensali -. - Nemmeno. - Nenti sapi! - Nenti. - Nessun problema. - Nessuno ci voleva. - Nessuno di noi due sa quello che vuole. - Nessuno dovrebbe accorgersi della differenza. - Nessuno è come il Gulliver! - Nessuno entendeva a nessuno! - Nessuno ha mai notato la differenza. - Nessuno può farlo. - Nessuno vince. - Nice to meet you. - Nicola non ti odia, babbo. - Nicola, bada a tuo fratello, capito? - Nicola, dio boia, fammi parlare! - Nicola, ho un sacco di soldi. - Nicola, senti... - Nicola. - Nicola... - Nient'affatto, caro mio. - Nient'altro. - Nient'altro. - Niente bombardamenti, fucilazioni, mine, attentati. - Niente buone strade, niente buone auto. - Niente cazzate. - Niente comunismo, don Salvatore. - Niente di niente. - Niente esempi. - Niente medicina, niente buco del lavandino. - Niente scherzi: ho qui un paio di testimonianze di persone che hanno sentito tale Victor Trimane affermare che "il lavoretto mio e del mio compare Steve Cemento farà passare la voglia a chicchessia di schiaffeggiare don Luciano". - Niente tavoli. - Niente, Ettore, ci hanno beccato. - Niente. - Ninfa vincente. - No cosa? - No spara, taliani! No spara, me inozente! - ma nessuno gli prestò attenzione. - No! Non devi venire piú, mai piú! - No, come facevo? - No, cosa c'entra, non hai mica fatto il partigiano, te! - No, dio boia, sono le cose che penso io! - - No, direi proprio di no. - No, Djilas non mi ha dato molto aiuto. - No, è che non so ancora se sia il caso di riprendere... - No, è roba nostra. - No, Ettore, è una storia troppo lunga, e comincio a pensare che me lo sono sognato. - No, fammi capire, li sceglie lui quelli che devon spalare? - No, Fefe, io non sono sola. - No, Fefe, non la puoi mangiare, adesso Giorgio sta una settimana senza caffè. - No, Fefe, non ti preoccupare, è solo che ha da fare. - No, Gas non c'entra, pensavo solo... - No, grazie, meglio il Messico. - No, guarda, non aspettiamo oltre, avverti la polizia. - No, io non ho mai lavorato per don Luciano, ve lo giuro, quello è una persona troppo importante, figurarsi se si fida di uno come me per fare le sue scommesse. - No, l'ho incontrato in Jugoslavia. - No, lo capisco quando uno è in gamba, e quello è un figlio di puttana mastodontico, anzi, è il mammuth dei figli di puttana, grande e freddo come un blocco di ghiaccio. - No, ma che significa, numero uno perché io il pallone lo so giocare davvero, anche se c'ho quasi vent'anni, se ero piú fortunato potevo pure riuscire, ma non importa, perché questa cosa del nome l'ho avuta per un fatto che col pallone non c'entra, oddio, c'entra, ma è un'altra cosa. - No, macché. - No, MI6. - No, mio ignorante e sgraziato amico: si chiama Grace Kelly. - No, Mr. Grant. - No, niente. - No, no! - - no, no, avvoca', non vi mettete le mani in faccia, non vi pigliate collera. - No, no, figurati, mica niente! - No, no, ho sentito benissimo, io, ha detto "E adesso cosa fai? Mi spari?" - No, no, mi ha ipnotizzato. - No, no, niente sigarette, a Davide ci fanno malissimo, non ce le puoi mica dare. - No, no, non vi siete capiti. - No, no, non v'inquietate, non sto cambiando discorso un'altra volta. - No, no, Totore è 'nu bravo guaglione, cosí vi direbbero. - No, no, tu resti da sola. - No, no, ve lo dico io, - - No, no. - No, no. - No, no. Stiamo qui allora. - No, non è mica successo niente. - No, non è solo per noi due. - No, non mi dà fastidio. - No, paisà'... Quello è il piú grande, te lo garantisco io. - No, perché io ho sempre pensato che o sei comunista o sei fascista. - No, perché qua sembra che sia solo gente del Partito. - No, Pierre. - No, Pierre. - No, qualcuno deve rimanere al suo posto -. - No, quello è un bugiardo. - No, queste Madonne qua non le ho mica fatte chiagnere con le bugie. - No, Robespierre, qualcosa non torna. - No, romano. - No, sentimi tu, Pierre, mi hai preso per un patacca? - No, sentite voi, signor Zollo. - No, siam quasi tutti in pensione noialtri onesti, cinquemila lire al mese e ringraziare, e c'è quelli che ne prendon mezzo milione per star lí a scaldar la sedia -. - No, Steve, niente comunismo qua. - No, Steve, tu meriti ogni apprezzamento, già mi vengono i brutti pensieri per quando non sarai piú con me. - No, tranquillo, non serve. - No. - No. - No. - No. - No. - No. - No. - No. - No. - No. - No. - No. - No. Ma a Bulow c'ho dato una mano. - No. Vado in montagna -. - No. Vende automobili usate a Montreal, in Canada. - No? - No? - Noi abbiamo un altro margine di manovra. - Noi andiamo in avanscoperta. - Noi ci saremmo senz'altro rifiutati -. - Noi cosa siamo, Pierre? - Noi figli di proletari dobbiamo conquistarcela, l'eleganza. - Noi lottavamo nelle istituzioni, - ribatteva, - e intanto quelli se le prendevano. - Noi paghiamo il televisore di tasca nostra. - Noi saremo seduti a un tavolo lí vicino. - Noi siamo tranquilli. - Noiosi come un congresso di pedologi fiamminghi. - Non abbiamo niente da nascondere noi, vero Nicola? - Non andare ai tavoli. - Non arriverei a dire una cosa del genere. - Non ascolto le conversazioni degli altri. - Non avete capito? - Non avete capito? - Non avete capito? - Non avete idea del tossico che mi sono preso! - Non avete pancia. - Non aveva tutti i torti, - - Non avrei saputo trovare parole migliori. - Non basta saper camminare sulle mani, per fare il teatro!" - Non bella come voi, miss, ma pure le napoletane si difendono bene. - Non capisco, caro, spiegati meglio. - Non capisco. - Non c'è bisogno di essere cosí agitato, vi ho detto che state facendo progressi! - Non c'è dubbio, vecchio mio, - - Non ce la fa piú. - Non ce la fa. - Non ce la faccio. - Non ce l'ho con mio padre che ci ha lasciati soli, e nemmeno con mio fratello poco di buono che mi ha dato un mucchio di preoccupazioni. - Non c'è molto tempo, dovete salire! - Non c'è nient'altro? - Non c'è posto per il commercio, per le navi passeggeri, i bacini di carenaggio, lavori di ampliamento. - Non c'è un capo, ma l'esponente piú prestigioso è quell'Amadeo Bordiga che nel '21 fondò il Pci e ne venne espulso qualche anno piú tardi. - Non c'era altro modo. - Non c'era piú la torta e io sono uscito. - Non chiedermi niente, consegnali al professor Fanti, ci pensa lui a farglieli avere. - Non ci crederà nessuno! - Non ci fanno entrare, cosí! - Non ci lasciano lavorare nemmeno a noi. - Non ci molla un attimo. - Non ci penso nemmeno. - Non ci siamo, Mr. Bondurant. - Non ci sono dubbi. - Non con la manica! - Non conta dirlo! - - Non cosí in fretta! - Non credevo fosse cosí lontano. - Non credi che sarebbe tornato in Italia se le cose si fossero messe davvero male? - Non credo di essere capace, ma tra un po' non mi resterà molto altro. - Non credo sarà un problema. - Non credo sia morto, ma qualche problema ce lo deve avere per forza. - Non credo sia una cosa grossa. - Non dà mica fastidio. - Non devi meravigliarti mai di niente. - Non dimenticate nulla, io cerco un posto dove nascondere il gommone. - Non dire cazzate, Peppino. - Non dirlo a me, goombah. - Non dirmi che non sei curioso di incontrarlo. - Non dite che non ve l'avevo detto, - - Non dovete credere una parola di quello che dice, date retta a me. - Non dovevo lavarmi i denti. - Non dovrebbero fare scherzi. - Non dubitate, Mr. Zucca. - Non è a Imola? - Non è certo colpa mia se parole come "patria" sono state insozzate dall'uso che ne hanno fatto i demagoghi. - Non è che ce lo tira nel culo? - Non è che hai qualcosa da mangiare? - Non è che non mi fido di te, mon ami, ma io sono il mediatore in questo affare e vorrei controllare la qualità della merce. - Non è cosí semplice. - Non è Gary Cooper? - Non è giornata. - Non è il nostro mestiere. - Non è il vostro? - - Non è lui che ci guadagna, alla fine? - Non è l'unica cosa attraente? - Non è mica milionario don Luciano, cosa credete? - Non è necessario convincere la gente che l'Unione Sovietica non è l'inferno, ma semplicemente che non tutti i paesi socialisti lo sono. - Non è nessuno. - Non è niente, cough! - Non è niente, ho soltanto sbattuto, - - Non è per te che sono venuti, giusto? - Non è semplice come credi. - Non è solo questo. - Non è successo niente, però. - Non è successo niente, vero? - - Non è vero. - Non era manco per me, quel santanna di coso che pesava un accidente, non avete idea, era un regalo che volevo fare a un compare di mia nipote, sapete, dicono che ci faranno le partite di pallone, ma comunque quello non funzionava e mi ero ripromesso di guardare, di aprirlo, per vedere se si aggiustava, se no che caspita lo regalavo a fare al compare. - Non era meglio. - Non era mica vecchio. - Non era niente male quello sganassone che avete tirato al comandante. - Non era previsto che lasciasse la città prima della fine della conferenza. - Non era uno sganassone, era una spinta, - Non erano tutti comunisti. - Non ero mai stato in Sicilia. - Non esiste uno stile "Luigi XV", che io sappia. - Non fa molta differenza, se è una buona storia. - Non facciamo scherzi, commissario. - Non faccio caso a tutti. - Non fai fatica a trovarlo, lo conoscono tutti. - Non far mica tanto il pacifista con me, Garibaldi, che lo so quanti ne hai ammazzati di fascisti in Spagna. - Non fare cazzate. - Non fare del merdaio, che poi non va piú via! - Non fare minchiate. - Non fate confusione, con quella roba. - Non fatevi mettere i piedi in testa da questi bulli da quattro soldi che mandano in delirio le ragazzine. - Non fisicamente, ma nel '44 dichiarò che capitalismo e comunismo potevano convivere, e fu rimosso dall'incarico di segretario del Partito. - Non funziona cosí. - Non funziona? - - Non gli interessa niente che è vecchio e rotto. - Non gli piacciono le facce nuove. - Non ha fatto cosí anche tuo figlio? - Non ha mai rubato nulla, vi direbbero, a parte qualche caramella, e sí, vabbuo', pure qualche sigaretta, e una volta, ma proprio una volta soltanto, una bottiglia di vino dalla cantina, ma un televisore, quello è troppo, e dove l'avrebbe messo un televisore? - Non hai freddo con la finestra aperta? - Non hai piú la forza di incazzarti. - Non hai speranze. - Non hai un'idea, non ti puoi nemmeno immaginare cos'abbiamo fatto io e Lisetta. - Non ho abbastanza soldi per restare qui due mesi! - Non ho altro da dire. - Non ho ancora fatto i conti. - Non ho avuto il tempo. - Non ho capito, - - Non ho le scarpe adatte, Fefe, bisogna almeno che passiamo da casa. - Non ho mai ordinato al responsabile di sospendere il farmaco di punto in bianco. - Non ho quasi piú i polmoni, e ho sempre la bocca piena di sangue. - Non ho scelto questa vita per poi spegnermi come un lumino, non ho fatto anni di galera per morire da coglione. - Non ho tutti quei soldi. - Non il cerimoniale di corte. - Non il modo imperiale di incedere, né quello di parlare, per quanto difficili. - Non immaginavo che tra le molteplici doti di cui la natura ti ha graziosamente omaggiato albergasse anche una cosí acuta perspicacia! - Non importa che il peschereccio arrivi fin qua. - Non importa dove. - Non importa, Pierre, prendi fiato e intanto accomodati, che il tè si raffredda. - Non importa. - Non importa: forse potete aiutarmi anche voi. - Non la ripetiamo? - Non la volete sentire questa storia? - Non l'avete detto voi che i viaggi sono cambiamenti? - Non le ascolterei, Pierre. - Non li sappiamo forse scovare da soli i nazi? - Non lo mangi il bombolone, Fefe? - Non lo sai? - Non lo sai? - Non lo sappiamo dove abita, scusa? - Non lo so ancora. - Non lo so perché, forse questo non c'entra, voglio dire, è passato del tempo, la cura poi aveva ripreso a farla. - Non lo so, non li ho visti. - Non lo so. - Non lo so. - Non lo so. - Non lo vendiamo noi, non lo portiamo neanche a Bologna, lo molliamo a uno vicino a Roma, che ci paga il disturbo. - Non me la sento, mi dispiace. - Non me l'avevi detto che stai male di fegato! - - Non me le faccio segare le costole, per girare storpiato tutto il resto dei miei giorni. - Non me lo chiedere, Pierre. - Non me ne frega niente del bar, non eri tu che volevi fare i soldi? - Non me ne hai dati abbastanza per rischiare la pelle. - Non mettere in mezzo le guardie. - Non mi ci vedo a settant'anni a giocare a briscola con Brando e Sticleina. - Non mi credi, vero? - - Non mi fare pentire. - Non mi fotte una minchia di cosa t'è successo. - Non mi piace fare affari con chi non conosco. - Non mi ricordo. - Non mi sembra cosí inaccettabile, anzi. - Non mi sono ancora fatto un'idea. - Non mi sorprende che non ne vogliano piú sapere. - Non mi va. - Non ne fui risentito allora, figurarsi nell'anno di grazia 1954, ma il mio amico e collaboratore Alexander Korda fu nominato baronetto nel 1941. - Non ne ho la minima idea. - Non ne ho uno che inzucca quell'altro. - Non ne parliamo qui, - - Non ne parliamo! - Non ne posso piú di tutto questo. - Non penserete che due suore vi vogliano mentire, quelle sono le spose di Cristo, voi le conoscete le suore, preghiere e opere buone, non sanno nemmeno cos'è una bugia, cioè, intendetemi, lo sanno, però pensano che se uno le dice la Madonna piange, davvero, cosí ci dicevano, lo sapete cosa succede se dite le bugie? - Non piangere. - Non piú di mille lire. - Non portate bretelle. - Non possiamo cambiarlo io e te il mondo, Pierre. - Non possiamo permetterci di utilizzare l'aeroporto civile, mentre quello militare non è molto vicino. - Non posso lasciare mio marito, lo sai. - Non posso restare estraneo a una contestazione della violenza poliziesca. - Non posso restare qui, è pericoloso, devo andar via, parto stanotte. - Non posso ricominciare con questa roba, che diamine! - Non posso ricominciare con questa roba. - Non posso vedere nessuno. - Non potete farlo, sono cittadino americano, non potete trattenermi senza un'accusa precisa. - Non potevo piú restare rintanato in montagna, Robespierre. - Non potrete mai deluderci, ci ha già pensato Stalin. - Non proprio, ma hanno idee molto simili alle mie. - Non può farcela. - Non puoi continuare a stare in bilico. - Non puoi mai sapere. - non reagire. - Non ricordate altro? - Non riesco a pensare che era sbagliato. - Non ritengo tu abbia bisogno di ulteriori informazioni per prendere una decisione. - Non riusciamo a dare un lavoro a tutti. - Non sanno piú dove sbattere la testa, poverini! - Non sapeva chi è quella gente. - Non saprei a chi altro chiederlo. - Non saprei. - Non sarà certo l'MI6 a proporvi un ingaggio, ma forse la Mgm, a tempo debito. - Non sarà necessario, compagno generale. - Non sarebbe meglio dire: - Non saresti l'unico che rischia, e il rischio degli altri va pagato. - Non sei mai stato in Francia? - Non sei obbligato ad accettare, ma la dedizione al Partito e al paese mi lasciano supporre che non ti tirerai indietro. - Non sei tornato in macchina? - Non sembri piú te! - - Non serve a nessuno. - Non serve? - Non servono solo per ottenere qualcosa, si dicono per poterle dire, per il gusto di parlare. - Non si dicono le parolacce. - Non si dicono quelle parole -. - Non si può drizzare le gambe ai cani! - Non si può partire sempre. - Non si può partire tutti. - Non si può sempre stare a guardare. - Non si rovinavano le mani con i lavori domestici, sicuro. - Non si scherza con la tibicí. - Non si tratterebbe di interferire nel sistema politico del paese, ma di intrecciare salde relazioni economiche e diplomatiche. - Non si vive di belle favole, Pierre. - Non so che fine abbia fatto, ma di sicuro non se la passa bene con quel tanghero di McCarthy. - Non so come farei senza di te che spari cazz... Cough! Cough! Cough! Cough! - Non so di che state parlando. - Non so di cosa viva oggi. - Non so neanche cosa siano. - Non so. - Non sparare, babbo, sono con Cary Grant, non sparare! - Non sta mica guardando me. - Non stanno né con Mosca né con Belgrado, odiano Stalin e ritengono che la Russia sia un paese capitalista. - Non sto sparando stronzate. - Non t'è bastata l'ultima guerra? - Non temete, Mr. Bondurant. - Non temete, nulla di compromettente ai miei occhi, anzi. - Non ti basterà nemmeno questo. - Non ti dico la scena. - Non ti ho mai chiesto perché tu e Nicola non siete andati in Jugoslavia anche voi. - Non ti lagnare. - Non ti pare strano? - Non ti preoccupare, Steve, ci verranno a chiedere scusa con il cappello in mano, che ci devono tutto, siamo troppo importanti, li facciamo diventare moderni, non è vero, Cip? - Non ti preoccupare, te l'ho detto, è pieno di soldi. - Non ti preoccupare. - Non t'intromettere. - Non trasporta anche lui la nostra stessa roba, orologi, sigarette, accendini...? - Non uccidermi, ti prego. - Non vengo a prenderti tutte le domeniche? - Non vi darò problemi. - Non vi disturbo oltre, Mr. Grant. - Non vi seguo, monsieur Mariani. - Non vi trovavate nei pressi dell'allevamento di Marcianise, tra Napoli e Caserta? - Non vincere troppo. - Non voglio finire come quelli del bar. - non voglio piú sentire volare una mosca, capito? - Non voglio storie. - Non volete sapere come si chiamava questa testa calda? - Non vorrei annoiarvi con una dettagliata descrizione tecnica su questioni economico-politiche, Mr. Grant. - Non. - Nononono! - Notorious. - Nulla di ingestibile, - rispose Sir Lewis. - Nonostante tutto, qualunque bilancia potrà dirvi che il Commonwealth pesa piú di Hoover. - Nun me lo fa' ripete'. - Nun me provoca', Giulia! - O forse saltarono un numero? - O odiarli se ci abbandonano. - O soltanto un tipo fantasioso che voleva scherzare. - Occhio alla strada! - Occupa piú spazio, è ovvio, della merce già raffinata, forse è anche piú rischioso, ma la qualità e i guadagni sono piú che decuplicati. - Odoacre dice che la Jugoslavia è un paese socialfascista. - Oggi dieci abitanti di questo villaggio verranno fucilati. - Oggi non sappiamo molto della televisione, ma come qualsiasi novità della tecnica, sappiamo che sarà utile se usata con giudizio, dannosa altrimenti. - Oggi, troppe cose si possono comprare. - Ogni peccato c'ha il suo santo che piange, e piú è grave il peccato piú il santo è importante. - Ogni tanto capita di far uscire qualcuno che ha dei guai con la giustizia. - Ogni tanto mi sembra di stare nel Far West. - Ogni tanto. - Ognuno la sua parte. - Ognuno per sé, ognuno la sua quota. - Oh Brando, guarda che non è mica facile. - Oh la la! - Oh, a lui ci pensò Stalin. - Oh, Alfred! Come va? - Oh, bello, non ti voltare, ma c'è la Rossa che ti guarda. - Oh, bene, - - Oh, Brando, ma siam proprio sicuri che li ha vinti al casinò, tutti 'sti baiocchi? - Oh, Capponi, dov'è pure che sono andati? - Oh, certo, Mr. Kaplan, elementare -. - Oh, che bell'accoglienza. - Oh, ci credo che stai male. - Oh, comunque io mi son rotto i maroni. - Oh, ecco. - Oh, Garibaldi, non è per dire, sarà che sono vecchio, ma davvero Tito è comunista fascista? - Oh, Gianni, non sai cosa m'è successo! - Oh, grazie, allora! - Oh, Pier, ma mi stai ascoltando? - Oh, poverino, tu solo una ce n'hai? - Oh, ragazôl, cum stét? - Oh, sentite qua: - Oh, un momento Romagna, tu ci hai messi dentro 'sta situazione, tu ce devi tira' fori. - Oi! Io vi saluto, vado da Franco a vedere il primo tempo, poi torno qua. - Oi, neanch'io ci sono mai stato, a Roma. - Ok, goombah? - Ok, tra due mesi a Cannes. - Okay? - On the rocks, please. - Oppio? - Oppure tutti i signori e i poveracci che vorrebbero fare entrare la Sicilia nella federazione degli States. - Ora lascio a voi la scelta: immagino siate molto stanco per il viaggio. - Ora Mr. Raymond vi parlerà del Maresciallo Tito. - Ora noi vorremmo spendere uno di quei sogni, Cary Grant, per vincere un'importante battaglia nella guerra in corso: la guerra fredda. - Ora toglietemi una curiosità, Mr. Bondurant. - Ora, da questa posizione di forza, pensate a Hitler! - Ora: sappiamo bene che il cervello del traffico è il vostro datore di lavoro, il signor Luciano. - Orologi? - Ottima persona, grande artista, ma non glielo lasciano fare, quel film, ve lo dico io. - Ouais? - Ovvero a Luciano stesso. - Ovvero, in particolare, che non lo è la Jugoslavia. - Ovviamente si tratterebbe di un viaggio in incognito: i russi non devono sapere dell'approccio, altrimenti potrebbero assumere spiacevoli contromisure. - Ovviamente uno dei nostri agenti resterà sempre con voi, il nostro uomo migliore, lo conoscerete domani. - Ovviamente, - - Paghiamo noialtri. - Palmo, Beppe, portatelo via, - - Palmo, io non c'ho i documenti in regola per andare all'estero, c'ho dei carichi pendenti. - Palmo, non capisci un cazzo! - Palmo, se mi metti ancora i diti sotto il naso mentre guido, ti rimando dai tuoi a Portomaggiore, solo che ci arrivi a calci nel culo. - Panchina. - Panchina? - Pardon? - - Pare che avesse scommesso contro un amico che avrebbe avuto il coraggio di schiaffeggiare in pubblico "don Luciano". - Pare che c'entra qualcosa anche la moglie di Montroni, che infatti è andata via piú o meno in quei giorni lí. - Pare di stare da noi! - Pare l'abbia scaricato lí un'auto decappottabile. - Parecchi anni. - Parigi. - Parla con tuo fratello e digli che gli voglio bene. - Parlano perfino l'italiano. - Parlare? - - Parlate di Ettore? - Parlo per esperienza personale: io in Francia ci sono venuto un mese fa, a girare un film. - Parole come "diaspora" non fanno che inasprire una contesa artificiale. - Partiamo tra due ore -. - Partirà tra pochi giorni, e noi lo accompagneremo. - Partirete per Trieste dallo stesso aeroporto in cui siete atterrato questa mattina. - Partiti!! - Partito? - Parto dall'inizio: ero su un'isola, a trovare mio padre e mentre ci facevamo i fatti nostri, qualcuno ha tentato di rapire Cary Grant, che era pure lui sull'isola, lo so che è incredibile, ma è cosí, glielo giuro, allora mio padre ha sparato e i rapitori sono scappati... - Pas d' problèmes, Zollò. - Pas mal, le garçon! - Pas possible. - Passami la vestaglia, va', che mi faccio un caffellatte. - Passavano altri dieci anni e tanti saluti, chi se lo ricordava piú il Comandante Bob? - Passeggeri a bordo non ne ho visti. - Passi, passi pure. - Passiamo da casa mia, Vic. - Patacche, - - Peccato è l'ultimo. - Peccato. - Peggio ancora coi siciliani, e il figlio di puttana che vende lavatrici a Napoli. - Pensa alla cosa piú assurda che te viene in mente e qui è normale. - Pensa che fra qualche anno i tuoi colleghi giovani non ne avranno visti mai, dei morti. - Pensa che non si vede che ha il gatto sulla coppa? - Pensaci. - Pensare alla rivoluzione, prendere le armi. - Pensate di riuscire a parlare come me, prima o poi? - Pensate sia possibile chiedere a vostra madre di non parlare a nessuno della visita senza spiegare troppi dettagli? - Pensavi che non mi accorgevo delle tue manovre? - Pensavo gli fosse passata, invece ce l'ha ancora su con me, a quanto pare. - Pensavo venissi da solo. - Pensi alla figa o ti stai addormentando? - Pensi che gli è successo qualcosa di brutto? - Penso che tuo marito sa di noi due. - Penso si limiti al bar Aurora. - Per allora dovrai avere mandato a memoria il contenuto del fascicolo -. - Per andare dove? - Per andare in Sudamerica? - Per attraversare a piedi, senza sporcarsi nel fango. - Per capire quanto hanno patito basta guardare come si sono vendicati in Istria, gettando la gente nelle cosiddette "foibe". - Per carità! - Per carità, una storiella accattivante, tratta dal romanzo di un certo David Dodge. - Per carità: mia madre non sopporterebbe di incontrarmi in un luogo estraneo, sarebbe nervosa oltre ogni limite. - Per di piú vi si accusa di aver rifornito il falso marchese Ugo Montagna con grosse partite di eroina, tra il febbraio e l'aprile 1953. - Per Dio! - Per Dio! - Per Dio, ve ne volete andare prima che perda la pazienza? Fuori!!! - strillò Sir Lewis, senza schiudere piú di tanto le labbra, quasi senza muovere i muscoli facciali. - Per evitare assalti ho stipulato un patto con la stampa locale. - Per far questo occorre dare al mondo un'immagine nuova di quel paese, del suo leader e della sua storia. - Per fare cosa, Sir Lewis? - - Per fare cosa? - Per fare le cose bene bisogna essere svegli. - Per farne un alleato accettabile. - Per favore, vuoi spiegare al ragazzo che non deve picchiarlo davvero? - Per favore. - Per fortuna che con 'sto povero zio la mossa non gli è riuscita, eh, Gaggia? - - Mi pare che era pure un compagno, lui qua. - Per fortuna che è arrivata l'occasione del bar. - Per forza, con tutti i soldi che gli americani hanno dato alla Dc e tutti i terroni che vanno dietro i preti. - Per il bar, se preferisci. - Per il clima e il paesaggio non ti puoi lamentare, babbo. - Per il mestiere piú antico del mondo, darling. - Per il momento no. - Per il rifiuto di sottostare all'autorità di Stalin, e per scelte di politica estera giudicate poco ortodosse. - Per il viaggio vanno bene. - Per il viaggio. - Per impedire che Luciano venisse aggredito. - Per la tua incolumità e per la segretezza del tuo incarico è meglio che tu rimanga in albergo, compagno Zhulianov. - Per lavoro o per piacere? - Per loro una cosa è vera se la dice il Partito. - Per mare? - Per me è ancora piú difficile, cosa credi? - Per me è colpa di Pierre. - Per me è un onore stare a vostra disposizione. - Per me pareggiano, al massimo ics due. - Per me son tutte balle, figurati se la signora Montroni faceva le corna al marito con un barista! - Per me tu puoi anche stare a casa, se hai da fare, mandi qua Teresa, andiamo al cinema, prendiamo una cioccolata, e io sto benissimo, proprio benissimo. - Per niente! - Per niente! - Per niente. - Per noi è molto importante che M'sieur Luciano sia informato del grande salto di qualità che le nuove attrezzature consentono. - Per non destare sospetti, - riprese Raymond, - avremmo pensato di ingaggiare un sosia, Mr. Grant, che in vostra assenza si lasci scattare qualche fotografia da lontano, in compagnia di vostra moglie, per far contenti i rotocalchi. - Per quale motivo avrebbero dovuto farlo? - Per quale motivo l'MI6 viene affiancato da un uomo di Hoover? - chiese Cary. - Per quale motivo mi avete dato una droga allucinogena? - Per qualsiasi cosa, il mio attendente rimarrà a tua disposizione. - Per quanto ci riguarda, invece, aprire il dialogo con la Jugoslavia significherebbe lanciare una testa di ponte verso l'Europa orientale. - Per quanto di solito sia mio marito a farmi appunti sul vestire, cercherò di consigliarvi al meglio. - Per quanto riguarda la visita a vostra madre, occorre fare molta attenzione. - Per quanto tempo continuerà a vincere? - - Per quanto, a essere sincero, dopo dieci ore su quell'aereo infernale avrei trovato accogliente anche il garage. - Per quattro anni l'Fbi ha appoggiato ufficiosamente il senatore McCarthy, fornendogli documentazione sulla vita privata di politici e intellettuali. - Per quelli le pallottole non bastano, ci vuole altro -. - Per quello i registi mi chiamano. - Per questo dobbiamo andarcene, ognuno per la sua strada. - Per questo è un buon posto per il contrabbando. - Per questo la vostra opera è stata cosí utile. - Per questo lascio che il Mauser dà il primo saluto a chi arriva sul sentiero, là in alto. - Per questo mi sono rivolto a te. - Per questo pago bene. - Per questo preferisco i piccioni. - Per questo siamo qui. - Per riuscire a lavarci, entravamo in due sotto la doccia. - Per servirvi. - Per tanti anni ho desiderato avere un padre come tutti gli altri. - Per tanti anni mi sono accontentato delle lettere. - Per te ottantamila. - Per trascinare la Jugoslavia dalla nostra parte. - Per tutta la partita vi metterete d'accordo. - Per tutta la serata, direi. - Per tutta la vita non ho mai potuto scegliere. - Per via di terra è diventato rischioso, i rapporti tra frontalieri italiani e doganieri sloveni non sono piú buoni come una volta, subito dopo la guerra, quando anche di là erano comunisti, o comunque amici dei comunisti di qua -. - Perché a quelle, alle suore, nemmeno le scommesse piacciono assai. - Perché dovete prendervela con me? - Perché è domenica. - Perché è un errore: avresti dovuto dire and then we have a drink. - Perché eri andato via? - Perché Fefe non sia morto per niente. - Perché il cinema è la fabbrica dei sogni del mondo libero, Mr. Grant, la sua coscienza e la sua immaginazione. - Perché io l'ho capito come stanno le cose. - Perché io ormai sono rovinato, questo è chiaro, avvocato. - Perché la Francia è proprio un grande paese. - Perché la Teresa non è venuta? - Perché l'americano è una lingua buona for business, per gli affari, e per ordinare la birra. - Perché no? - Perché non essere semplicemente se stessi? - Perché non facciamo su e giú con la Francia? - perché non lo chiediamo a lui di spiegarci questa cosa di Tito? - Perché non si dicono? - Perché scusa, metti anche che la povera Wilma l'ha accoppata lo zio, o qualcun altro, uno che se la voleva chiavare e non c'entra con Piccioni e Montagna. - Perché se scoprono che sono tornato in Italia, mi mettono in prigione. - Perché sei bello. - Perché sei venuta a prendermi, oggi? - domandò ancora. - Perché sei venuta tu? - Perché sia chiaro, avvocato, che io non c'ho una lira, avete capito. - Perché state combattendo dalla parte giusta. - Perché sto per conto mio, come Robinson Crosué. - Perché, a te ti piacciono? - Perché, Fanfani è meglio? - Perché, non puoi? - Perché, scusa, se te sapevi delle cose cosí grosse le andavi a raccontare ai carabinieri? - Perché, suo fratello cos'ha fatto? - Perché, tu vuoi andare via? - Perché? - Perché? - Perciò tengono il tempo di curare l'aspetto, di leggere le riviste, tenere dietro alla moda. - Perdi qualche gettone alle macchinette. - Perfetto. - Perfetto. - Perfino Hitchcock sta girando un film a Cannes. - Permettete una parola? - Però a voi pare strano che uno come me va in giro con cinquemila lire in tasca. - Però adesso ti metti al riparo! - Però devi vedere come diventa se provi anche solo ad alzare la voce col sottoscritto. - Però Fanfani dicono che è piú di sinistra, - - Però gli piacciono un po' troppo le puttane, è rischioso, quando stai preparando un colpo, cough! Cough! - Però hai chiesto cosa faceva lui da queste parti? - Pero in questo posto c'è una regola non scritta: tutti quelli che passano di qui hanno una storia da raccontare. - Però mi hanno pure detto di seguire alla lettera i vostri consigli, senza badare a spese, a quelle penseranno loro. - Però ne ho sentito parlare molto, - - Però posso dirti come si chiamava uno degli attori, il piú bravo di tutti, uno che prima di nominarlo bisogna sciacquarsi la bocca col sapone, aspetta, aspetta, Gary Grent? - Però qua non fai puttanate. - Però quelli non vogliono che si sappia in giro, dovrei viaggiare in incognito. - Pero qui me chiamano tutti León, da quando arrivai, nel '39, dopo la derrota de España. - Però sembrate molto sicuro nell'escludere che Luciano sia coinvolto in qualsiasi tipo di affare illegale. - Però vorrà pur dir qualcosa, no? - Però, - conta sulle dita, - niente sovrattassa per chi ha fatto colletta, e i guadagni in piú tutti in cassa comune per almeno tre anni, che se andiamo sopra le spese, non so, affittiamo il calcio balilla o ci paghiamo il biglietto per lo stadio. - Però, lascia che te lo dica, ricominciare ti farebbe bene, ne sono certa. - Però, vedi, non posso piú fidarmi di nessuno e con gli amici ho dovuto tagliare i ponti, per non mettere guai anche a loro. - Persino il trono e il titolo di imperatore sono oggetto di un commercio tutt'altro che nobile. - Piacciono anche a me, cough! cough! Cough! - Piacere mio. - Piacere. - Piano, piano, - - Piccoli piaceri invece di grandi sogni. - Piense que el padre luchó junto al comandante Tito cantra la dominación nazifascista. - Pierre c'aveva da portare via suo padre, a Montecarlo aveva vinto tutti quei soldi e non c'ha pensato due volte. - Pierre! - - Pierre, il frullone! Il frullone! Andiamo! - Pierre, se vuoi ci alziamo e andiamo via, però abbiamo pagato il biglietto, proviamo almeno a vedere gli altri due episodi. - Pierre, te lo ripeto: è meglio che tronchi, prima che succeda qualcosa di grave. - Pierre, tu dici troppe parolacce, - - Piglia la coperta, va'! - Piú avanti c'è il Foro: dove i notabili parlavano della politica e d'u business. - Piú che un imperatore è un'interessante macchietta, - - Piú di uno ci si è rotto la testa. - Piú fiori, voglio piú fiori, devono affondare nei fiori, capito? - Piú forte. - Poi a Mantova non c'hanno mica quell'accento lí, te lo dico io. - Poi Capponi non è mica un vagabondo come il fratello! - Poi Dragan me lo dice. - Poi è andato su in camera, s'è tolto tutto ed è uscito fuori. - Poi è enorme, non la vedi l'ombra? - Poi era una porcheria, non c'era verso di farlo andare. - Poi erano cambiate troppe cose. - Poi il sabato sera si tirano a lucido e tentano di convincere il marito di aver sposato una gran dama. - Poi la Cia e i governi dell'Alleanza atlantica. - Poi la sua compagnia si è ammutinata, e sono passati dalla parte di Tito. - Poi l'Angela m'ha chiesto un grosso favore, e a quel punto mica potevo dir di no. - Poi le strade son messe d'un male, tutte un buco... - Poi me trasferirono definitivamente a Parigi, per organizzare las Brigadas, le Brigate internazionali. - Poi mi butti in un fosso appena il camion rallenta. - Poi mio padre non è stupido: se di punto in bianco mi chiede di pensare al suo ritorno, vuol dire che è davvero messo male. - Poi non lo vogliono uno che è stato amico di Tito. - Poi non mi fido di quel che dicono Odoacre, Benfenati e tutti gli altri. - Poi non sei piú andato a trovarlo, tuo padre? - Poi ormai l'Angela e Montroni son sposati da tanto tempo, te non sei piú uno sbarbino, e neanch'io c'ho voglia di fare il cinno, cazzo, vi vedete di nascosto in casa mia che non c'entro niente, ti pare che si può continuare cosí? - Poi penso che con i matti io c'ho passato tutta la vita e non me ne sono pentito. - Poi quel Fanti non è neanche un compagno. - Poi segnalo a Sir William Stephenson che Errol Flynn frequenta agenti tedeschi e, in quanto suddito britannico, è colpevole d'alto tradimento. - Poi silenzio, piú niente per mesi, e adesso le mie tornano indietro. - Poi Spanézz era in brigata coi socialisti, sí e no che abbia sparato un colpo. - Poi torniamo su. - Poi una notte hanno provato a fare fuori anche a me. - Poi, a guerra finita, mi date la dannata medaglia e io, che tra l'altro sono già cittadino americano, dovrei andare in brodo di giuggiole, non è cosí? - Poi, all'improvviso, piú niente. - Poi, cinquemila lire, in regalo? - Poi, dopo la sconfitta, il Messico ci ha accolti. - Poi, dunque, fatemi pensare: due nani, una muta di cani che pisciano e cagano dovunque, quattro guardie del corpo che sembrano lottatori di Sumo, tre cuochi, un assaggiatore a prova di veleno, due autisti, un maggiordomo, un addetto alla vestizione, un sarto... dimentico qualcuno, Lucien? - Poi, innocente come il bambino all'altare, capite avvoca', vi rendete conto? - Poi, quasi mi dimenticavo, c'è una bella notizia per noi. - Poi, sapete come succede, sono sempre all'ippodromo, e pulisci qua, porta questo di là, fai una puntata per il signore che vuole starsene comodo, pure cosí ci guadagno qualcosa. - Poi, 'scolta, se quello schifo lí viene dalla Cina allola io essele nato Castel San Pietlo, plovincia di Shanghai, tu non sapevi onolevole compagno italiano? - Poi, un po' alla volta, cominci a capire. - Poi? - Poi? - Pompei era un posto di villeggiatura, ci venivano i ricchi per riposare, per stare lontani dalla grande città. - Por eso vendo il locale. - Portate i nostri saluti al Comitato centrale e consigliate a tutti i compagni un autore imperdibile, si chiama Charles Marx, ricordatelo! - Portavo gli ordini di Togliatti ai compagni exiliati in Francia. - Porto in giro il signor Luciano. - Possiamo capirle solo fino a un certo punto. - Possiamo essere, e siamo, piú eleganti di voi! - Possiamo fidarci? - Possiamo trattarne grossi quantitativi. - Posso aspettarlo qui? - Posso benissimo fare da sola, caro, non voglio che nessuno mi ronzi attorno per dirmi cosa devo fare, e vedi, tenermi occupata mi tiene viva, caro. - Posso chiederti almeno un ultimo abbraccio? - Posso entrare? - Posso farvi i complimenti, Mr. Grant? - Posso farvi una domanda? - Posso garantirlo. - Posso pagare una grossa cifra per quel televisore. - Posso portarlo via? - Posso procedere? - Posso procedere? - Posso smerciarne quanto ne vuoi. - Potete andare, - si rivolse ai condannati. - Potete controllare, fino all'età di tredici anni ho abitato presso la Casa del fanciullo di Santa Teresa, perché insomma, mia madre aveva danaro appena per campare, poveretta, e con il mestiere che faceva, non so se mi spiego, una creatura era un bel peso. - Potete dirlo forte. - Potete prestarmi un attimo il giornale? - Potrebbe servirti a migliorare la pronuncia, no? - Potreste darmi una descrizione del vostro montgomery, Mr. Kaplan? - Potreste definirmi l'attività del signor Luciano? - Potreste essere piú preciso? - Potreste essere piú preciso? - Povera Patria, piegata dagli abusi di potere / di gente infame che non sa cos'è il pudore. - Poverino, sono ore che stai combattendo, e non hai mangiato niente! - Povero Jean, in attesa di Godot fece un sacco di soldi e non seppe mai perché. - Prega che nessuno sbirro ti viene a cercare e io ti lascio perdere. - Prego. - Prego? - Prego? - Prego? - Prende su, baracca e burattini, come fosse solo al mondo! - Prendete la radio. - Prendetelo pure, l'ho finito mentre vi aspettavo all'aeroporto. - Prendi l'altra. - Prendi l'avvocato, ad esempio: - Prendi un biscottino, bello di papà. - Preparatevi a rilasciarmi, commissario. - Presto o tardi dovremo smettere di vederci, prima che ci innamoriamo troppo, prima di sentire troppo la mancanza quando stiamo lontani. - Previa verifica dei pagamenti sul nostro conto corrente bancario, ovviamente. - Prima della fine dell'estate. - Prima di andare in Jugoslavia dovrei passare da Londra, e insomma starei via da casa per qualche settimana. - Prima di fare un altro scambio con Dubrovnik, ne passerà. - Prima di tutto, che se ne vada Winterton con tutta la banda. - Prima di tutto, cosa pensate del paese che vi ha concesso la cittadinanza? - Prima di tutto, in Europa occidentale non c'è riscontro di attentati dinamitardi materialmente eseguiti da agenti sovietici; in secondo luogo, una simile dinamica è inverosimile; infine, se ogni operazione del nemico si concludesse con l'eliminazione degli esecutori, non ci sarebbe nemmeno il nemico! - Prima dicevi che cambieresti aria volentieri. - Prima fumavo, eccome. - Prima mi accompagnate e prima finiamo. - Prima o poi, finirà che faccio un incidente e allora, no, macché, cioè, si fa per dire, ci mancherebbe, quando guido poi sono sveglissimo, ma magari ecco, ci perdo dei clienti. - Prima pagina. - Prima rispondete alle domande, quindi sarete informato. - Prima vi illustrerò i dettagli del viaggio, poi vedremo come soddisfare le vostre richieste. - Prima, almeno, le cose erano chiare: lo sapevano tutti che se non avevi la tessera non potevi lavorare e prendevi anche le botte. - Primo premio: un bel prosciutto di Langhirano, abbiamo già trovato chi ce lo compra e ci facciamo su sette-ottomila lire. - Primo, nel Pc jugoslavo non c'è discussione, guai a chi critica, non si eleggono i dirigenti, c'è un controllo poliziesco dei militanti e un vero e proprio dispotismo turco. - Probabile. - Problemi? - Procedere. - Procederei in questo modo, allora. - Procediamo pure, allora. - Produciamo eroina e morfina base di eccellente qualità. - Professore, mi aspettavo di trovare piú gente che parlasse italiano. - Promesso, - - Pronto, Nicola, sono io, Pierre. - Pronto, Robespierre? - Pronto. - Pronto. - Proprio non lo so. - Proprio questo vogliono farti credere: che nulla costa piú fatica, che la vita è una burletta, purché si dia la giusta importanza alle cose, imparando a memoria il testo di Vola colomba, studiando a fondo la vita della tal principessa o interessandosi alle fantastiche proprietà della brillantina Colgate. - Prosperosa, - - Prosperosa? - Prova a indovinare, Stiv, prova. - Provateci voi, adesso! - - Pubblicità? - Pulisce orcanismo. - Puliti. - Puliti? - Pultloppo, onolevole compagno, io cinese, io non capile niente. - Può darsi che per un po' non viene piú. - Può essersi pure sbagliato, voi lo sapete come succede quando fa buio, che credete di riconoscere un amico e invece è qualcuno che non c'entra. - Puoi andare. - Puoi dormire un po'. - Puoi venire con noi. - Puoi venire disarmato. - Pure con la pista lenta? - Pure lui aveva cinquemila lire in tasca? - Purtroppo che Ferruccio è stato male l'ho saputo solo al ritorno. - Purtroppo non è questione di giornate, professore... - Purtroppo non potremo evitarvi il viaggio in auto fino a Bristol. - Purtroppo, - proseguí Pierre affiancandolo, - non c'è nulla che dimostri che è proprio suo. - Qua in Italia lo mettono in galera. - Qual è il budget dell'operazione? - Qual è la differenza tra le fimmine americane e le donne italiane? - Qualche mese fa Luciano ha ricevuto la visita di alcuni amici americani, di Nuova York? - Qualcosa che lo presenti come un eroe agli occhi dell'Occidente. - Qualcosa che non capisco. - Qualcosa che non sia recitare ma neanche star qui a roderti tutto il santo giorno. - Qualcosa non va, caro? - Qualcosa non va, sir? - Qualcuno che vi ha visti scaricare. - Qualcuno deve rimanere. - Qualcuno si è permesso qualcosa? - Qualcuno, qualcosa ha sempre scelto per me. - Quale, quello col leopardo o quello dello sposo di guerra? - Quale? - Quali cinquemila lire? - Quali mostri, Fefe? - Quali sono, poi, quei tuoi carichi pendenti? - Qualsiasi informazione potrebbe essere preziosa. - Quando abbiamo ventilato l'ipotesi di impegnare un produttore anglosassone in un film sulla sua vita, ha detto esplicitamente che sarebbe stato lusingato da una vostra partecipazione. - Quando arrivai in Spagna, per difendere a la repubblica, c'era un casino che non vi dico. - Quando arriverà alla vostra età avrà superato il quintale da un pezzo. - Quando avremo un figlio non vorrai mica chiamarlo "Cary", vero? - Quando ci dànno il via, stammi attaccato al culo e non ti fermare, mai! - Quando ci rivediamo? - Quando è ora sparisco senza fare rumore. - Quando è uscito, era spaventato, è venuto a cercarmi, a dirmi tutto, che non era un infame, che stava a disposizione. - Quando finisce questa storia, mi spieghi cosa ci facevi sulla nave con quel piccione. - Quando finisce 'sto porto? - Quando guido io stai sempre muto come un pesce, che mi vengono i colpi di sonno, oggi invece sembri un Pubblico ministero! - Quando ha capito che non potevo esserlo, ha deciso di liberarmi. - Quando Justine individua le sue prede, non se le lascia certo scappare, - - Quando la trovano la merce gli sbirri in 'sto casino!? - Quando lo trova, gli darebbe mica due-tre scapaccioni da parte nostra? - Quando nel '43 i nostri agenti ci informarono che Hitler aveva un piano per assassinare Winston Churchill, ingaggiammo un certo George Howard Poster, noto nella sua professione di imitatore come il Grande Poster, per impersonare il Primo ministro in diverse occasioni pubbliche. - Quando non c'eri era meglio. - Quando pensi che sarai pronto? - Quando penso che la mia vita passerà tra la balera e il bar Aurora mi sento morire. - Quando riparti? - - Quando saremo oltre confine avrai la tua parte e te ne andrai a farti fottere dove ti pare. - Quando sei arrivato? - Quando sei in un vicolo cieco, rimpiangi sempre di non poter volare. - Quando sei morto le donne smettono di complicarti la vita. - Quando sei stato male è tornato in fretta e furia da Roma, perché era preoccupato. - Quando siete tornato a Montreal vi avranno fatto una festa, o sbaglio? - Quando torno ti prendi un mese intero e te ne vai dove vuoi, Steve, a trapanare puttane a ripetizione. - Quando uno c'ha quella faccia lí può essere una cosa sola: donne. - Quando veniamo a vederlo, paghiamo la soprattassa sul caffè e con quella soprattassa, che son sempre soldi nostri, Benassi ci copre la spesa? - Quanta pazienza ci vuole, Steve! - Quante casse hai detto? - Quante persone hai ucciso? - - Quante volte lo sei andato a vedere? - Quanti? - Quanto a Flynn, - riprese Raymond, - c'erano altri modi per liberarsene, e non aggiungo altro. - Quanto a voi, maestà, avete oggi dimostrato che il vostro modo di perdere è, senza dubbio alcuno, davvero imperiale. - Quanto al Partito, - riprese il professore, - Togliatti e Tito faranno presto la pace, ora che Baffone non c'è piú. - Quanto al problema tedesco, è certo che la Germania Federale emenderà la costituzione per permettere la riorganizzazione di un esercito nazionale, e aderire all'Alleanza atlantica entro la fine dell'anno. - Quanto alla vostra spiacevole esperienza con l'opinione pubblica britannica, Mr. Leach, poteva andarvi peggio. - Quanto bene ti voglio! - Quanto ci metteremo? - Quanto tempo sei rimasto in Russia? - - Quanto ti ci vuole per... No. No. - Quanto? - Quasi come i docks ormai, non è vero? - Quasi è meglio che è morta, la mamma! - Quasi è un bene che è morto cosí presto, guarda. - Quasi tutti quelli che conosco non sono stati a Roma. - Quattro viaggi non sono un po' tanti? - Quel giorno in piazza c'era anche mio fratello. - Quel miserabile fallito di Charlie Siragusa, che sta provando a raddrizzare la carriera venendo a insegnare agli sbirri di qua. - Quel percorso lí sarebbe ancora piú rischioso. - Quel professore, Blafard, lui fa delle cure "alternative". - Quel Renato Fanti ti racconta un sacco di belle cose, ma per lui è facile, sta bene di famiglia, ha viaggiato, è stato all'estero, sa le lingue. - Quella è gente strana, mica gli fa bene la stessa roba che fa bene a noialtri. - Quella è una che la dà, lo sanno tutti. - Quella medicina nuova che prendeva Ferruccio non può essere interrotta di punto in bianco. - Quella porcheria lí non la voglio neanche vedere. - Quell'animale voleva strozzarmi, gli ho dato 'na capata. - Quelle gocce erano Lsd? - Quelle non vi dicono mica le bugie, lo sapete. - Quelle piangevano per davvero. - Quelli là in bassitalia preferiscono cosí. - Quelli, se gli racconti una balla, se ne accorgono, - - Quello che aveva disertato per non dover ammazzare gente innocente. - Quello che era andato in un paese straniero a fare la rivoluzione che in Italia non si poteva fare. - Quello che faccio qui. - Quello che hai non ti basta e quello che vuoi non posso dartelo io. - Quello che indossate, Mr. Bondurant, è uno degli abiti da Cary Grant? - Quello che io e il mio amico faremo lo faremo solo per soldi. - Quello che si è instaurato a livello mondiale è un equilibrio del terrore, e sul tavolo ci sono almeno quattro questioni cruciali, spinose, dalla cui soluzione diplomatica dipendono le sorti dell'intero pianeta. - Quello che volevo dire è: nelle fotografie portate abiti dal taglio eccezionale. - Quello con cui sei entrato. - Quello con la camicia marrone. - Quello di Frosinone ha detto che c'è anche uno di quei marchingegni, un televisore. - Quello è un modo di dire. - Quello fa la faccia del tonto, mentre un complice di Ghigo si avvicina e dice: "Ho sentito che parlavate di orologi. - Quello là viene con noi? - - Quello lí, al suo paese, ha assaltato una caserma dell'ejercito. - Quello lí, altro che democristiano, è un fascista, uno che i problemi li risolve col manganello! - Quello lí? - Quello mi ha chiesto un favore, e io glielo faccio, non sto lí a chiedergli questo e quello, se no che favore è, scusa? - Quello ne vale venti volte tanto, almeno. - Quello quasi mi strozza e non mi faccio manco pagare? - Quello sí era un rapinatore coi controcazzi. - Quello s'inventa tutto, confonde tutto, si vede che i soldi li ha vinti con una scommessa non tanto pulita e non ve lo vuole dire. - Quell'uomo che dovrebbe assomigliarmi, quel francocanadese? - Querida. - Questa è diserzione, siete pazzi! - Questa è l'America Latina, compadre. - Questa è una cosa che attira attenzione. - Questa è una macchina americana, capemmerda, qui non ci sono i pezzi di ricambio. - Questa Gas non ce la dovevi fare. - Questa non è la casa del Signore, padre? - Questa persona dovrebbe sostituirmi? - - Questa persona si fida di me. - Questa storia di Djilas lo dimostra: Tito vuol tornare coi russi e molla per strada i critici dell'Unione Sovietica. - Quest'apparecchio piglia solo le trasmissioni americane, che qua in Italia ancora non ci stanno. - Questaw ay l'unicaw ave' timeyn-taw, non ce nay sawano altwey: disp' detevi e taw' nate a casa! - Queste che vedete, mio caro, non sono affatto puttane -. - Queste sono le cose che ti dice Fanti, vero? - Queste sono le stoviglie: bicchieri, tazzine, posate, piatti. - Questi bestie sono. - Questi carusi qua sono indemoniati, these fuckin' brats, diavoli sono... - Questi pezzi grossi andavano in moltissimi paesi intorno a Napoli, posti come Acerra, Marano, Afragola, parlavano delle loro cose, facevano propaganda, raccontavano i loro progetti. - Questi sono i comandamenti di Vincenzo Donadio. - Questi sono per te. - Questione di coerenza, professore: non posso azzeccare la frase in cui dico di essere un pessimo alunno. - Questo bastardo non funziona nemmeno! - Questo bellimbusto stempiato e malrasato dovrebbe assomigliarmi? - Questo copione non è da lui. - Questo è americano, vedi? - Questo è ancora da definire. - Questo è ben piú che "avere problemi", non trovate? - Questo è Darjeeling, uno dei migliori tè del mondo. - Questo è il nostro mestiere, Mr. Grant. - Questo è l'ultimo avvertimento. - Questo è territorio della Santa sede, consacrato a S. Antonio Taumaturgo. - Questo è un dato interessante, maggiore. - Questo foglietto vi dice qualcosa? - Questo ha a che vedere con quella cosa grossa, ma giusta, che ho fatto tanto tempo fa, quella delle suore. - Questo impedisce alle scarpe di raggrinzirsi al centro, cosí. - Questo Lauro stava cosí con Mussolini, poi quando arrivammo noi, i liberatori, fu arrestato, solo pochi giorni, per capire la situazione, trovare un business per tutti, e don Achille si dimostrò uomo intelligente, come si dice, anche per merito del suo lavoro, navigato. - Questo lo offro io, - - Questo lo so. - Questo non si può fare, quest'altro neanche. - Questo offre maggiori garanzie anche a voi, tra l'altro. - Questo per dire che la mia non è una domanda futile. - Questo quando suo marito è partito per Roma. - Questo rende tutto piú semplice, Mr. Grant. - Questo si chiama parlare chiaro, Sir Lewis. - Quest'uomo, quest'individuo che dicono mi assomigli, non starebbe sempre qui. - Qui c'era un paese da fare, c'era il socialismo, la rivoluzione, capisci? - Qui ci sono i profughi politici di mezzo mondo. - Qui ci sono solo brutti ricordi. - Qui è appena arrivato il babbo. - Qui il tempo si fermò. - Qui invece le parole hanno un senso particolare: riempiono la bocca. - Qui la Storia ci passò, amici, e se qualcuno con la testa decidesse di rimettere tutto a nuovo, i turisti arriverebbero a frotte, pure dagli States. - Qui non basterà un semplice ritocchino!" - Qui non s'è visto nessuno. - Qui non spara nessuno. - Qui si sta bene, se vuoi. - Qui siamo ancora al fronte, ci sono spie dovunque, gli americani tentano sempre di infiltrarci. - Qui siamo nella capitale del cinema. - Qui tutti passarono: francesi, spagnoli, piemontesi, tedeschi e adesso gli americani. - Quindi adesso avrete problemi. - Quindi devi imparare a dare tempo al tempo. - Quindi è patta. - Quindi gli inglesi cercano di tirarlo dalla loro. - Quindi, al punto in cui siamo è piú facile agire per denaro che per passione. - Quindici! - Quindicimila, ci dà. - Radko, - - Radko, fa' vedere, cos'hai trovato? - - Ragazú, se mi chiedete le cinquemila adesso, tutte in una volta, io devo tirarmi indietro, che in agosto vado in villeggiatura con la famiglia, dieci giorni a Torre Pedrera e son quarantamila solo di pensione terza categoria. - Ragazzi, statemi a sentire. - Rammenterete che, per proteggere il lavoro d'intelligence del vostro amico Mr. Coward, mettemmo in giro la diceria che l'MI6 lo avesse sollevato dal suo incarico per mancanza di riservatezza. - Raymond, - sbottò Brown, - non mi piace essere interrotto, okay? - Rendiamoci conto di cos'avrebbe significato un'accusa a Mr. Flynn per alto tradimento o spionaggio: si sarebbe trattato di un processo lungo e tortuoso, esposto all'opera di disinformazione nemica, e chi sarebbe stato alla sbarra? - Restano sul camion. - Resti da sola. - Rete calata. - Ricordate quello che vi ho detto: non mollate. - Rien, niente. - Rimani pure a Roma, - aveva insistito, - non c'è bisogno che ti stai a scomodare, sono capacissima di provvedere a mio fratello anche da sola. - Rimettili dentro. - Ringrazia che ti dicono qualcosa, che te se no prendi una brutta piega. - Ripassate domani, d'accordo? - Ripeti un po', de chi? - Ripeto: Molliamo la nassa! - Ripeto: rete calata. - Riposo la nerchia di tuo padre. - Riscrivila giusta, cosí ti ricordi la differenza. - Risparmia il fiato per quando ti chiamiamo in questura, - - Risponde al vero che siete l'autista di Salvatore Lucania, meglio noto come Charles "Lucky" Luciano? - Risponderò solo in presenza del mio avvocato. - Ritiro tutto quel che ho detto sui soldi buttati. - Roba di farmacia, tipo antidolorifici, non so quante casse. - Robespierre era un rivoluzionario francese. - Robespierre. - Robespierre... We might as well call Napoleon and Lafayette to save our hide. - Roveche? - Sa mica dove posso completare le formalità?" - Sai ballare anche da uomo? - Sai cosa dice Mao Tze-Tung? - Sai cosa ti dico? - Sai cos'è successo a Capponi? - Sai dov'è, 'sto bar Aurora? - - Sai già a chi venderlo? - Sai quella riffa dal salumiere, quella con in premio il televisore? - Sai una cosa, Jo? - Sai, - cominciò, - mio fratello era già grande, aveva un lavoro, la Resistenza se l'era fatta in Italia, non è il tipo che ama i cambiamenti, lui. - Sai, Cary, io non ti capisco. - Sai, Stiv, io mi sono divertito a cercare il televisore. - Sai, Vic, a me l'anticaglia non è mai piaciuta. - Sali, capemmerda! - Salite! - Salta su! - Salvato', tu si' scem'! - Salvatore Pagano? - Salvatore Pagano? - Salvatore, e che fai? - Salvatore, rovescia questa casa come una carriola di merda. - Salvatore. - Salvatore. - Salvatore. - Salve, - - Salve, Rizzi.- - Sangue amaro, di valle. - Sapete anche dove abita? - Sapete chi è Charles Siragusa? - Sapete come sono i contadini russi, superstiziosi e creduloni. - Sapete cos'abbiamo scoperto, con gli altri compagni, leggendo per bene il testo della convenzione? - Sapete dove ho conosciuto il primo cittadino statunitense? - Sapete quant'è il malus dell'assicurazione? - Sapete, Agnano è la mia seconda casa, anzi, forse pure la prima, e io i cavalli li conosco bene davvero, e Ninfa il giorno prima aveva fatto una brutta colica, mentre Monte Allegro stava in gran forma. - Sapete, è seguace di quelle discipline orientali che vanno di moda in California, non credo altrettanto in Jugoslavia. - Sapete, i miei Servizi segreti mi hanno consegnato un dossier su di voi. - Sapete, io ho smesso, grazie a mia moglie. - Sapete, io non me ne intendo. - Sapete, una volta Stalin mi disse che non si deve mai dire piú dello stretto necessario. - Sapevano bene che ci tenevo, ma giocarono sporco: mi dànno una promozione, un posto che non mi interessava, in un ufficio in Spalato. - Sappiamo soltanto che qui non abbiamo futuro. - Saprei riconoscere in mezzo a una folla un parvenu di sicuro successo. - Sarà anche uno famoso, ma non sembrava tanto sveglio. - Sarà fatto. - Sarà lui a chiedervela, mentre vi consegna la seconda busta. - Sarà necessario un po' di allenamento, Mr. Bondurant. - Sarà per un'altra volta, allora. - Saranno due anni. - Sarebbe a dire che avevi scommesso su un altro pesce. - Sarebbe disastroso, altrimenti: quello non mi somiglia per niente. - Saremo di ritorno domani... - Saresti soltanto un famoso attore che va in visita a un capo di Stato. - Sarò a Marsiglia tra circa due mesi per conto di Luciano. - Sarò impegnato almeno fino a maggio. - Save', Ninfa sta a mezzo. - Sbaglio, forse? - Scatole di latta a quattro ruote, fanno piú rumore di un tank, piú puzza di una petroliera e d'estate sembra di stare nel forno. - Scelba però è di un'altra categoria, molto piú numerosa. - Scelba, maiale, per te finisce male! - Scendi. - Scendiamo in casa. - Scendo subito, - - Scherzi? - 'Scolta, - 'Scolta, cos'è che dobbiamo caricare oggi? - 'Scolta, Gaggia, - chiede Garibaldi mentre cala un Re di coppe, - non ho mica capito, sai? - 'Scolta, non sto a dirti dove sono, ma... - Scommettiamo che non perde nemmeno una mano finché l'imperatore non si ritira? - Scommetto che non avete ancora aperto il giornale, bestie! - - Scotch? Cognac? Un Martini? - Scrivigliela te, la letterina. - Scusa Stiv, mi dispiace, ma mi sembra di avere le pinne ai pie... - Scusa, Capponi, com'è la storia? - Scusa, Steve, non mi so trattenere, ma fammi finire il discorso e versati ancora da bere che l'astinenza è finita! - Scusa? - Scusa? - Scusami. - Scusate il ritardo, professore, mio fratello non la smetteva piú. - Scusate, eh, - - Scusate, ma non abbiamo rivelato all'autista la vostra identità. - Se a loro sta bene, ti pagheranno i tre chili. - Se alla terza notte non sono arrivato, vai via e torna il mese dopo alla stessa data. - Se alle cinque meno cinque è ancora a galla hai vinto tu. - Se almeno aveva il Partito dalla sua, poteva scavarsi qualche anno, invece no, lui è un titofascista, come si dice, i compagni di qua lo lasciano dentro a marcire. - Se andassi un po' piú in Sezione e un po' meno a ballare, le rotelle del cervello ti funzionerebbero meglio, e impareresti pure qualcosa. - Se arriviamo prima, aspettiamo finché non fa buio. - Se avete finito con le domande, vorrei andare. - Se Benassi mi manda a dire una cosa vuol dire che è il Partito che la dice. - Se c'è la torta, mica puoi uscire. - Se c'è uno che può darti una mano è lui, ma non garantisco niente. - Se c'era nostra madre te le dava lei, altroché. - Se cominciassi a parlare del Maresciallo Tito e degli interessi angloamericani in Jugoslavia sarebbe lei a fermarmi dopo le prime tre parole. - Se conosci qualcun altro che vuole dare schiaffi in giro, digli cos'è successo all'amico tuo. - Se conosco Stefano Zollo? - Se continua cosí, - aggiunse Pierre, - non basterà lo stadio comunale. - Se continui a comportarti cosí, Teresa se ne resta volentieri a casa sua. - Se devi andare a Londra, be', potresti cogliere l'occasione per passare da Bristol a trovare tua madre. - Se è per questo non ci sono dubbi. - Se è roba buona, paga. - Se esiste, il popolo ne ha diritto. - Se facciamo le cose per bene, tra meno di un'ora ce ne andiamo di qua contenti. - Se fossi stato lí, forse... - - Se Giorgio non mangiava la torta, mica potevo uscire. - Se gli parli in italiano capiscono. - Se guardate nella vetrina della foca monaca impagliata, in basso, vedete i cuccioli della foca, col loro caratteristico cappuccio. - Se Hollywood a quel tempo avesse deciso di far piacere Hitler al mondo democratico, avrebbe potuto farlo. - Se i comunisti vincono anche lí, - fa Garibaldi dopo aver bevuto, - abbiamo preso tutta l'Asia. - Se i marsigliesi vengono a sapere di quest'affare, ci rompono il culo e ce lo rompono pesante. - Se il camion viene danneggiato, non ce ne andiamo piú via. - Se invece avessimo lasciato Mr. Flynn a piede libero, come poi facemmo, - proseguí Sir Lewis, - la sua nota impulsività ci avrebbe presto o tardi fatto scoprire altri elementi della rete spionistica, e in effetti, i suoi incauti spostamenti nel Messico furono a dir poco rivelatori. - Se la vita di noialtri fosse davvero cosí: belle donne, trucchetti e scazzottate. - Se la vuoi sposare, devi avere un buono stipendio, e allora bisogna che aspetti a sposarti. - Se le condizioni contingenti dovessero rivelarsi troppo pericolose per l'incolumità del soggetto, dovrai considerare sospeso l'incarico. - Se lo aspettano anche da me, immagino, se lo aspetta mia madre, se lo aspetta Hollywood ma... Non ce la faccio. - Se lo fa qualcun altro, chiunque altro, uccidetelo e date per annullata la missione. - Se lo sai, dimmelo. - Se lo scopre mio fratello, mi accoppa, ma ci penserò, d'accordo. - Se lui no controlla tutto, suoi nemici ti ammazzano per rovinare suoi affari. - Se me vedesse mi' moje... Li mortacci tua, de tu' padre e tu'... - Se mi confermeranno che funziona, un giorno l'ipnosi sarà contemplata nel piano di sanità pubblica. - Se mi copri le spalle c'è un mucchio di soldi anche per te. - Se mi si consente di fare un esempio piú... contemporaneo, la medesima cosa potrebbe succedere oggi ai sospettati di "attività antiamericane". - Se mi spaccano la testa chi te lo finisce il film? - Se Mr. Hoover non ritenesse sufficienti tali garanzie, può sempre inviare una protesta ufficiale a Londra. - Se ne foste consapevoli, lo fareste meglio e la cosa vi riempirebbe di orgoglio. - Se ne parli con qualcuno ti vengo a cercare e ti spezzo le gambe. - Se ne sono già dette fin troppe, di pericolose fesserie sul suolo e sul sangue, prima e durante la guerra. - Se no si incazza, o no, Stiv?" - Se non c'è fango, c'è polvere, se non polvere, buchi, se non buchi... - Se non è sul dondolo vicino al pozzo, lo troviamo sotto il cipresso, sulla solita sedia, - disse l'infermiere spalancando la porta a vetri che dava sul parco. - Se non era per Benfenati, a quest'ora a Lunardi Anselmo ci portavamo le arance. - Se non era per loro... Ah, ma in Russia mica ci tornavo, di nuovo a congelarmi le chiappe, nossignore. - Se non mi vedi arrivare, trova un posto qui attorno e per tre notti vieni a questa spiaggia. - Se non taci, finisce che cambio idea. - Se non ve la sentite, mi rivolgerò altrove. - Se non vi sta bene, il picchetto ve lo paga a mezzo. - Se per voi non è un problema, partirei volentieri per Bristol domani. - Se poi scopro che prima di mettermeli in faccia ti sei toccato quel "boccino" lí, io te lo strappo via! - Se poi te vuoi andare con Spanézz, fallo, chi è che ti trattiene? - Se potessi, anch'io cambierei aria volentieri. - Se proprio se devi ciapar lignade, mi voio anche darghene! - Se quello mi telefonasse, gliela farei io la domanda, altroché: - Se rimarrete, ne sentirete delle belle. - Se si può, fammi dire qualcosa da Teresa. - Se stai con una ragazza, dopo un po' la devi sposare. - Se suo padre stava davvero bene come dice mica faceva quella faccia lí. - Se te c'hai degli amici, se fai dei favori in giro, puoi fare i tuoi traffici, diventi ricco e nessuno ti viene a dir niente. - Se ti affanni, se cerchi una soluzione per tutto, perché stai troppo male, allora finisce che ti impantani ancora di piú e buona notte ai suonatori. - Se ti beccano finisci in galera qualche anno. - Se ti capita qualche lavoro grosso, tienimi presente. - Se tornassi indietro, rifarei la stessa scelta. - Se tornavo, mi sarei dispiaciuto tutta la vita di non aver fatto la mia parte qui. - Se uno volesse trovare un posto su una di queste navi? - Se ve lo racconto non mi credete. - Se vinco, gli proporrò di fare una posa nel film, e in una scena tu indosserai un cappello. - Se volete che ci aggiunga anche un calcio in culo sarò ben felice di accontentarvi, e già che ci siete dite a... - Se volete farvi bidonare da lui lí, i miei soldi ve li potete scordare. - Se volete salire in camera, non avete che da domandarlo, altrimenti potremo discutere subito quello che ci interessa e rimandare il riposo a piú tardi. - Se zia Iolanda non mi raccomandava di starti dietro, ti davo un bel calcio nel culo e tanti saluti. - Secondo lei come fa?" - Secondo me non doveva cedere, - - Secondo, perché adesso è arrabbiato pure lui, e se ha degli amici li manda a parlare direttamente con gli amici di don Luciano, mica con voi, e cercano di risolvere la cosa tra gentiluomini. - Secondo, Tito dice che i contadini sono la base piú solida dello stato jugoslavo, alla faccia di Lenin e del proletariato egemone. - See, va' là, digli ben che non si consumi lui, a suon di pugnette. - Sei andato dalla zia Iolanda? - Sei andato in Jugoslavia, hai avuto la tua avventura, hai rivisto tuo padre. - Sei come un bambino, Pierre. - Sei contento? - Sei contento? - Sei da solo. - Sei in ritardo, - - Sei nato in Francia? - Sei Pierre del bar Aurora, vero? - Sei proprio un cretino. - Sei quello di Bologna? - Sei Robespierre Capponi, vero? - Sei Robinson? - Sei sicuro che è la direzione giusta? - Sei sicuro che non mi denuncia? - Sei sicuro di volerlo sapere? - Sei stato bravo. - Sei stato scelto per una missione di livello 4. - Sei stato tu a crescerci cosí. - Sei tornato prima del previsto. - Sei tu che vuoi andare. - Sei tu il capofamiglia adesso". - Sei un cazzone. - Sei un cretino, Palmo, - Sei un signore, Zollo. - Sei un truffatore. - Sei un uomo di merda. - Sembra che hai novant'anni! - Sembra che il re abbia perso lo smalto. - Sembra Rita Hayworth, e si chiama pure Gilda. - Sembrano tanto delle mezze pugnettine ma non si fan mica mettere i piedi in testa. Bravi! - Sembrate sconvolto. - Sembri un pugile pronto a scattare contro qualcuno. - Semplice marinaio sarà vostro nonno. - Sempre a giudicare, sempre a blaterare. - Sempre attenti, come se fossimo al fronte. - Sempre che siamo ancora al mondo, - - Sempre coi mostri, tu. - Sempre con ansia. - Sempre dietro a far a botte per un pelo di figa. - Sempre nascosto, sempre col rischio che vengono a prenderti. - Sempre puttane rimanevano, - - Sempre qualcuno in casa, sempre gente diversa, lingue diverse, facce nuove. - Sempre sul chi vive. - Sempre. - Sennò viene la Military Police. - Senti a me, t'è andata bene. - Senti mò qua, Gaggia, - - Senti, americano, io senza il camion e il carico non vado via, e lo so che non finisco bene e il mio socio neppure, però prima ci divertiamo anche noi. - Senti, come va la nuova medicina? - Senti, cumpa', io comunque a Cary Grant l'ho conosciuto per davvero, eh? - Senti, io vado alla mia seduta di Power Zazen, ci vediamo piú tardi. - Senti, mi dispiace, non è che dò la colpa a te. - Sentiamo piuttosto Benfenati cosa ci dice del contributo della Sezione. - Sentiamo. - Sentimi bene, - - Sentimi bene, ragazzo. - Sentite in petto il calore della comunità che si congratula con voi. - Sentite qua -. - Sentite qua: "Il dottor Odoacre Montroni, vicesegretario della Federazione bolognese, direttore della clinica Villa Azzurra, ha organizzato una squadra di giovani medici volontari che insieme a lui daranno vita a un programma di vaccinazioni gratuite nella nostra provincia. - Sentite, commissario... - Sentite, forse è meglio che a Walterún ci troviamo un altro nome, sapete? - - Sento che ci sei quasi ma... è una cosa che non mi convince, sai? - Senza complimenti, davvero. - Senza di voi Hollywood non sarebbe piú la stessa, credetemi. - Senza discrezione, niente fiducia. - Senza dubbio. - Senza fiducia, niente affari. - Senza il camion qua succede un macello. - Senza passare dalla frontiera. - Senza sconto, quasi duecentomila. - Seppellirli nel campo è stato un lavoraccio. - Serio sí, serio come la morte! - Settanta per cento, un affare. - Settanta per cento. - Sfighé! - Sfondando questo portale, fareste di voi stessi dei profanatori. - Sfotti, sfotti. - Shut the fuck up! - - Shut up! - Shut up, capemmerda! - si avviò verso il camion imprecando. - Si candidò alla presidenza, se non sbaglio. - Si chiama Achille Lauro, il viceré, lo sai che fa? - Si chiama Jean-Jacques Bondurant. - Si dice "carichi pendenti" quando c'hai dei processi ma non ti hanno ancora condannato. - Si diceva "Un freddo da Morti", per via della Morte dei tarocchi, al tragg', il tredici. - Si direbbe italiano, - disse dopo un lungo sforzo. - Il titolo dice: "Povera Patria", Poor Fatherland. Vi suggerisce niente? - Sí e no. - Si è solo un po' agitato, ogni tanto gli succede, però il naso a un infermiere... Ti pare? - Si fa tutt'un fascio: democristiani, americani, jugoslavi, poi fuoco! - Si fa un gran parlare di lei. - Si fanno sempre due chiacchiere, prima, che se sei uno in gamba, hai solo da guadagnarci, ti aiuto piú volentieri. - Si finge un pescatore. - si gioca uno contro uno, ti dànno due carte, ne puoi chiedere un'altra, scopo del gioco è fare otto o nove, i punti piú alti, o comunque meglio del tuo avversario, quando vinci oltre alla posta prendi anche il banco, serve freddezza, culo, memoria e intuito. - Si informava, si interessava di noi. - Si lavorava di giorno e di notte, era tutta una riunione, tutto un consultare mappe, oliare fucili, organizzare le brigate. - Si limitano a versargli i soldi in una banca di Berna. - Si metta l'animo in pace, signora. - Si parte tra un'ora. - Si preoccupano tanto dei comunisti, ma il comunismo, Steve, qui non attaccherà mai, te lo dico io, non solo perché ci siamo noi, ma perché gli italiani sono troppo pigri, gli piace troppo vendersi il futuro per arrangiare il presente, guadagnarsi la giornata e ingravidare tutte le femmine che toccano. - Si può mangiare tutta la torta? - Si può urlare di notte? - Si può uscire nudi? - Si scatenò una repressione inenarrabile. - Si son rotte la schiena per tirarci su e vedi un po' adesso che bella soddisfazione. - Si sono inventati un controllo per via di merce illegale. - Si tratta di un incarico di estremo rischio e importanza. - Si tratta di una zona piena del calcare indispensabile alla coltivazione del papavero. - Si tratterebbe di un servigio inestimabile alla causa del mondo libero. - Si vede che alla fortuna piacciono di piú i vecchi pensionati come me! - Si vede che anche lui conosce bene i cavalli, magari c'ha un amico artiere che gli ha detto che Ninfa aveva fatto quella brutta colica. - Si vede che anche lui ha fatto una buona scommessa. - Si vociferava che aveste lasciato il cinema. - Sí, - - Sí, accosta. - Sí, assolutamente, lui non dev'essere coinvolto, è un bravo compagno, bisogna che ricada tutto su quel delinquente. - Sí, caro, forse la missione è assurda, ma tutte le questioni politiche, in fondo, lo sono. - Sí, certo, don Luciano lo conosco. - Sí, certo. - Sí, Cristo santo, in azione. - Sí, da solo. - Sí, d'accordo, ci sentiamo, a presto. - Sí, e io ti stavo pure ad ascoltare, va'! - Sí, e magari ti fai l'operazione. - Sí, e tu sei Gilda Stanzani. - Sí, è un amico mio, un americano. - Sí, ecco, c'hai ragione, non ne parliamo: il medico l'ultima volta m'ha detto delle brutte cose sul mio fegato ed è meglio che non mi faccio il sangue cattivo. - Sí, ecco... - Sí, fece irruzione da solo in un commissariato e aprí il fuoco sugli sbirri, urlando "Sparate a 'sto cazzo!" - Sí, gli passa! - Sí, il prezzo è buono. - Sì, in barca, è più sicuro e più breve. - Sí, insomma, lui è un "traditore", capite? - Sí, la guerra di Corea è finita, ma quella fredda prosegue, e v'assicuro che non è mai stata cosí intensa. - Sí, lo so, quello poi si piglia tutta la colpa, ma la polizia può non credergli, in fondo il responsabile della baracca è il fratello maggiore. - Sí, lo so. - Sí, ma l'altra volta c'era anche la tua amica. - Sí, ma non col tuo fazzoletto, guarda lí, c'è tutta una sgumma rossa! - Sí, ma quelli del Pratello non te le lasciano toccare, le loro donne. - Sí, ma quello ne aveva fatti secchi tre o quattro, è un po' diverso. - Sí, me lo ha detto Sante, che ha sentito Dall'Oglio ordinare di sospendere la medicina. - Sí, mezzo, insomma, a metà, un po' e un po', il giorno me ne stavo per conto mio e la sera tornavo da loro a dormire. - Sí, mi avevi detto che stava facendo un film con te, sí, addirittura due... - Sí, piano geniale, non gli si può dire niente. - Sí, professore, se potessi, andrei via, fuori dall'Italia. - Sí, proprio a Hitler. - Sí, proprio lui. - Sí, qua vicino. - Sí, sí lo so che piú aspettiamo... certo, l'accusa si aggrava, il fatto è che non si può aspettare ancora. - Sí, si potrebbe andare un po' al casinò... - Sí, sí, adesso raccogli i tuoi stracci e in fretta anche. - Sí, sí, aspettate, mi pare di ricordare. - Sí, sí, i soliti affari... - Sí, sí, ma non è questo il punto, - - Sí, sí, va bene, scusatemi, avvoca', ho capito, mi calmo, ma qua uno si scorda di come si campa, poi il freddo, nu fridd' 'e cane, con una coperta tutta incotechita e mezza mangiata dalle zoccole, mamma mia che situazione, ma adesso sto piú calmo, scusate, ma fatemi dire un'altra cosa. - Sí, signori: io affermo che Waterloo consacrò Napoleone piú delle tante vittorie, delle quali, infatti, non ricordo né date né luoghi. - Sí, sono io. - Sí, soprattutto per delle cooperative. - Sí, Stiv, - - Sí, Stiv, stai tranquillo. - Sí, torniamo in Italia. - Sí, un po' per uno, che se aspettiamo di vincere la Sisal, ci teniamo la radio fino alle calende greche. - Sí, una bella figura di merda, - Sí, va bene, voi mi dite che siete a conoscenza di questa pazzia del televisore, io vorrei sapere perché proprio io, che me ne facevo io di un coso cosí, credetemi, gli ho spiegato, ho pianto in cinese, avvoca', ma quello niente, non mi crede. - Sí, va bene. - Sí, vi interessa? - Sí, volta qui a destra, che facciamo prima. - Sí. - Sí. - Sí. - Sí. - Sí. - Sí. - Sí. - Sí. - Sí. - Sí. - Sí. - Sí. È un paese? - Sí... - Sí... cioè no, insomma, ve l'ho detto: questa cosa che è successa... - - Siam mica venuti qua per dire il rosario! - Siam vecchi, Walterún, non te la prendere. - Siamo a posto cosí. - siamo alle solite, tocca chiudere tardi anche stasera. - Siamo andati in giro, abbiamo visto un sacco di posti, abbiamo corso con la macchina, l'ho pure guidata quando stavi in prigione, siamo andati all'estero, al casinò, ho vinto tutti quei soldi al cinese poi ho fatto un film, un film americano, che quando al cinema del quartiere lo vedono, devono stare zitti e abbassare la testa davanti a Kociss -. - Siamo costretti a chiamare carta. - Siamo i suoi umoristi preferiti. - Siamo in due. - Siamo in Italia, ci vuole un apparecchio italiano. - Siamo in vena di gentilezze, mi pare. - Siamo mica al mercato! - Siamo ricchi noi? - Siamo sempre noi che dobbiamo fare per tutti. - Siamo stati felici, è vero. - Siamo stati sfortunati: Brando si è preso l'influenza, abbiamo scelto un brutto film, poi sí, io avevo voglia di stare con te, ma da soli. - Siamo tutti uomini d'affari e Cannes è una città trop belle per farsi il sangue amaro. - Siccome si sa che io, in quanto a racconti, sono il piú forte, qualcuno ogni tanto prova a sfidarmi. - Sicuri? - - Sicuro, nelle fosse ci sono finiti anche tanti innocenti, ma una buona parte erano fascisti, collaborazionisti, delatori, gente che aveva permesso ai tedeschi di catturare e torturare i partigiani, compiere massacri, incendiare interi villaggi. - Siedi. - Siete a quella festa, e sorridete! - Siete ancora lí? - Siete davvero un tipo incredibile, amico. - Siete di quelli che partono. - Siete fradicio di sudore! - Siete già in piedi, vi basta mettere uno davanti all'altro finché non raggiungete la dannata porta. - Siete in partenza? - Siete mai stato a Marsiglia? - Siete mai stato in Jugoslavia? - Siete proprio sicuro? - Siete quello che ha portato il televisore americano da Frosinone a qui, vero? - Siete ricercato dalla polizia o dai soci che avete bidonato? - Siete sospettato di omicidio, signor Zollo. - Sigaretta? - Sigarette francesi. - Sigarette, - - Signor Lucania, dicono che Eduardo è interessato al film sulla vostra vita. - Signor Zollo, avete mai visitato la costa dalmata? - Signor Zollo, dove vi trovavate il 3 gennaio scorso? - Signor Zollo, lei è mai stato a Roma, quest'anno? - Signor Zollo, nei vostri compiti di autista per il signor Luciano, rientra anche lo spaccio di droghe? - Signor Zollo, risponde al vero... - Signor Zollo, si può dire che voi vedete tutte le persone che Luciano incontra all'ippodromo? - Signor Zollo, siete conosciuto anche con il soprannome di "Steve Cemento", non è vero? - Signor Zollo, voi avete compiuto un viaggio in Sicilia l'aprile scorso? - Signor Zollo, voi li leggete i giornali? - Signora, io ero proprio dietro quella porta lí. - Signora, io glielo devo dire... - - Signora... - - Signora... Signora Montroni... - Signori, lasciamo perdere. - Signori, non è mia intenzione fare inutili polemiche, sia chiaro. - Signori, non so cosa vogliate da me, ma credo che questa conversazione sia durata fin troppo e... - Signori, un po' di civiltà, per Giove! Siamo qui per parlare di una missione... - Signori, vi prego! - fece Sir Lewis, mentre entrambi gli inglesi si alzavano per mettersi tra i due. - Silenzio! - Simpatici? - S'incazza tantissimo!” - S'incazza. - Sir... Vi volevo dire... Siete padrone di non crederci, ma io Cary Grant l'ho incontrato per davvero. - Sissignore. - Smettila di dire sciocchezze, - - So bene che voi non siete d'accordo. - So che dovevi parlarmi. - So che Odoacre è al lavoro. - So che s'era quasi convinto a prendere il "fungo cinese". - So che volete visitare vostra madre a Bristol, ma immagino ci possano essere anche altre necessità di cui non sono informato. - So già cosa scrivere a mio padre, ma non so quanto dev'essere grande il foglio, o come si attacca alla zampa, magari lo legavo con lo spago e cadeva. - Soccia! - Soccia, anche Pierre, va' mò là che muso! - Soccia, Cary Grant! - Soccia, s'è grande! - Soccia, se pesa! - Sognava di occuparsi solo di teoria e letteratura, ma aveva incarichi politici importanti, e negli articoli sul giornale era come se attaccava anche se stesso. - Solo carrette. - Solo che il troppo stroppia: McCarthy non è piú tanto popolare. - Solo che lei l'ha sentito, mentre ne parlava al telefono, e me l'è venuto a dire. - Solo che per ora non vogliono che la cosa si noti piú di tanto, non sono ancora sicuri. - solo che quando comincia a parlare... - - Solo con gli infami, con i delatori, possono andare avanti, però se li devono scegliere buoni, non come 'stu vecchiu pazzo Abbatemaggio. - Solo delle fregature, anche agli amici, anche a tua madre le tireresti. - Solo farmi vedere, passeggiare, chiedere il giornale, salutare vostra moglie uscendo di casa. - Solo gli stupidi finiscono dentro, - - solo grandi uomini commettono grandi errori. - Solo noi, ci siamo solo noialtri a far da sentinelle, che non ce lo mettano in quel posto. - Solo questo volevo dirti, e te lo dico perché ci ho pensato su un pezzo. - Solo un'informazione: cerco un televisore, grande, di marca americana, mi hanno detto che qui ne avete uno. - Soltanto che uno non è un cucciolo. - Somiglia a un mambo ma è piú complicata. - Son d'accordo, - - Son dei mesi che facciamo avanti e indietro con Napoli, l'è lunga, sempre col rischio che i carabinieri o la Finanza nàsino che le casse hanno i doppi fondi, che c'è mezzo metro tra il muro e la cabina. - Son di quelli che prima dell'armistizio ci piaceva tanto Benito, poi dopo eran tutti anti, e adesso son di nuovo lí a fare il loro numero. - Son dovuto venire a piedi da Ravenna. - Son due uno, me lo sento. - Son fortunati che siam vecchi, Dio bono, - Son mica cazzi nostri. - Son queste le domande da fare. - Son sicuro che farei ancora la mia figura. - Sono abbastanza ignoranti per non sapere quali motivi mi hanno portato qua. - Sono amici di don Luciano. - Sono andato a trovare il babbo. - Sono andato a trovare la famiglia di mia madre, originaria di Frizzi, in provincia di Palermo. - Sono brutte parole e io mi sto arrabbiando. - Sono come esulato. - Sono contento che andate via insieme, perché siete della stessa razza. - Sono due mesi che me ne capitano di tutti i colori. - Sono i soldi il problema. - Sono innamorato di te e sono stufo di tutto questo. - Sono io, sí. - Sono le parole che ho dovuto cercare sul dizionario. - Sono loro? - Sono mesi che tutti mi rompono l'anima perché vada al Sud, al mare, in montagna, che mi fa bene ai, cough! cough! cough!, fa bene ai, cough!, FA BENE AI FOTTUTI POLMONI e via cosí, ma se devo anche portarmi dietro i predicozzi, allora rimanevo a Parigi. - Sono miei, sicuro, però li ha presi il mio amico Stiv, per tenerli nascosti, perché sai come succede, si sparge la notizia, Salvatore Pagano tiene un sacco di quattrini, e subito a qualche malamente viene voglia di venirli a rubare, o peggio, di tagliare la gola a questo Pagano, o magari di rapire qualcuno che gli sta a cuore, capisci, sai come vanno queste cose, io poi sono orfano, non ho nessuno, ma metti caso che c'avessero visto assieme, qualche volta, che qualcuno pensasse che sei la mia fidanzata, l'idea che possano farti del male... - Sono nella merda, guarda: non so dove trovarli, tutti quei soldi. - Sono nu poco cchiú libere, amico mio, quindi cchiú belle e intelligenti. - Sono persone gentili, ti aiuterebbero volentieri per i primi mesi -. - Sono proprio fortunati che non era il suo tempo! - Sono qui. - Sono soldi sporchi, ma non ho ucciso nessuno per averli. - Sono solo. - Sono stati anni duri, cosa credi. - Sono stati loro, Montagna e Piccioni, le han dato della droga per chiavarsela, e i capi della Dc han cercato di nascondere tutto, ma non ci son riusciti, e adesso sta' a vedere che le magagne di quelli vengono a galla tutte in una volta! - Sono stato via, in Jugoslavia. - Sono tornato in nave. - Sono tornato per dirvi questo. - Sono tornato qui clandestino, capite? - Sono troppo vecchio, Pierre, e le sconfitte sono come un peso che ti porti dentro e ti trascina giú. - Sono vincolato al segreto professionale, dovresti saperlo. - Sopra Imola, nella Trentaseiesima. - Soprattutto i russi non devono venirlo a sapere. - Sospel, subito oltre il confine, nel parcheggio del vecchio relais. - Sospel. - Sospettiamo che la cantina di questo bar venga usata come deposito per merce illegale. - Sostiene addirittura che Lucien gli porti fortuna allo chemin de fer. - Spanézz è uno spaccamaroni e un pignolo di merda, mi corregge ogni volta che apro bocca, si mette a ridere anche se ho detto una cosa seria, poi fa: "Sei proprio un ferrarese!" - Spanézz non ce li ha mica, i carichi pendenti. - Spanézz va per la sua strada, noi per la nostra. - Sparite. - Spasibo e marciare! - Spende denaro per pagare soldati, e per difendere la tua vita. - Speriamo bene. - Speriamo che non l'hai accoppato. - Spero che M'sieur Luciano comprenda e non se ne abbia a male. - Spero che non l'hai dimenticato. - Spero di non abusare della vostra pazienza: temo che il preambolo non sarà breve. - Spie naziste dappertutto, e a Parigi gli infiltrati dell'Ovra, hijos de una gran puta madre!, che te volevano matare. - Spiegagli che la scena deve essere realistica, non vera! - Spiegami. - Ssssch. Facciamo che eravamo due lepri nella tana, e fuori c'era la neve e molto freddo e avevamo tante provviste per l'inverno, e ci scaldavamo a vicenda con le pellicce. - Sta a Bologna". - Sta bene, dieci minuti, allora. - 'Sta ragazza pare che l'hanno uccisa in due, con della droga, e uno, Montagna, è un mezzo spacciatore gran amicone di politici, l'altro, Piccioni, è il figlio del ministro democristiano. - Sta' zitto! Cosa vuoi sapere tu? - Stai lí, non scendere, Palmo! - Stai qua in giro. - Stai qui nel Pratello? - Stai un po' zitto adesso. - Stammi bene. - Stanotte si balla. - Stanzani Gilda, non la conosci? - State a sentire: come suggerito dal compagno Bortolotti, nelle occasioni importanti il prezzo delle consumazioni sarà piú alto. - State scherzando vero? - State sicuro che prima o poi lo incastreremo. - Statemi bene. - Statti buono. - Statti zitta, - - Stavolta li mandiamo a casa con la coda tra le gambe, che il Generale Giap non è mica un baggiano, è uno che la sa fare la guerra, un eroe del popolo. - Stefano Zollo, è un piacere conoscervi. - Stella rossa viiiiiinceeeeeeeeee! - Stella rossa vince! - Stesse facce da galera, - - Stesse puttane. - Steve Cemento, una sicurezza: forte come un toro e per niente stupido, fidato come nessuno e muto come una tomba. - Steve, Steve, Steve. - 'Sti qua di Napoli, della bassitalia, urlano sempre, mo sa gai da uclar acsí tant? - 'Sti vietnamiti son piccolini ma son di quelli cattivi, eh? - Stiamo aspettando solo te! - Stiamo aspettando te! - Stiamo bene, grazie. - Stiamo già correndo troppi rischi. - Stiamo per atterrare. - Stiamo qui. - Stiiiiiiiv! - Stiiiiiiiv! - - Stiiiiv! - Stile, ci vuole! - Stiv! - Stiv, e mo' io che faccio? - Stiv, guarda, il televisore! - Stiv, io penso che mi vuoi ammazzare come s'ammazzano i cani con la rogna. - Stiv... - - Stiv... Mi portavi con te? - Sto andando fuori dai coppi, Garibaldi. - Sto cercando Robinson. - Sto cercando un televisore. - Sto in Mazzini. - Sto morendo di fame. - Sto pensando! - Sto. - Stoj! - Stop! - - Stop! Perfetto. - Straordinaria, eh?... - Stravede per noi. - 'Stu Siragusa 'un vali nenti, Steve. - Stupitemi ancora Sir Lewis, vi assicuro che a questo punto non mi perderei il resto della storia neanche morto. - Su questo conto corrente di Ginevra, per cortesia. - Su te e l'Angela sai già come la penso, - - Subito. - Succedono cose strane in Jugoslavia, è vero. - Sugano, se fossi qui a vedermi! - Sul "Carlino" c'è un articolo, Pierre. - Sul fronte jugoslavo, nel '43, ha mollato l'esercito, ha ammazzato un ufficiale ed è andato nei partigiani. - Sul letto, de-dentro il cuscino. - Sul serio? - Suona bene, riempie la bocca, non trovate? - Suor Giuliana e suor Maddalena insieme. - Svedese, sei peggio di un dito in culo. - Sveglio anche. - Tale e quale. - Tanto che mi veniva di pensare: ma perché non ce ne andiamo là, Stiv, li andiamo a cercare, li compriamo e veniamo qua a venderli, eh, Stiv? - Tanto i soldi non sono suoi. - Tanto meno si può pensare di sfruttare allo scopo personaggi che hanno avuto a che fare con loro durante la guerra. - Tanto per sapere chi abbiamo di fronte. - Tasse dei contribuenti americani che rotolano sul tavolo verde. - Te adesso ci vai e se ti dice di sí, io mi butto su una delle amiche. - Te devi lavorare, sei uno serio, te... - Te dimmi cosa c'entra il sindaco con la neve per strada. - Te la faccio io una domanda: com'è che sei finito a fare 'sto mestiere? - - Te l'ha portato la Befana? - Te l'ho detto. - Te li lavi, vero? - Te lo tieni lí, nel suo tè, lui pian piano cresce, fa il suo brodino, ne bevi tre tazze al giorno e sei a posto. - Te lo trovi, va' là, - - Te mi paghi, figlio di puttana, mi paghi tutto e subito! - T'è morto il gatto? - Te ne dovevano dare di piú. - Te ne hai uccisi di tedeschi? - Te ne vorrò sempre. - Te non ti preoccupare, che non ci sparano. - Te perché ti chiamano Robinson? - Te prova a farla su tutta, in via Saragozza, e sta' a vedere che solo con quella ci fai il portico di San Luca anche sull'altro lato della strada! - Te sta' pur lí, allora. - Telefonata dall'Italia. - Temo di non capirvi. - Tenendo fermo questo, potrete organizzare il vostro tempo come meglio crederete, con la clausola di avvisarci sempre dei vostri programmi e di evitare luoghi e mezzi pubblici. - Tenetevi forte adesso, questa polka è un vero terremoto! - Teresa? Non può mica venire tutte le volte. - Terrificante. - Terzo, vuol portare dalla sua i comunisti del Territorio libero di Trieste, se non fosse che là c'è uno come il compagno Vidali che... - This is a film... isn't it? - - This is banana. - Ti aspettavo due ore fa. - Ti auguro tutta la fortuna del mondo. Finiamola qui. - Ti avevo scritto che eravamo amici? - Ti capisco, ma quando uscirà il film, guarda bene la scena della rissa in mezzo ai fiori. - Ti cercano i pulismani? - Ti chiedo scusa, devo cambiare il disco. - Ti ci ho messo formaggio e pane. - Ti confesso, caro, che la cosa mi incuriosisce davvero. - Ti consiglio l'anatra, è la specialità della casa. - Ti credo perché anch'io ho incontrato Cary Grant, e quando ho provato a raccontarlo, mi hanno riso tutti in faccia. - Ti credo, Pierre. - Ti fa avere il passaporto falso con il timbro d'ingresso in Jugoslavia. - Ti fa pensare alla prosperità, alla generosità della natura. - Ti faccio sapere qualcosa tra una decina di giorni, va bene? - Ti farò sapere da Gas quando possiamo incontrarci per discuterne meglio. - Ti farò vedere come funziona la prodigiosa corrispondenza via piccione. - Ti ho spronato a fare cosa? - - Ti interessa ancora l'affare? - Ti metto altre cinque casse di sigarette e una di whisky, per non lasciare il camion vuoto. - Ti pare che andava via cosí, senza dirci niente? - Ti pare possibile? - Ti pare strano, eh? - Ti passo subito Cary, stava salutando un ospite -. - Ti piace cosí tanto qui? - Ti porto da Ghigo, quello che pensa ai documenti. - Ti prego. - Ti ricordi che mi hai sgridato perché dicevi che dieci biglietti erano soldi buttati? - Ti sbagli, Bottone, - - Ti sembra questo il momento di... - Ti sembra? - Ti sembra? - Ti sta guardando, ti dico. - Ti telefono allo stesso numero tra venti giorni esatti. - Ti viene incontro e ti reclama a gran voce. - Ti voglio bene, Pierre. - Tiene un capannone proprio dietro il nuovo ospedale, dritto per di qua. - Tieni, Stiv. - Tirala fuori. - Tiro fuori lo Sten e comincio a farli secchi uno alla volta. - Tito ad esempio fa il filo agli americani, fa la puttana, vuole andare con tutti. - Tito è uno di questi. - Tito nutre un'autentica ammirazione per voi, ha visto i vostri film, e vi stima. - Togliamo il disturbo. - Togliatti è Togliatti, cosa c'entra? - togliti di mezzo e lei sarà libera. - Toni il lionese, please. - Toni il lionese? - Toni, io mi preoccupo, uno: che tu non muoia, due: che tu non muoia adesso, che io 'sto Zollo non l'ho mai visto, tre: che non ci facciamo vedere subito come un moribondo e l'amico che gli va appresso pronto a chiamare il prete. - Toni, ti stai lasciando andare. - Toni. Téléphone. - Toni? - Toni? Attendez, monsieur. - Tornando alle foibe: non era con gli italiani in quanto tali che ce l'avevano, Pierre. - Tornava in Italia e faceva il processo. - Torniamo a noi: nei vostri quarantatre anni di vita, c'è stato un momento in cui vi siete detto: "Il piú è fatto"? - Torniamo in Francia. - Torniamo indietro, alle banchine, ad ammazzare qualcuno e a farci ammazzate. - Totore! - Totore, ma che...? - Tra due settimane ripartiamo per il Sudamerica. - Tra gli italiani mi piace Amedeo Nazzari. - Traidores, disse Stalin. - Tralasciamo la Corea, dove si può dire che la febbre sia andata calando. La situazione piú esplosiva è in Indocina, dove l'esercito coloniale francese è messo in serie difficoltà dai comunisti di Ho Chi Minh. - Trasportate altra merce? - Trasportiamo la materia grezza su navi cargo dirette in Europa. - Tre o quattro viaggi per una ditta di carburante agricolo riconvertito, piú i soliti traffici. - Tredici gradi, me lo ricordo bene, avevo sí e no sette anni. - Trieste è divisa tra una maggioranza italiana irredentista, una minoranza slovena e una minoranza italiana "indipendentista": una buona ragione per immettere nella polizia italiani di altre provincie, sloveni e triestini indipendentisti. - Trieste in Italia? - Troppa fatica. - Troppo tempo. - Trovare un buon lavoro, una brava ragazza da sposare, fare figli, aspettare che abbiano l'età giusta per ascoltare i nostri racconti, di quando ci picchiavamo con la Celere? - Trovate questa persona e lasciatemi tranquillo. - Troverete tutto scritto nei fogli che vi ho dato, però, a mo' di esempio, ci sono tre particolari inaccettabili per Cary Grant nella vostra mise. - Troverò il modo per soddisfare la sua curiosità senza rivelare nulla della missione. - Tu arrivi alle tre spaccate. - Tu aspetta qua e non fare sciocchezze. - Tu avevi scommesso sul papero e il papero è kaputt, colpito e affondato. - Tu avevi scommesso sul pesce. - Tu controlli la merce, poi paghi. - Tu devi smettere di venire. - Tu dici che le donne lo amano? - Tu eri lontano. - Tu gli volevi bene. - Tu hai detto la tua: lo stato italiano è un cesso. - Tu hai le rocce, il mare, le isole... - Tu hai solo bisogno di cure e di riposo. - Tu hai ventidue anni e quello che hai non ti piace, non ti basta. - Tu indietro mica ci puoi tornare. - Tu l'hai messo in quel posto a don Luciano, - - Tu lo porti in Italia e quando lo liberi lui torna indietro. - Tu lo sai dove le costruisce le sue navi, dove li tiene i cantieri, questo re di Napoli? - Tu mi devi perdonare, io spero che tu lo farai, perché è solo a causa dell'amicizia nei miei confronti, della tua dedizione sincera, che un libero cittadino americano può essere trattato in questo modo sul suolo alleato da sbirri poveracci e miserabili che niente sanno e parlano e straparlano e i giornali e qualche politico gli sucano la minchia. - Tu mi vuoi fare fesso. - Tu ne hai mai sentito parlare? - Tu non c'entri. - Tu non ci hai mai parlato. - Tu non mi vuoi bene? - Tu parli e io traduce. - Tu stai bene?... - Tu te ne sei andato in Jugoslavia, hai scelto di fare la rivoluzione là, dove i comunisti avevano vinto. - Tuo fratello era nella Trentaseiesima, giusto? - Tuo marito, tuo fratello. - Tuo padre che ne dice? - Tuo padre lo ha conosciuto? - Tuo padre stava dalla sua parte? - Tut i mes su e zó, su e zó, e va bene quando troviamo una camera, ma quando si deve dormire nel camion, c'ho un male alla schiena! - Tutta la gente per bene, danarosa e timorata di Dio viene e continuerà a venire nel mio negozio a chiedere la lavatrice o l'ultimo modello americano di Tv, eh, Steve? - Tuttavia non posso parlar male dei colleghi. - Tutte balle. - Tutte cose di politici. - Tutte invenzioni, fandonie, favole di carusi buone per i giornali. - Tutte le donne! - Tutte queste cose le hanno già fatte altri, durante la guerra e prima, quando noi eravamo bambini. - Tutti democristiani per convenienza, i terroni, perché si sa che gli americani e i preti un regalo ogni tanto te lo fanno sempre: che sia la cioccolata o un paio di scarpe, è sempre lo stesso: ringraziare e zitti. - Tutti e due sappiamo perché. - Tutti giorni. - Tutti quelli che avevo conosciuto negli anni Venti erano stati fatti fuori. - Tutti si meravigliarono che il cazzo era todavia duro. - Tutti tranne la Lega dei comunisti jugoslavi, appunto. - Tutto bene, se non che il padrone pagava poco, e io per far su due lire mi mettevo d'accordo con delle ditte e adoperavo il camion per i miei traffici. - Tutto bene? - - Tutto chiaro? - Tutto il corpo è pervaso dall'aspettativa e dall'ambizione a una vita felice. - Tutto il viaggio cosí vuoi fare? - Tutto quello che fai, come ti muovi, come parli con quell'accento che non è né inglese né americano... Lo vedo, lavori duro sul tuo personaggio... No, non il personaggio di questo film, parlo di un personaggio che interpreterai tutti i giorni per il resto della tua vita. - Tutto questo, e lui è qui solo per il film. - Tutto qui, niente di strano. - Uè, Stiv, io sono amico tuo! - Uhm... E lo avete aggiustato? - - Uhm... In Francia il "15" porta sfortuna? - Un abbraccio non si nega a nessuno. - Un altro? - - Un attore come voi lo sa senz'altro. - Un bel modo di farla finita: volare e colorare il cielo. - Un bifolco può acquistare un imperiale castello. - Un brutto lavoro. - Un buon padre rimaneva coi suoi figli, anche se andava in galera. - Un capolavoro! - Un colombo. - Un disgraziato, ma bravo. - Un fascista come quello, venire a parlare qui da noi, a Bologna, il giorno della Festa del lavoro. - Un film che punti l'attenzione sul carattere antinazista della lotta partigiana, piuttosto che sulla sua connotazione comunista, e che esalti l'orgoglio nazionale jugoslavo, lo sforzo collettivo e non da ultimo il rapporto con gli Alleati. - Un film su Tito. - Un film? - - Un giorno il padrone mi becca e mi caccia via. - Un grosso carico. - Un ladro in pensione deve dimostrare la propria innocenza catturando il vero responsabile di una serie di furti. - Un lavoraccio, invece: mostrargli come camminare, come vestirsi, come sorridere. - Un mercenario non può disilludersi, perché non ha illusioni. - Un mese di ritardo può dipendere dalle Poste, no? - Un mese dopo l'hanno ritrovato con la testa fracassata davanti al policlinico. - Un mese fa diventa presidente del Parlamento jugoslavo, adesso lo destituiscono e lo cacciano dal Partito. - Un mese fa è stato fatto un errore, un terribile errore. - Un minuto alla chiusura delle scommesse al totalizzatore, - Un minuto e hai perso. - Un mio amico se l'è fatta in macchina. - Un momento, commissario, già cominciate con le domande! - Un momento, Mr. Raymond, fatemi capire. - Un momento, signori! - - Un pacco dal bar Aurora. - Un piccione viaggiatore, sí? - - Un plebeo può farsi accompagnare da un corteo imperiale, purché abbia i soldi per pagarlo. - Un po' piú a destra, ecco, inclinalo di piú, dài che va bene, quante pugnette. - Un poliziotto italoamericano che vuole farsi pubblicità. - Un sacco di sbacchettoni dicono che il 24 maggio, a mezzanotte, finisce il mondo. - Un secondo acconto. - Un secondo, per favore, - lo interruppe Sir Lewis, col tono paziente ma irritante di un maestro elementare. - Un semplice portafogli in pelle, lungo e piatto. - Un sosia, un tipo che dicono sia uguale a me, un francocanadese con un nome assurdo, che verrebbe qui a impersonare Cary Grant. - Un sosia? - Un sucaminchia americano come me e te! - Un televisore bello grande? - Un televisore? - Un televisore? - Un televisore? - - Un uomo stempiato, del tutto privo di portamento. - Un viaggio, anche da clandestino. - Una bella memoria. - Una colletta? - Una cosa alla volta, boia d'un dio! - Una cosa che si mangia? - Una cosa improvvisa, non ce l'aspettavamo proprio, fino all'altro ieri andava tutto a gonfie vele... - Una è grande come un boccino, granda acsí, guarda, vedi che c'ho sempre dietro la crema? - Una gita? - Una gran testa, uno con due cojones así. - Una grande puntata, commissa', mai visti tanti soldi in vita mia! - Una lettera per Nicola e una per Iolanda. - Una lingua che richiede tempo per essere parlata. - Una minchiata che gli deve fare scordare i debiti, le corna, i problemi e il fatto che non contano un cazzo, sei d'accordo, Steve? - Una morte lenta, un brutto male. - Una passeggiata ogni tanto con uno sconosciuto, cosa vuoi che sia. - Una popolare stella del cinema. - Una posa in quale scena? - Una proseguirà per Palermo. - Una questione di figa, storia lunga e complicata. - Una ragazza bellissima cerca di metterlo alla prova con i suoi gioielli e si innamora di lui. - Una sentenza. - Una settimana, dieci giorni al massimo. - Una sigaretta? - Una società nuova. - Una soffiata? - Una volta appreso che l'MI6 intendeva contattarvi, l'Fbi si è intromesso, presentandosi come l'agenzia piú idonea a "testare" il vostro americanismo. - Una volta che le avrò conosciute, mi sarà piú facile dormirci sopra. - Una volta di queste mi portate con voi, eh? - Una volta là, sarete scortato da un'auto fino al confine, dove vi attenderà uno dei nostri funzionari che vi accompagnerà fino a Dubrovnik. - Una volta per essere dei compagni bisognava andare in Spagna a far fuori i fascisti, mo adesso... - Un'alternativa c'è ancora. - Uno che ci avesse aiutati, che si fosse preso cura di noi anche a rischio della galera. - Uno che è stato espulso dal Partito e dall'Anpi, anni fa. - Uno con le palle. - Uno da solo? - Uno degli uomini piú amati dalle donne di tutto il mondo. - Uno dei miei. - Uno dell'Ovra l'ho fatto secco nel cesso de la Gare du Norde. - Uno deve vedere coi suoi occhi per giudicare. - Uno di loro è passato qui al bar qualche giorno fa, m'ha chiesto del televisore. - Uno di 'sti giorni gli spacco la testa. - Uno era un contrabbandiere bolognese, Ettore Bergamini, "ex partigiano datosi alla delinquenza", scrive il giornale. - Uno scambio. - Uno schiaffo? - Uno solo. - Uno spiantato che fa il barista. - Un'osservazione interessante. - Usatela solo se serve. - Utilissima, tutti d'accordo. - Va bene -. - Va bene, - - Va bene, dopo ti faccio vedere. - Va bene, Fefe, glielo dico senz'altro. - Va bene, Steve, vedi tu, basta che non fa puttanate, hai già abbastanza rogne, non è vero? - Va bene, va bene, cos'avete da fissare? - - Va bene, va bene, non dico piú niente, ve l'avevo detto che era una cosa grossa, che con voi volevo dire tutto, come in confessionale insomma, ma a me quella gente me l'hanno fatta conoscere le suore, e mi dissero che, insomma, c'erano bugie e bugie, e quella era una bugia a fin di bene, le avrete dette anche voi le bugie buone, questa era una di quelle, ed era cosí buona che a forza di dirla pare che abbiamo salvato l'Italia nel '48, io e quelle altre persone... - Va bene, va bene. - Va bene. - Va bene?" - Va' là che ti faceva bene un po' di militare, a te, altro che soffio al cuore! - Va' là, beato te che stai ancora coi tuoi, che altrimenti certe cose te le scorderesti. - Va' là, Gaggia, non devi finir di sistemare bottega, là di là? - - Va' là, Marmiroli, - commenta acido un altro, - tiri la cinghia tutto l'anno per andare in Riviera? - Va' là, siam qua tutti per divertirci. - Va' là, va' là, - - Va' là, va' là, che senza la bicicletta è dura. - Va' là, va' là, cosa c'entra il padre! - Va' mò là, a proposito di ciclismo: - Va tutto bene, Mr. Kaplan? - Vabbe', Marisa, non facciamoci deprimere, non sarà quel brutto aggeggio a rovinarci la serata". - Vabbe', pure Totore 'a Maronna, ma di piú Kociss. - Vabbe', te lo dico io: l'abbiamo trovato. - Vabbuo', e allora? Che significa? - Vabbuo', pure lui avrà scommesso su Monte Allegro, quel giorno, vi siete informato bene. - Vabbuo', pure lui, un altro di quelli che stanno ad Agnano, anche lui fa dei lavoretti, come me. - Vacci e chiedi di Ettore. - Vado al Porto vecchio. - Vado da solo. - Vado via anche io. - Vado via da sola. - Vado via dall'Italia, per sempre! - Vagabondo! - Vai a Dubrovnik con la corriera. - Vai a recuperare la valigetta del francese, adesso. - Vai al porto, alla taverna di Petar. - Vai con loro? - Vai da loro, Angela. - Vai pianino, eh? - Vai pure in Jugoslavia se vuoi, poi vienimi a dire se è tanto meglio di qua. - Vai via! - Vai via, pedalare, vai dal babbo in Jugoslavia, che te lo dànno là un bel lavoro, a spaccare dei sassi! - Ve l'ho detto, all'ippodromo ci si conosce un po' tutti, quelli che ci vengono spesso. - Ve lo dico io, che c'ho ancora la memoria buona, - Ve lo dico io. - Ve lo dico lo stesso. - Ve lo dovevo dire, no? - Ve lo spiego meglio: queste altre persone con cui stavo davano una mano ad altre persone ancora, persone importanti, pezzi grossi. - Ve lo spiego. - Vedervi di nuovo in corsa. - Vedete quanto spazio, my friends? - Vedete queste pietre grandi tra un lato e l'altro della strada? - Vedete questo libro? - Vedete, - intervenne Betsy nonostante il suo ruolo di osservatrice, - per camminare come mio marito dovete sforzarvi di pensare come lui. - Vedete, da quando Stalin è morto, in Russia stanno cambiando parecchie cose. - Vedete, monsieur Verne, quello che il mio amico Lucien voleva dire è che ci avete fatto aspettare troppo, e le nostre speranze in un mondo d'eguali si sono, come dire?, un po' assopite. - Vedete, Mr. Grant, per il momento si tratta di un progetto ipotetico. - Vedete, signora Montroni, il farmaco che prendeva il povero Ferruccio è molto pesante, dà assuefazione. - Vedete, tra il '41 e il '45 gli jugoslavi si sono liberati dall'occupazione italotedesca senza l'aiuto di nessuno. - vedi ben di tirare 'sta boccia che sono stufo di aspettare. - Vedi di starmi dietro, perché se fai casini, ti sparo. - Vediamo cosa combina Checco, poi andiamo a bere. - vediamo di trovare in fretta gli altri, che qua tra un po' comincia la rumba. - Vediamo se c'è qualcosa di losco? - Vediamolo all'opera, questo imperatore! - - Vedremo. - Veleno! - Vengo con te, va' là, chissà se c'è ancora posto. - Veniamo a noi, - disse Sir Lewis. - Mr. Grant, siete informato della situazione geopolitica mondiale? - Veniamo al dunque, allora. - Veniamo al resto allora. - Venite dietro me. - Venite su anche voi. - Ventimila leghe sotto i mari? - Veramente non so se resterò a casa ancora per molto. - Veramente, don Luciano, mi sento un po' stanco. - Veramente? - Vero che a lui il pisolino del pomeriggio ci fa proprio bene? - Verrai a trovarci, dovunque andiamo. - Verrebbe ogni tanto, per farsi vedere, per uscire a comprare un dopobarba e rincasare, per portarti a fare una passeggiata, per far sembrare a tutti che Cary Grant non si è mai mosso da Palm Springs. - Verrete pagati puntualmente. - Verrò vestito da imperatore del Giappone. - Vestito cosí? - Vestito da sera daresti piuttosto nell'occhio. - Vi aspettate che io mi appelli al Quinto emendamento, in casa mia, per farvi concludere che ho qualcosa da nascondere, che non sono "anticomunista"? - - Vi basti sapere che quando parliamo della Jugoslavia di Tito non dobbiamo pensare all'Unione Sovietica. - Vi chiedo scusa. - Vi comunicheremo i nostri spostamenti per telefono, col codice che avete usato per contattarci. - Vi faremmo viaggiare su un volo militare fino a Londra e da lí in Jugoslavia. - Vi hanno informato male, non ho nessun televisore. - Vi ho detto, no, che ci sono certi amici, ma pochi, e altri amici ancora che mi conoscono pure Totore 'a Maronna? - Vi ho già detto che risponderò alle domande soltanto domani in presenza del mio avvocato. - Vi ho già parlato l'altra volta della festa, quella della Befana. - Vi ho visto in quel film dove vi vestivate da donna. - Vi immaginerete il contraccolpo al Cremlino. - Vi mostrerò cosa intendo per controllo di un abito. - Vi pare che questo Stefano Zollo ci allunga cinquemila lire a ciascuno perché abbiamo fatto una scommessa per don Luciano? - Vi pregherei di seguire attentamente questi consigli. - Vi preghiamo di prendere in seria considerazione la nostra proposta. - Vi prego di rispondermi, Mr. Grant, - disse ancora Brown. - Vi rendete conto di quanti rinfreschi interminabili con gente sgradevole mi sono dovuto sciroppare tra il '39 e il '43? - Vi ricordate cosa conteneva? - Vi ricordate per la legge-truffa, che mazzate? - Vi ripago pian piano, little by little, ma vi ripago. - Vi ripeto che non c'è rischio di un revival hitleriano, mentre i russi hanno la bomba H e stanno conquistando nuovi territori. - Vi ritenete un buon americano? - Vi sbagliate, signore, - - Vi sedete sul bordo della pista da ballo. - Vi sembra troppo altisonante? - Vi sembrerà paradossale, ma ci rivolgiamo a voi in quanto attore e in quanto... uomo elegante. - Vi somministrerò di nuovo l'Lsd. - Vi suggerisco di esercitarvi con la camminata. - Vi va bene martedí prossimo, stessa ora? - Vi volevo chiedere qualche giorno di riposo. - Via la pistola. - Via. - Viaggi molto? - - Vicino a Bologna. - Viene dal Venezuela. - Vieni a Dubrovnik con me, allora. - Vieni a vedere quanti soldi ho vinto! - - Vieni sotto la luce. - Vieni subito al magazzino, partiamo entro un'ora... - Vieni via con me. - Vieni, facciamo un giro in macchina. - Vieni, saliamo in piccionaia. - Vincenzo Donadio non ha nemici, né grandi né piccoli. - Vinti al casinò. - Vinto! - Visto che ci siamo, Sir Charles, preferirei chiarire le modalità del viaggio. - Visto come va al poker, ho bisogno di tirarmi su. - Vogliamo farci riconoscere subito? - Vogliamo fare adesso o aspettiamo che finiscono? - Voglio altro, capisci? - Voglio dire, è un comunista, ma fascista, vero? - Voglio dire, oltre a quelli che ancora ti devo. - Voglio dire: questo Tito è un comunista, però non sta con i russi. - Voglio il camion. - Voglio morire in azione. - Voglio qualcos'altro. - Voglio retirarmi al mare, dove fa caldo, a non fare niente todo el día. - Voglio ricominciare da capo, in un altro posto. - Voglio sapere dove prelevare la merce e consegnare il pagamento. - Voglio subito parlare col vostro superiore! Immediatamente! - Voglio vedere qualcos'altro, Angela. - Voglio vedervi sorridere, perché ne avete il diritto! - Vogliono che vada a trovare Tito in Jugoslavia, per discutere di un film sulla sua vita. - Vogliono fare un film su Tito e Cary Grant è venuto per incontrarlo. - Vogliono perquisire la cantina. - Voi ancora con l'italiano ve la cavate, ma i vostri figli forse non lo parleranno cchiú, ed è peccato. - Voi avete quarantatre anni, giusto? - Voi capirete che, prima di rilasciarvi, abbiamo bisogno di verificare attentamente queste accuse. - Voi conoscete il signor Trimane Victor? - Voi continuate a pensarla come vi pare, e io continuerò a usare le parole che preferisco, "Patria" inclusa. - Voi dite che alla polizia insistono che mi hanno visto quel giorno vicino alla base americana di Agnano, che sono sicuri? - Voi dite che ci starebbe una persona che mi vide dalle parti della base. - Voi dite che devo parlare piú chiaro, che non si capisce dove vado a parare. - Voi dite che dobbiamo pensare al televisore, e va bene, pensiamoci. - Voi dov'eravate il 30 gennaio scorso? - Voi dovete essere monsieur Azzoni. - Voi e Charlotte avete cieli azzurri sopra la testa, Hitler ed Eva Braun sono due metri sottoterra. - Voi fate belle analisi, ma quando si tratta di vita o di morte, bisogna schierarsi, e io credo che Istria, Fiume e Dalmazia preferiscano stare con noi, che parliamo la loro lingua, piuttosto che con briganti che si esprimono a grugniti e buttano la gente nelle foibe. - Voi non portate cintura. - Voi pagare, noi informare. - Voi paragonate i deliri del Führer sulla purezza ariana al legittimo desiderio di riunificare le genti italiane in un unico paese! - Voi pensate che sarebbe un progresso per noi triestini se i manganellatori fossero agli ordini di Roma anziché del Gma? - Voi sapete che qualcuno sostiene che nel 1943 Luciano si è messo in contatto con la mafia per agevolare lo sbarco degli Alleati in Sicilia? - Voi sicuramente dovete essere un grand'uomo, sí, un grand'uomo, non vi diminuite, perché solo un grand'uomo si potrebbe prendere l'incarico di un povero disgraziato senza una lira come Pagano Salvatore. - Voi siete dalla parte del futuro, le avete suonate al nemico, e siete felice, sí, Mr. Bondurant, siete felice, toccate il cielo con un dito. - Voi siete un colombofilo, quindi... - Voi siete uno che ha viaggiato, sempre in giro, a voi sembra naturale che uno prende e se ne va. - Voi siete vivo mentre quel figlio di cagna col baffetto è morto. - Voi tenete alto il livello. - Voialtri fascisti siete buoni solo per le pallottole. - Voialtri fate cagnara per quattro ricconi pervertiti, e intanto nel mondo succedono cose importanti. - Volano verso l'alto, nessuno li può fermare, poi esplodono e colorano il cielo, tutti li guardano. - Vole che io sto' a rosica', come sempre, pe' famme senti' 'n povero cojone, eh? - Volete essere fucilati anche voi? - Volete spiegarmi di che si tratta? - Voleva che di nascosto andassi alla clinica di Montroni, per vedere se in un certo archivio c'era per caso la sua firma dove si diceva che Ferruccio doveva smettere di prendere quella famosa medicina. - Voleva che tu fossi felice, Angela. - Voleva convincermi che gli avevate perfino regalato un libro. - Volevo dirti che ho deciso di andare via. - Vorrebbero che un estraneo venisse a vivere in casa nostra? - Vorrei che rimanessi in città fino al mio ritorno: vieni a dare un'occhiata alla casa, vai dai ragazzi al porto, qualche giro di riscossione, ti fai aiutare da Vic. - Vorrei parlare di lavoro, non di letteratura, se non vi dispiace. - Vorrei vederti, anche solo cinque minuti, ti prego. - Vorremmo che incontraste il Maresciallo Tito, in qualità di ambasciatore dell'industria cinematografica occidentale. - Vostra moglie capirà, Mr. Grant, continuavano a ripetermi. - Vostra moglie è ipnotista? - vuoi che ci sediamo da qualche parte? - Vuoi che ti regaliamo un pezzettino di fungo cinese? - Vuoi darmi dei vecchi e saggi consigli? - Vuoi darmi un calcio in culo, eh? Devi solo provarci! - ringhiò Brown. - Vuoi mollarlo o no? - Vuoi morire come Jean Fraiger? - Vuoi nascondere una mazza da baseball in quel mazzo di fiori, vecchio mio? - Vuoi presentarti al casinò di Cannes col vestito sporco di sangue? - Vuoi ripetere? - Vuoi vedere che è morto qualcuno? - Vuoi vedere che è partito anche Capponi? - Vuol dire "Guarda il terrone", il marocchino, il meridionale, come diremmo qui, e a lui questa cosa non è mai piaciuta, era una presa in giro, capito? - Vuol dire che c'ha piú esperienza! - Vuole fare il socialismo ma per i fatti suoi, come gli va bene a lui, non vuole ascoltare nessuno, men che meno i russi, che la rivoluzione l'han fatta prima di lui. - Vuole guardare qui dietro, agente? - Vuole spodestare un dittatore e liberare la sua isola! - Walterún, giusto te puoi non conoscerlo, che la guerra l'hai fatta a Milano! - Walterún, Walterún! - What's... happening, Mr. Grant? - Where have you sprung from? - Who are you? - Who are you? - Wh-what? - Winston Churchill? - You don't know... who are... these men? - You're not in the crew, ain't you? - Zitto e gioca, che m'avete bell'e rotto i maroni con tutti 'sti discorsi. - Zitto! Statti zitto, hai capito? - Zollò, era ora che ti facevi sentire. - Zollò, nessuno compra alla cieca, lo sai. - Zollo, questo è Jo, detto "lo Svedese", mon associé. - Zollo, sí, mi pare che lo conosco, uno grosso, ma non sono sicuro. - Zollo. - Zollo. -" È grazie a quel decoro, a quella fierezza, che si è vinta la guerra. -, puta vida, per forza abbiamo perso la guerra! -... che poi tra parentesi se qualcuno vi vede quando entrate o uscite da casa mia, viene giú il finimondo, dammi retta, Pierre, è ora che lasci perdere, lui lí è il capo, tutti parlano bene di lui, se ti scoprono nessuno, dico nessuno, si mette dalla tua parte, tuo fratello ti corre dietro col Bren, e all'Angela tu cosa le puoi offrire? -... con svariati anni di ritardo, - concluse Cary. -... e nel dopoguerra Tito faceva addirittura pedinare i tecnici russi, che gli venivano a dare una mano nella ricostruzione, capito? -... fa un po' fatica a dormire, si sveglia, vuole fare colazione alle tre del mattino, insiste per avere le sigarette, poi durante il giorno si mette tranquillo e non dà quasi problemi.